Export, il distretto marchigiano continua a crescere nel primo semestre
In controtendenza rispetto al dato nazionale, le vendite all’estero sono aumentate del 2,1% per la filiera e del 4,5% per il settore arredamento
di Giovanna Mancini
I punti chiave
2' di lettura
Il distretto marchigiano del legno-arredo – quarta regione per fatturato a livello nazionale – sembra reggere meglio di altri territori le incertezze e i mutamenti dello scenario economico e anche nel primo semestre di quest’anno ha chiuso con vendite in aumento, soprattutto grazie alla spinta dell’export che, secondo le stime del Centro studi FederlegnoArredo (su dati Istat) ha registrato per la filiera legno-arredo un aumento del 2,1% rispetto al periodo gennaio-giugno del 2022 e del 4,5% per il settore dei mobili, che genera il 68% del totale esportato.
Un quadro ben diverso da quello nazionale che, sempre secondo i dati elaborati del Centro studi Fla nel Monitor trimestrale sulla base di un campione rappresentativo di aziende associate, ha subito una contrazione complessiva del 5,9% nei primi sei mesi del 2023, con un trend negativo sia per il mercato italiano (-6,8%), sia per l’export (-4,5%). Né le prospettive per l’intero anno sono migliori: le stime indicano un calo del 3,3% totale (-2,6% per l’export e -3,8% per il mercato nazionale).
Tuttavia, anche le imprese marchigiane registrano una frenata nella crescita, se si considera che, nel trimestre precedente, l’aumento di vendite all’estero era stato a doppia cifra: +11,1% per la filiera (rispetto al primo trimestre 2022) e + 13,5% per i mobili.
Quarto distretto nazionale
Con i suoi circa 4 miliardi di euro di fatturato, l’industria del legno-arredo marchigiana ha un saldo commerciale di 645 milioni di euro, conta 2.152 imprese e oltre 19.500 gli addetti, di cui il 72% è impiegato nella produzione di mobili e il comparto delle cucine pesa per il 24% del totale.
Per quanto riguarda i singoli mercati, nel primo semestre 2023 si registrano movimenti interessanti: la Francia mantiene il primo posto, con una variazione positiva del 13,3%, seguita dagli Stati Uniti, che registrano però un calo del 5,7%, e dalla Germania, che cresce del 13,1% a dispetto delle difficoltà congiunturali. La Cina, al settimo posto, registra addirittura un tonfo del 22,2%, mentre entra nella top ten l’Arabia Saudita, con un incremento del 32,6%.
Complessivamente le esportazioni di mobili marchigiani sono cresciute del 4,5%, nonostante Cina e Usa siano in grande sofferenza.
Il peso delle province
Pesaro Urbino è la provincia che detiene il primato dell’export di mobili, con 174 milioni di euro nei primi sei mesi del 2023, seguita da Ancona con circa 95 milioni e un incremento percentuale del 32,7%. Al terzo posto Macerata, con 49 milioni, al quarto Ascoli Piceno con 10 milioni ma un incremento del 21% e infine Fermo con 1 milione di euro.
«Il distretto delle Marche – spiega Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo – dimostra un certo dinamismo nell’export e una capacità di rispondere all'incertezza economica generale che ci fa ben sperare anche per i prossimi mesi. Siamo consapevoli però che le oscillazioni dei trimestri sono ormai imprevedibili, motivo per cui le aziende devono essere sempre pronte a cambi repentini di scenario e a rimodulare il mappamondo dei mercati».
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