gran premio di russia

F1, Bottas si impone a Sochi, terzo Hamilton, sesto Leclerc

Il finlandese vince grazie della strategia vincente della Mercedes

di Alex D'Agosta

(AFP)

2' di lettura

Bottas vince. Vittoria, giro veloce. Tutto per merito della strategia. È una gara russa per una volta all'insegna del finlandese più giovane della Formula 1, la seconda quest'anno dopo la prova di debutto in Austria dello scorso 5 luglio: non è ancora nei cuori dei fan l'erede effettivo di Hakkinen e Raikkonen in quanto a risultati, per ora, ma almeno ha fatto vedere di essere sufficientemente capace di essersi guadagnato e ancora meritare una bella monoposto. Che oggi gli ha dato non poche soddisfazioni: ha vinto e ha fatto registrare pure il miglior giro in gara, nonostante la pole position fosse ancora una volta di Hamilton. Ha segnato il miglior cronometrico nonostante gomme “stanche”, perché lui ha cambiato ancora prima di Hamilton e, per una volta, ha fatto la scelta giusta.

Gli altri piazzamenti

Anche Hamilton ha creduto in un pit stop molto anticipato rispetto al resto del gruppo, ma per lui ha funzionato meno. Causa anche le gomme iniziali più logore per via delle prove di partenza nel giro di formazione che si è divertito a fare, oggi Hamilton non è stato all'altezza del suo “assistente”: 22 secondi sull'arrivo non gli rendono onore e, sopratutto, non gli bastano neanche per arrivare “almeno” nella piazza d'onore. Perché, in mezzo, c'era di nuovo il vero, grande rivale di questo mondiale: Verstappen. Un podio non scontato ma nemmeno troppo innovativo. E anche dopo. Le forze in campo, indubbiamente, sono sempre quelle. Mercedes e Red Bull davanti, su quello non ci piove. Perez quarto, con la macchina che ha, si dovrebbe vedere quasi sempre da quelle parti. Di più non si poteva, di meno non sarebbe stato onorevole: Ricciardo, ottimo al quinto posto, sarebbe un pilota da podio, ma la sua macchina è nettamente inferiore. Invece si può celebrare senza alcun rimpianto il sesto di Leclerc, che ha fatto una gara più che onesta ed efficace, anzi, quasi miracolosa pensando solo a com'era messa la scuderia fino a poche settimane fa, tenendo conto che scattava da un pessimo decimo posto sulla griglia

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È andata molto peggio a Vettel, purtroppo: fuori dalla top ten sia il sabato sia la domenica: un tracollo sempre più psicologico che tecnico, ormai. Niente novità di sorta sotto il sole di Sochi, insomma, ci vorrà ancora molta attesa per ritrovare una Ferrari competitiva.

Domenicali ceo della Formula 1

Ma almeno un raggio di vero ottimismo è arrivato durante settimana con la notizia della nomina a ceo della Formula 1 di Stefano Domenicali a partire dal prossimo 1 gennaio. Dopo anni di Gestione Sportiva a Maranello e una brillante crescita ai vertici di Lamborghini, si tratta di un segnale molto importante per questo sport. Chase Carey è stato un top manager riconosciuto a livello internazionale per i grandi successi ottenuti nel mondo del calcio. Ma l'arrivo di un vero specialista di questo mondo, con l'esperienza, il carattere e il savoir faire di Domenicali, è da celebrarsi come un possibile “giro di boa” per invertire una tendenza in una gestione che è stata poco attenta all'equilibrio delle forze in campo. Che ha avuto una visione delle gare troppo “spettacolo centrica”, dimenticando le peculiarità e le esigenze reali di questo sport.


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