F1, a Singapore vince Perez davanti alle due Ferrari
Podio incerto a lungo dopo la premiazione.Penalità ininfluente comminata al pilota messicano
di Alex D'Agosta
I punti chiave
4' di lettura
Una gara molto mossa, molto imprevedibile, molto discussa quella di Singapore. Una pista che ha abituato a generare polemica da quando la R28 di Piquet jr. nel 2008 aveva impattato contro un muro per aiutare deliberatamente il compagno di squadra Alonso: un evento che, come tutti ricorderanno, è costato la carriera a Flavio Briatore. Una squalifica pesante anche per il team. Gara «brutta» quindi anche nell’edizione 2022. Podio incerto a lungo dopo la premiazione. Incidenti a raffica. Ritardo per maltempo. Eppure il pubblico dei singaporiani ha vissuto un incoming internazionale da tutta l’Asia e non solo, visto che il week-end ha segnato il record di sempre, che ha superato perfino la già ragguardevole quota di oltre 300mila presenze dell’edizione inaugurale del 2008, quella «maledetta» che l’ha resa però famosa per il pasticcio in salsa francese.
Il caso Perez
La vittoria (a lungo sotto indagine) di Sergio Perez sigla il quarto successo in carriera per il trentaduenne messicano che, nonostante una permanenza in Formula 1 risalente al 2011, ha iniziato a togliersi qualche soddisfazione solo dal 2020 in poi: due anni fa la vittoria di Sakhir pesò molto sul suo quarto posto nel mondiale, che lo portò a fare «upgrade» di sedile alla Red Bull e da lì rinascere grazie a tanti risultati positivi. Prima del 2020 infatti Perez non aveva mai concluso un anno meglio del settimo posto o con punteggi superiori a due cifre, mentre nel 2020 ha terminato la stagione con 125 punti, che sono diventati 190 nel 2021 e sono già 235 nel 2022 quando mancano ancora cinque gare alla fine. E siede al terzo posto nella ranking piloti con oltre 30 punti su Russell e Sainz e a un soffio da Leclerc. Dietro a un altro successo Red Bull e al dispiacere di Leclerc che vede minacciato anche il secondo posto in classifica, ci sono però altre due Ferrari sul podio: posizioni mai seriamente messe in discussione durante la gara, anche se resterà a lungo il rammarico di non aver potuto agguantare una vittoria, specie in un week-end negativo per il favorito al titolo 2022.
Il ballo delle accuse
Al di là delle brutte giornate di venerdì e sabato, Verstappen e la sua squadra non sono molto sereni perché, assieme all’Aston Martin, sono in attesa di una decisione definitiva di una indagine della federazione internazionale sullo sforamento del budget cap nel 2021. Se venisse verificata la contestazione, insomma, dopo la bufera della vittoria nell’ultima gara dello scorso anno, si potrebbe verificare un «ribaltone» a favore della Ferrari e poco positivo per l’immagine di Red Bull nonché di questo sport. La scuderia di Milton Keynes ha negato categoricamente di aver speso troppo, e il team manager Christian ha dichiarato di essere pronto a intraprendere ulteriori azioni contro Mercedes e Ferrari se queste ultime non ritireranno quelle che ha definito dichiarazioni «diffamatorie».
Il capo della Mercedes, Toto Wolff, ha liquidato l’avvertimento come «un rumour» fra i tanti, affermando che il paddock della F1 resta semplicemente in attesa di una decisione definitiva mercoledì. Tuttavia Verstappen, che sta per vincere il suo secondo titolo mondiale a Singapore, non è rimasto colpito dall’atteggiamento degli altri team. Anzi: dice agli altri team che farebbero bene a «tenere la bocca chiusa» sulle accuse alla sua squadra di aver infranto le regole sul tetto dei costi. Se ne vedranno forse delle belle entro pochi giorni.
Giro più veloce per Russell, niente titolo per Verstappen
Gara iniziata in ritardo, ci sarebbe tanto da raccontare ma alla fine la partenza è stata non poco decisiva. Leclerc ha fatto pattinare un po’ le gomme e si è fatto superare da Perez alla prima curva. Un dispiacere grosso perché la Ferrari partiva dalla pole position e poi è arrivata fino a fondo senza un grosso distacco dalla Red Bull del leader. In una domenica di parziale riscossa, fra l’altro, perché Verstappen si era qualificato male e non ha offerto una grande prova, concludendo solo al settimo posto. La prova di Singapore è stata ritardata di un’ora e cinque minuti a causa della pioggia torrenziale che si è abbattuta nel periodo precedente l’orario di partenza originario, le 20. Nel corso della danza fra bagnato e asciutto si sono verificate anche tre attivazioni della safety car che hanno scombussolato non poco le strategie dei team ma non hanno ribaltato più di tanto le sorti di chi aveva ambizioni elevate a causa delle innate difficoltà di questa pista.
Bicchiere mezzo pieno per esempio per Ferrari. Si può infatti dire bravo a Sainz per avere preso una posizione in partenza. Non ha spinto al massimo ma, come ha detto anche Binotto a fine gara, è finalmente un «buon bottino». D’altro canto, però, la gara dello spagnolo è stata anche abbastanza anonima: regolare, prudente, senza però alcun «guizzo» degno di nota. Un podio meritato comunque per entrambi i piloti in rosso, ma resta il sapore dell’occasione persa, vista, come accennato, la giornata non certo positiva di Verstappen. C’è da dire che sul finale la Red Bull ha comunque mostrato velocità di punta molto elevate, tanto da non consentire alla Ferrari di avvicinarsi neanche con il Drs: un problema già noto e non certo rapido da risolvere.
La lista dei ritiri eccellenti
Guardando la lista dei ritiri, come spesso accade sui circuiti cittadini la domenica è andata male per tanti piloti. Spiace vedere anche nomi eccellenti come Alonso, che dopo le qualifiche era al settimo cielo e orgoglioso di essersi qualificato nei «top five» dopo oltre 20 anni di attività in questo difficile sport: tuttavia il motore lo ha abbandonato nella prima metà di corsa. Fra gli incidenti che hanno penalizzato gli altri piloti meno in vista, come al solito il canadese ha mostrato di essere un pesce fuori d’acqua e, fra l’altro, di continuare a danneggiare la gara degli altri. Il celeberrimo pilota della Williams Justin Latifi sconterà una penalità di cinque posizioni in griglia per il Gran Premio del Giappone della prossima settimana, dopo che i commissari della Fia lo hanno giudicato colpevole di guida pericolosa nel Gran Premio di Singapore. Con lui coinvolto anche Zhou, altra probabile «meteora» di questo campionato.
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