Export: +3% verso i Paesi extra-Ue a settembre. Di Maio: «I dati ci danno fiducia e slancio per i prossimi mesi»
Secondo l’istituto le esportazioni italiane verso i paesi extra-Ue sono tornate a crescere nel mese di settembre. Incrementi particolarmente significativi verso Cina e Usa
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Per la prima volta dallo scoppio della pandemia, a settembre 2020 l'export italiano verso i Paesi extra-UE è tornato a crescere del 3% rispetto allo stesso mese del 2019 con un incremento particolarmente significativo verso alcuni dei principali mercati di sblocco (al di fuori dell’Ue): le esportazioni italiane verso Cina e Usa segnano infatti rispettivamente +33% e +11% su base annua. Lo certifica l’Istat nell’ultima fotografia sull’andamento del commercio estero extra-Ue nella nota diffusa nei giorni scorsi.
Di Maio: i dati ci danno fiducia e slancio per i prossimi mesi
«I dati ci danno fiducia e slancio per le attività che ci aspettano nei prossimi mesi, nonostante il contesto di grande incertezza che stiamo attraversando. Sono fermamente convinto che con lo stesso spirito che ci ha portato alla firma del Patto per l'export, la Farnesina e la rete diplomatica e consolare, in coordinamento con tutti gli attori preposti al sostegno pubblico all'internazionalizzazione (a partire da Ice-Agenzia e Cdp, Sace, Simest), proseguiranno anche nei prossimi mesi in maniera incisiva nell'azione di promozione all'estero del “Made in Italy», è il commento del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio.
Crescono le esportazioni, rallenta l’import
Secondo l’Istat, a settembre si stima, per l'interscambio commerciale con i paesi extra Ue27 un marcato aumento congiunturale per le esportazioni (+8,3%) e una lieve contrazione per le importazioni (-2,7%).L'incremento su base mensile dell'export è esteso a tutti i raggruppamenti principali di industrie ed è dovuto in particolare all'aumento delle vendite di beni strumentali (+11,5%) e beni intermedi (+10,6%); minimo è invece il contributo (0,2 punti percentuali) delle maggiori vendite di energia (+12,6%). Dal lato dell'import, si rilevano cali congiunturali per quasi tutti i raggruppamenti, i più ampi per beni di consumo durevoli (-12,1%) e beni intermedi (-4,2%); in aumento solo gli acquisti di energia (+4,2%).
Lo sprint dei beni di consumo durevoli
Nel trimestre luglio-settembre, rispetto al precedente, l'export segna poi un aumento del 34,0%, sintesi di forti incrementi diffusi a tutti i raggruppamenti principali di industrie, i più elevati per beni di consumo durevoli (+85,7%), beni strumentali (+47,6%) ed energia (+32,6%). Nello stesso periodo, l'aumento congiunturale dell'import (+17,5%) interessa quasi tutti i raggruppamenti ed è più ampio per beni di consumo durevoli (+66,7%) ed energia (+26,7%). In lieve calo gli acquisti di beni di consumo non durevoli (-2,0%).A settembre 2020, l'export registra una crescita su base annua del 3,0%, cui contribuisce l'aumento delle vendite di beni strumentali (+11,1%) e beni intermedi (+6,3%). L'import, invece, segna ancora una flessione ampia sebbene in attenuazione (-12,4%, da -16,6% di agosto), spiegata soprattutto dal forte calo degli acquisti di energia (-46,7%). Aumentano su base annua gli acquisti di beni intermedi (+11,1%).La stima del saldo commerciale a settembre 2020 è pari a +5.322 milioni (era +2.785 milioni a settembre 2019). Aumenta l'avanzo nell'interscambio di prodotti non energetici (da + 5.931 milioni per settembre 2019 a +7.002 milioni per settembre 2020).
L’andamento verso i principali mercati di sbocco dell’export
Quanto all’andamento verso i principali mercati, a settembre l'export verso Cina (+33,0%), paesi Mercosur (+16,1%), Svizzera (+15,7%), Turchia (+13,8%) e Stati Uniti (+11,1%) è in forte aumento su base annua. In netto calo le vendite verso paesi Opec (-14,8%) e paesi Asean (-13,3%).Gli acquisti da Russia (-41,8%), India (-30,7%), Turchia (-16,1%), Stati Uniti (-15,8%) e Regno Unito (-15,4%) registrano flessioni tendenziali molto più ampie della media delle importazioni dai paesi extra Ue27. Aumentano gli acquisti dai paesi Opec (+6,3%).A settembre, per l'area extra Ue, al netto del Regno Unito, si stima, come detto, che l'export aumenti del 10,5% su base mensile e del 3,7% su base annua. L'import registra un lieve calo sul mese (-2,5%) e un'ampia flessione sull'anno (-12,2%). Il saldo commerciale è pari a +3.974 milioni (era +1.524 milioni a settembre 2019).
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