Export di orologi svizzeri mai così alto dall’ottobre 2014
In luglio la crescita è stata dell’8,3% rispetto allo stesso mese dello scorso anno - Stati Uniti, Cina e Hong Kong si confermano i primi tre mercati
di Lino Terlizzi
I punti chiave
2' di lettura
Prosegue l'avanzata dell'export di orologi svizzeri. In luglio le esportazioni di segnatempo elvetici hanno raggiunto i 2,21 miliardi di franchi (2,28 miliardi di euro al cambio attuale), con un aumento dell'8,3% rispetto allo stesso mese dell'anno scorso. Si tratta della seconda cifra più alta di export mensile, alle spalle del record registrato nell'ottobre del 2014.
Sette mesi di trend positivo
Nel periodo gennaio-luglio di quest'anno l'export è stato di 14,12 miliardi di franchi (14,57 miliardi di euro), con un progresso dell'11,4% in rapporto a dodici mesi prima. Sia per il mese di luglio sia per i primi sette mesi dell'anno in corso gli Stati Uniti si sono confermati come il maggior singolo mercato per le esportazioni di orologi svizzeri. Con la fine degli ampi lockdown anti pandemia la Cina, secondo mercato, ha ritrovato in luglio il segno positivo, ma è rimasta in territorio negativo per l'insieme dei sette mesi. Hong Kong, terzo mercato, non è uscita dal segno negativo. In Asia sono andati bene Singapore e Giappone (quest’ultimo nei sette mesi ma non in luglio).
Italia nella top ten
I maggiori mercati europei hanno registrato netti progressi, l'Italia ha conquistato il nono posto in luglio e ha mantienuto il suo tradizionale decimo posto nel complesso dei primi sette mesi del 2022. Questo l'andamento dei primi dieci mercati nel mese di luglio: Stati Uniti +13,5%, Cina +18,4%, Hong Kong -11,9%, Singapore +29,1%, Giappone -1,4%, Regno Unito +11,8%, Francia +11,5%, Germania +12,6%, Italia +31,3%, Emirati Arabi Uniti +7,9% (nella foto in alto, la boutique Rolex, frutto della joint venture con Pisa Orologeria, di via Monte Napoleone, a Milano).
Il traino del segmento più alto
Nel mese sono stati ancora una volta i segnatempo di gamma alta e medio-alta a fare da traino alle esportazioni elvetiche. L'export di orologi con prezzo sopra i 3 mila franchi ha avuto in luglio un incremento in valore pari al 10,9% e l'export di orologi con prezzo tra 500 e 3 mila franchi ha registrato un aumento del 10,4%; forte contrazione, del 29,2%, invece per i segnatempo di gamma media, con prezzo tra 200 e 500 franchi; in progresso del 5,3% gli orologi della gamma di base, con prezzo sotto i 200 franchi.
Il balzo degli Stati Uniti dei primi sette mesi
Tornando ai dieci maggiori mercati di sbocco per le esportazioni di orologi svizzeri, questo è l'andamento per l'insieme dei primi sette mesi 2022: Stati Uniti +28,4%, Cina -19,6%, Hong Kong -11,6%, Giappone +16,1%, Regno Unito +28,4%, Singapore +22,5%, Germania +23,3%, Francia +31,7%, Emirati Arabi Uniti +16,1%, Italia +13,2%. Dopo la caduta del 2020 dovuta alla pandemia e dopo la robusta ripresa del 2021, questo 2022 ha sin qui dunque fatto emergere nuovi passi avanti per l'industria elvetica dei segnatempo, che rappresenta oltre il 50% del fatturato mondiale del settore ed esporta oltre il 90% della sua produzione. Per quel che riguarda i prossimi mesi, molti attori del settore preferiscono rimanere cauti, considerando le forti tensioni geopolitiche mondiali e il rallentamento economico in corso a livello internazionale. Tra gli operatori resta comunque un moderato ottimismo sulle cifre complessive che sarà possibile raggiungere a fine anno, visto il percorso sin qui fatto, per alcuni aspetti superiore alle previsioni.
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