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F1: Las Vegas, vince Verstappen seguito dalla Ferrari di Leclerc

Leclerc non conferma la pole sotto al traguardo ma, pur dietro a Verstappen, è il migliore in pista

di Alex D'Agosta

Afp

3' di lettura

Vittoria senza gloria per Max Verstappen nel primo gran premio in cui il più grande circus motoristico al mondo torna nella capitale del divertimento sfrenato americano. Il campione del mondo olandese non ha potuto rinunciare a combattere, anzi, non ha proprio vinto facilmente: ha avuto una serie di favorevoli circostanze, anche se la Red Bull aveva ‘le ali’ nonostante qualche danneggiamento dopo i giro 25.

Max partiva della pole position e il grande pubblico da casa ha votato Charles Leclerc non a caso come driver of the day. Una vittoria morale che di questi tempi vale sempre di più, visto che gli spettatori, tanto in pista come a distanza, iniziano a non apprezzare più incondizionatamente il momento così esagerato della Red Bull. Stanca.

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Anche oggi, considerando che fino all’ultimo si è temuto che Leclerc non riuscisse a riprendersi la posizione su Perez. Che è stato davvero un ‘totano’ nel suo ultimo giro: non si è saputo guardare le spalle e per fortuna la Ferrari ha saputo approfittarne in extremis, finendo sul podio seconda fra i due ‘bibitari’.

D’altra parte questa nuova pista urbana, pur essendo stata aspramente disprezzata proprio da Verstappen, ha almeno intrattenuto il pubblico grazie a qualche caratteristica decisamente insolita per gli asfalti solitamente riservati ad auto e camion targati.

Nonostante l’infinitamente brutta figura del giovedì sera con il tombino, la seguente applicazione troppo rigida del regolamento con Sainz e l’onta della class action da parte dei tifosi che per principio esigono il rimborso per la visione non goduta della seconda sessione di prove libere, il nuovo tracciato di Las Vegas ha davvero divertito nella gara notturna per una quantità di sorpassi e di azione sia nei tre rettilinei sia nelle curve, in alcuni casi anche molto larghe.

Tuttavia non è mancata una partenza comune ai ‘soliti’ cittadini con le immancabili criticità, sfioramenti, contatti e testacoda. Da manuale un caos nelle retrovie alla prima curva che ha visto avere la peggio Alonso, un veterano che avrebbe potuto fare la differenza se fosse arrivato nel gruppo di testa.

Ma a proposito della prima curva, qualcosa non ha funzionato bene del tutto per le rosse, già rattristate dalla discutibile penalità inflitta a Sainz per la sostituzione della batteria dopo la FP1.

Peccato che la sfortuna ci veda bene per Leclerc e l’arroganza di Verstappen inizi a maturare tanto che in due episodi il tri iridato, pur creando problemi ad avversari, la passa liscia perché giudicato regolare.

È il caso appunto dell’avvio di gara. Nonostante mezzo mondo a ‘gufare’ il pilota Red Bull visto che a pochi metri davanti alla sua piazzola di partenza si era da poco verificata una perdita di olio di un’auto d’epoca che aveva girato poche ore prima, l’olandese ha messo il muso della sua monoposto dentro la traiettoria interna della curva in posizione abbastanza centrale e intuibile, accompagnando Leclerc fuori dai cordoli ed estromettendolo di fatto da una possibilità di fuga iniziale.

La componente fortuna è girata inoltre paradossalmente a favore dell’olandese anche quando a metà gara un suo contatto con Russell causa una safety car, disseminando detriti sulla pista e danneggiando la sua stessa ala: i giudici sanzionano però solo Russell. L’olandese poi si becca anche una investigazione per ‘unsafe release’ in uscita dai box ma non cresce in penalità.

La safety car è caduta ‘maledettamente’ a fagiolo del campione perché Leclerc aveva da qualche giro cambiato le gomme e, nonostante un pit stop non esente da imprevisti -lungo ben 3.9 secondi a causa di un problema con uno pneumatico- stava conducendo la gara con un margine confortevole e, per una volta tanto, un certo ‘traffico’ fra sé e Verstappen che sosteneva la causa.

In sostanza, è forse la gara migliore del monegasco del 2023 e tutto sommato Verstappen ha vinto solo con tanto sudore. Ma per il bene dello spettacolo, la diciottesima vittoria stagionale dello stesso pilota non aiuta di certo a restare sintonizzati su questo sport quando il campionato é deciso da molte settimane.

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