Ex Ilva, Timmermans rilancia su acciaio verde: industria non è sempre sporca
«Non c'è contraddizione con la salute della gente e l'interesse dei bambini», ha detto a Taranto il vicepresidente della Commissione europea
di Domenico Palmiotti
3' di lettura
«Non c'è contraddizione fra l'industria pulita, la salute della gente e l'interesse dei bambini. Dobbiamo ripensare questa logica secondo cui l'industria sarebbe sempre sporca». A Taranto il 15 maggio per parlare di transizione in una città destinataria di quasi 800 milioni, su un miliardo e 200 riservati all'Italia, del Just Transition Fund, Frans Timmermans, vice presidente della Commissione Europea, rilancia la sfida, ambiziosa e impegnativa, della decarbonizzazione dell'acciaio.
Ambiente, salute e industria
Alla platea che spesso sollecita la chiusura della fabbrica, citando i danni ambientali e sanitari procurati in decenni, Timmermans dice che «non possiamo salvaguardare l'ambiente e la salute della gente» se viene a mancare «la possibilità di guadagnare e di un posto di lavoro». Se i cittadini, i giovani soprattutto, «non hanno la possibilità di trovare un posto nell'industria e nei servizi». Per Timmermans, dopo «la contraddizione che per decenni abbiamo avuto, da un lato l'ambiente, dall'altro la produzione industriale, dobbiamo utilizzare questo tempo per mettere fine a questa contraddizione. E per me Taranto sarebbe il simbolo del successo di questa transizione».
Nell'iniziativa promossa dalla Commissione Europea, Rappresentanza in Italia, in collaborazione con Europe Direct Taranto nell'ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile promosso da Asvis, Timmermans assicura: «Sono padre e sono nonno e non voglio sacrificare nemmeno un bambino per lo sviluppo economico. Lo so qui a Taranto che tragedie avete vissuto. Sono tante e per questo che voglio puntare su questa città. E per questo che dall'inizio del mio mandato ho parlato quasi ogni mese di Taranto».
Secondo il vice presidente della Commissione di Bruxelles, «dobbiamo avere la forza di ripensare la nostra industria ma non di eliminare l'industria ma dare all'industria un futuro sostenibile. Chiedo a tutti di aiutarci a farlo».
La Commissione a sostegno di Taranto
«La Commissione - aggiunge - sarà solidale, sarà a sostegno di Taranto, anche col sostegno finanziario, per andare in questa direzione. Se lo facciamo insieme con l'industria, le autorità locali, regionali e nazionali, ci arriviamo, ce la facciamo». È ottimista Timmermans e dice: «Sono convinto che possiamo dimostrare a Taranto che non c'è bisogno di lasciare le norme della protezione della gente e dell'ambiente per dare più spazio alla produzione industriale. Voglio dimostrare da Taranto che c'é un'acciaio pulito ed un'energia pulita e sostenibile che ci dà l'elettricità necessaria per lo sviluppo industriale di questo Paese».
Acciaio verde
Acciaio verde troppo lontano e futuribile rispetto alle attese di Taranto? Per Timmermans, «il mondo sta cambiando, l'acciaio verde è una realtà adesso in Svezia e in Europa, ma sarà una realtà negli Stati Uniti, in India e in Cina entro dieci anni. Se noi vogliamo rafforzare la base industriale dell'Unione Europea, dobbiamo anche andare avanti sull'acciaio».
«Se vogliamo un'auto europea sostenibile - evidenzia Timmermans -, dobbiamo poter dire ai cittadini che l'acciaio utilizzato in questa macchina è verde. E io preferisco produrre quest'acciaio in Europa piuttosto che in altre parti del mondo«. «Io sono convinto che avremo produzioni di acciaio verde in Europa - sottolinea Timmermans -, ci sono industrie che si stanno preparando». Oltre alla Svezia, «anche in Germania vanno in questa direzione. Fanno degli investimenti giganteschi per produrre l'acciaio con l'idrogeno. Perché, allora, questo non potremmo farlo a Taranto, in Puglia? La Puglia ha l'ambizione, col Governo italiano, di produrre quantità di idrogeno verde veramente importanti. Con quest'idrogeno verde, con l'elettricità sostenibile, l'eolico, il fotovoltaico, possiamo creare un'industria pulita».
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