Export agroalimentare verso il nuovo record di 60 miliardi
La stima di Coldirett sui dati Istat di novembre. Il ministro Lollobrigida a Marca: «Lavoriamo per rafforzare il sistema Italia»
di E.Sg.
2' di lettura
Con un aumento del 17% l’export agroalimentare italiano nel mondo si appresta a raggiungere il nuovo record dei 60 miliardi di euro nel 2022, trainato da vino, pasta e ortofrutta fresca. Certo non si può non considerare che il dato in valore è influenzato dall’inflazione che galoppa a livello glonale, ma quanto emerge dalle proiezioni della Coldiretti sulla base dei dati Istat sul commercio estero relativi ai primi undici mesi del 2022 (dove il settore alimentari e bevande ha fatto segnare +12% sullo stesso mese del 2021), evidenziano un balzo a doppia cifra per l’alimentare nonostante la guerra in Ucraina e le tensioni internazionali sugli scambi mondiali di beni e servizi.
«Il re dell’export tricolore si conferma il vino per quasi 8 miliardi, seguito da pasta e altri derivati dai cereali con un volume di vendite di oltre 7 miliardi e da frutta e verdura fresche con circa 5,5 miliardi – si legge in una nota di Coldiretti – ma ad aumentare sono anche l’extravergine di oliva, oltre a formaggi e salumi».
«Il successo dei prodotti della Dieta Mediterranea – continua la Colodiretti – conferma l’alto gradimento per la cucina nazionale, classificata come migliore dieta al mondo del 2023, ma è sotto attacco degli effetti del cambiamento climatico, dell’esplosione dei costi di produzione e delle scelte dell’Unione Europea che boccia il vino con etichette allarmistiche e promuove i grilli a tavola».
«La volontà del nostro governo è creare o rafforzare ancor meglio un ’sistema Italia’ che si rappresenti nella sua complessità, nella sua diversità, ma sempre insieme per tentare di far crescere la nostra economia, questa è la sfida – ha detto il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, a margine del convegno inaugurale di Marca a Bologna – Poi questo evento è una bella vetrina di questo modello che ha portato a risultati che già sono di fronte agli occhi di tutti. Si può fare ancora di più, specie sui mercati esteri per riuscire a rendere anche le nostre aziende più competitive capaci di affermarsi e portarsi dietro le produzioni e le trasformazioni nella loro caratteristica territoriale agganciata alla terra per le produzioni alimentari, a meccanismi di trasformazione e innovazione nelle quali l’Italia eccelle, possono essere i nostri punti di forza».
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