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In meno di tre mesi sono stati 620mila i visitatori entrati al Padiglione Italia di Expo Dubai 2020. Il dato è stato fornito dal commissario Paolo Glisenti. «Siamo soddisfatti – ha detto Glisenti –: il Padiglione Italia è diventato un punto di riferimento e di ascolto a livello internazionale, con i suoi 500 eventi che si terranno in questi sei mesi. Inoltre, non dimentichiamo che ai visitatori in presenza dobbiamo aggiungere 6 milioni visitatori virtuali».
Secondo le stime è tra i primi 5 padiglioni per visite, su 192 presenti nel sito. Ma il successo del Padiglione Italia non è solo nei numeri, ma anche nel riconoscimento che arriva dagli organizzatori emiratini. La struttura potrebbe perciò restare a Dubai oltre la scadenza dell’esposizione, prevista a fine marzo. Le autorità del Paese arabo hanno infatti mandato formale richiesta al nostro governo per poter mantenere intatto il padiglione a Expo concluso e , nel dialogo in corso con Roma, si sta discutendo di due progetti di allestimento per il futuro.
Il primo, basato sull’idea di un centro di alta formazione per il recupero e restauro di opere d'art o beni archeologici e danneggiati in zone di guerra o dopo catastrofi naturali. Con l’ipotesi di poterle riprodurre digitalmente quando il recupero fisico non fosse possibile, con le stesse tecniche impiegate per il Davide di Michelangelo che è stato digitalizzato e stampato e poi rifinito con polvere di marmo dagli artigiani dell’opificio delle pietre dure a Firenze diventando una importante attrazione della manifestazione dal claim «La bellezza unisce le persone».
Il secondo progetto riguarda la realizzazione di un campus arabo mediterraneo per studenti: la formazione è infatti uno dei punti principali della partecipazione italiana a Expo, come testimoniano i 70 studenti universitari italiani che guidano i visitatori de padiglione.
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