Famiglia De Benedetti: Cir accorcia la catena societaria e si fonde in Cofide
di Cheo Condina
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Svolta per la famiglia De Benedetti che accorcia la catena societaria attraverso la fusione per incorporazione delle controllate Cir e Cofide, entrambe quotate in Borsa. La nuova holding si chiamerà Cir e «confermerà la focalizzazione sulle attività industriali», ha precisato il presidente del gruppo Rodolfo De Benedetti, sottolineando che «con l'ad Monica Mondardini proseguirà il percorso di creazione di valore per tutti i soci».
Il rapporto di cambio fissato è in 2,01 azioni Cofide per ogni azione Cir: per servire il concambio Cofide procederà a un aumento di capitale per massimi 281,36 milioni di euro e la Fratelli De Benedetti, sulla base delle attuali partecipazioni, deterrebbe il 29,8% del capitale ordinario e il 44,8% del capitale votante della nuova Cir. Inoltre, si prevede che le assemblee straordinarie dei soci per l'ok al progetto di fusione, per il quale non sarà previsto alcun diritto di recesso, possano tenersi entro il 30 giugno prossimo.
Una nota congiunta delle holding precisa che la fusione tra Cir e Cofide è finalizzata a realizzare tre obiettivi. Innanzitutto «accorciare la catena di controllo rispetto alle società operative, ponendosi in linea con le migliori pratiche internazionali e con le aspettative del mercato e delle autorità di regolazione»; in secondo luogo serve a «creare una società con una dimensione del flottante superiore sia in termini di percentuali del capitale sia in valore assoluto, con la conseguente maggiore facilità di negoziazione delle azioni e appetibilità delle stesse per gli investitori».
Infine il riassetto permetterà «di ridurre i costi operativi legati al mantenimento di due società holding quotate e semplificare la struttura partecipativa e l'assetto di governo societario, con conseguente creazione di sinergie a vantaggio di tutti gli azionisti».
Il profilo reddituale e patrimoniale dell'entità risultante dalla fusione rifletterà sostanzialmente quello di Cir, ed in particolare la fusione non altererà la posizione finanziaria netta, e quindi la capacità di investimento, attualmente in capo a Cir, né la politica di gestione del portafoglio di investimenti. «La fusione rappresenta una svolta importante per il nostro gruppo e ci consentirà di semplificarne la struttura societaria e renderla coerente con l'evoluzione del mercato e nell'interesse dei soci di Cir e Cofide», ha sottolineato in una nota il presidente del gruppo Rodolfo De Benedetti.
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