Expo Dubai, anche se rinviata una straordinaria occasione per ripartire
Proprio in queste ore gli organizzatori stanno per decidere il rinvio di un anno della nuova edizione dell'Esposizione che andrà, quindi, in onda dal primo ottobre del 2021 sino alla fine di marzo dell'anno successivo
di Giancarlo Mazzuca
2' di lettura
Sembra trascorsa una vita, eppure sono passati solo cinque anni: ricordo molto bene quando, il primo maggio del 2015, venne inaugurato a Milano l'Expo. Le lunghe code agli ingressi, quei fiumi di visitatori dai cinque continenti: in sei mesi 21 milioni di visitatori sbarcarono sotto la Madonnina e dintorni. Uno spettacolo di folla che oggi, nel deserto del coronavirus, colpisce al cuore.
Eppure nella solitudine obbligata di questa triste primavera, proprio quelle immagini, che ci ricordano tanto la “Milano da bere”, dovrebbero darci la forza per ripartire, nonostante tutto.
Certo, perché ci possa essere davvero un cambio di marcia, dovremo attendere la “fase tre”, la “fase quattro”, la “fase cinque”. La ripartenza richiederà, infatti, tempo e pazienza. L'ultimo esempio, tanto per restare in tema, è il “via” alla nuova edizione dell'Expo che si terrà a Dubai e che avrebbe dovuto cominciare il prossimo primo ottobre: proprio in queste ore gli organizzatori della manifestazione-evento stanno per decidere il rinvio di un anno della nuova edizione dell'Esposizione che andrà, quindi, in onda dal primo ottobre del 2021 sino alla fine di marzo dell'anno successivo.
Lo slittamento, così come tanti altri, sarà forse visto come un nuovo ostacolo sulla strada della ripresa dell'economia mondiale, ma gli organizzatori non avrebbero potuto far diversamente con un contagio ancora in alto mare.
D' altra parte, non è proprio detto che il rinvio sia davvero un “boomerang” perché potrebbe, anzi, aiutare l'avvio della ripresa economica: andando in onda quando – si spera – l'emergenza non ci sarà più, potremo forse salire sul treno della ripartenza congiunturale.
Ho sentito al riguardo Paolo Glisenti, che guiderà la delegazione italiana a Dubai e che è un grande esperto di esposizioni perché è stato prezioso consigliere di Letizia Moratti che, a suo tempo, si impegnò al massimo per la scelta milanese del 2015. A suo parere, l'Expo rinviata di un anno «potrà essere una straordinaria occasione, addirittura imperdibile, per il rafforzamento della fase di ricostruzione della nostra economia industriale, finanziaria e turistica». Aggiunge Glisenti: «Il valore dell'innovazione, della creatività e del talento italiani in un mondo in recessione potrà, infatti, essere altissimo. Partiamo da un progetto – “La Bellezza unisce le Persone” – che è già basato sulle nostre migliori competenze e lo stiamo ora ripensando per rafforzare la migliore rappresentazione delle nostre filiere industriali, scientifiche, educative e culturali che saranno la base della ricostruzione post - Covid 19».
Ha ragione il nostro commissario a Dubai: oggi dobbiamo davvero ripartire daccapo sulle macerie del coronavirus così come accadde negli anni del dopoguerra con la mitica Ricostruzione. Che dette ottimi risultati tanto da portarci al “boom” economico degli anni Sessanta. Speriamo che succederà così anche adesso. E non è un caso che, già prima dell'emergenza - pandemia, quasi ottocento aziende italiane avessero deciso di impegnarsi nella “kermesse” araba. Tocchiamo ferro.
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