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Farage lancia l’ultimatum a Johnson: «Alleiamoci per una Brexit senza accordo»

Il leader del Brexit Party ha avviato oggi la campagna elettorale in vista del voto del 12 dicembre e propone a Boris Johnson un’inedita alleanza per portare la Gran Bretagna fuori dall’Unione Europea senza accordo con la Ue

di Nicol Degli Innocenti

Un voto per decidere la Brexit, elezioni il 12 dicembre

3' di lettura

Nigel Farage ha lanciato un ultimatum a Boris Johnson. Il leader del Brexit Party ha avviato oggi la campagna elettorale in vista del voto del 12 dicembre offrendo un’alleanza al premier conservatore. Altrimenti, ha detto, il partito da lui fondato andrà all’offensiva e presenterà candidati in ogni circoscrizione elettorale per sottrarre ai Tories i voti dei sostenitori di Brexit.

Farage ha dato due settimane di tempo a Johnson per accettare la formazione di un’inedita alleanza per portare la Gran Bretagna fuori dall’Unione Europea il prima possibile. Brexit in tempi rapidi è l’unico obiettivo della proposta, ha assicurato Farage, che non intende chiedere un ruolo di ministro in un futuro Governo o alcun altro incarico in cambio. Il leader di Ukip sa benissimo che Johnson respingerà la sua offerta, anche perché la condizione sarebbe abbandonare l’accordo di recesso che ha raggiunto con la Ue e che è il punto centrale della campagna elettorale del Governo.

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Farage infatti ha esortato il premier a «mollare l’accordo perché non è Brexit. Molla tutto perché la gente si renderà conto che cosa ti sei impegnato a fare e non sarà per niente contenta». La strategia di Johnson porterà a altri rinvii, ha detto, mentre l’unico modo di attuare Brexit in tempi rapidi e in modo “pulito” è uscire senza un accordo, senza strascichi e senza obblighi residui verso la Ue.

Il fondatore del Brexit Party può contare su un potente alleato. Il presidente americano Donald Trump, suo amico da lungo tempo, è intervenuto in diretta al programma radiofonico di Farage proprio per suggerire un'alleanza con Johnson. «So che voi due finirete per fare qualcosa di fantastico -, ha detto Trump -. Se tu e lui vi alleate sarete una forza inarrestabile».

Trump ha anche sposato in pieno la tesi di Farage che solo un “no deal” lascerebbe la Gran Bretagna libera di negoziare accordi commerciali bilaterali con Paesi terzi. Il presidente Usa ha causato costernazione nel Governo britannico quando ha dichiarato che l'intesa di Johnson mantiene troppi legami con la Ue e sarebbe un ostacolo a un futuro accordo di libero scambio con gli Stati Uniti, che è uno degli obiettivi principali del premier.

Downing Street non ha criticato Trump per le sue parole, ma ha dichiarato che l'accordo Londra/Bruxelles permetterà indubbiamente alla Gran Bretagna di «siglare accordi commerciali in tutto il mondo».

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Farage non ha voluto rivelare in quale circoscrizione intende presentarsi, ma ha sottolineato di avere 500 candidati pronti per contrastare i due partiti principali soprattutto in circoscrizioni tradizionalmente laburiste ma che nel 2016 avevano votato a favore di uscire dalla Ue. La sua scommessa è che questi elettori laburisti non voterebbero mai per i conservatori ma potrebbero optare per il suo partito perché esasperati dai rinvii di Brexit.

Il partito conservatore ha escluso un patto con Farage e ha esortato i sostenitori di Brexit a votare Tory per non dividere il voto anti-Ue e per evitare conseguenze indesiderate, come una vittoria laburista. Una fonte di Downing Street ha detto oggi che «un voto per Farage rischia di far entrare Jeremy Corbyn a Downing Street dalla porta sul retro».

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