La candidatura della Capitale

Expo Roma 2030, padiglioni a Tor Vergata. Oggi a Dubai presentazione con Di Maio

Le linee guida della candidatura saranno affidate all’archistartorinese Carlo Ratti che dal Mit di Boston ha già avuto modo di mettere in pratica le sue idee innovative all'expo di Milano del 2015 e ora nel padiglione italiano di Dubai

di Gerardo Pelosi

2' di lettura

Da un Expo all'altro, da Dubai a Roma. Saranno le 14 a Roma (le 17 a Dubai) quando in collegamento video i ministri degli Esteri, Luigi Di Maio e delle Infrastrutture Enrico Giovannini, nell'anfiteatro del Padiglione italiano dell'Expo degli Emirati, lanceranno oggi 3 marzo la sfida per la corsa di Roma all'Expo 2030. In presenza il sindaco di Roma Roberto Gualtieri che ha recentemente chiamato a raccolta i settori di punta dell'imprenditoria e della cultura della capitale per contribuire a rendere vincente la sfida.

Di Maio chiederà ai membri Bie un voto per Roma

Di Maio nel suo messaggio chiederà ai rappresentanti degli altri Paesi presenti nel Bie di Parigi di dare sostegno alla candidatura di Roma. «La capitale – dirà il ministro in un messaggio video - ha saputo trasformarsi nei 28 secoli della sua storia. L'attività umana ha trasformato il tessuto urbano dotando la città di uno straordinario dinamismo». Roma, aggiungerà il responsabile della Farnesina, «ha una lunga tradizione di apertura, universalità e inclusività. È un luogo dove passato e futuro sono fortemente interconnessi. Università, acceleratori, start up basate a Roma parteciperanno a rendere l'Expo 2030 la vetrina ideale per mostrare come anche le tecnologie più innovative possano applicarsi a una città storica».

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Un Expo che raccoglierà la Legacy della presidenza italiana del G20

Roma nelle intenzioni del sindaco e del comitato promotore presieduto dall'ambasciatore Giampierio Massolo si candida a diventare il centro di un nuovo modello urbano raccogliendo la “Legacy” della ultima presidenza italiana del G20 e di obiettivi che vanno dalla sostenibilità all'inclusività all'innovazione alla rigenerazione urbana. Una città che attraverso l'integrazione di tecnologie innovative, energia, infrastrutture, mobilità e tutela dell'ambiente sia inclusiva interconnessa e condivisa da tutti.

Solo a Tor Vergata un’area con 150 ettari disponibili

L'area in cui verranno realizzati i padiglioni sarà quella di Tor Vergata, l’area dove nel 2000 si tenne la memorabile Giornata mondiale della Gioventù con Giovanni Paolo II e dove campeggiano ancora le “vele” di Calatrava per la città dello sport creata per i mondiali di nuoto del 2009. Era l'unico sito in grado di rispondere alla richiesta del Bie che vuole per l'Expo un'area di almeno 140. 150 ettari. Ciò non toglie, spiegano gli organizzatori, che ci sarà l'opportunità di affidare ad altri soggetti la ristrutturazione di edifici nel centro della città come l'ospedale San Giacomo e parte della Garbatella.

Linee guida saranno decise dall’archistar Carlo Ratti

Le linee guida della candidatura saranno affidate a un'archistar come il torinese Carlo Ratti che dal Mit di Boston ha già avuto modo di mettere in pratica le sue idee innovative all'expo di Milano del 2015 e ora nel padiglione italiano di Dubai. Insieme a lui lavorerà alla “filosofia” del progetto Ian Philion sociologo del territorio e già gosthwriter di Bill Clinton. Sempre domani verrà presentato il logo della candidatura da parte della plurimedagliata pattinatrice italiana Arianna Fontana.


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