Fari puntati su emissioni e rifiuti: ecco la svolta ambientale del Gse
La controllata de Mef ha introdotto da anni un monitoraggio sugli effetti collegati alle sue attività operative
di Celestina Dominelli
2' di lettura
Una performance particolarmente significativa nella parte ambientale dove la controllata del Mef si è fatta notare da tempo per la spinta decisa sul taglio delle emissioni di CO2 come pure sulla riduzione di rifiuti e consumi. Ma il Gse, grazie a un piano su più assi, ha saputo distinguersi su più fronti, tanto da conquistare un buon piazzamento anche nella sostenibilità sociale ed economica all’interno della classifica Leader della sostenibilità 2023 Sole 24 Ore-Statista.
È, però, nell’attenzione all’impatto ambientale delle proprie attività operative che la società presieduta da Paolo Arrigoni e guidata da Vinicio Mosè Vigilante è riuscita a guadagnare risultati via via sempre più importanti, a cominciare dai riverberi dei processi gestiti. Lo ha fatto introducendo innanzitutto negli ultimi anni un sistema di monitoraggio sistematico delle ricadute ambientali (la “Rosa della sostenibilità”) che consente di monitorare gli effetti più rilevanti delle attività del gruppo (consumo e autoproduzione di energia e diagnosi energetiche, consumo di acqua, consumi di carta, rifiuti) e che permette, a fronte degli input operativi principali, di elaborare un output standardizzato con i framework dei principali standard internazionali per la rendicontazione della sostenibilità.
Così, nel 2021, anche per effetto delle chiusure imposte dall’emergenza sanitaria legata al Covid, i consumi si sono ridotti di oltre il 17% rispetto all’anno prima, ma già il 2020 aveva registrato una forte diminuzione di circa il 40% sul 2019. Una contrazione che emerge anche guardando al dato dell’intensità energetica: il Gse misura infatti la propria efficienza energetica andando a considerare il contributo pro capite della forza lavoro al consumo di energia elettrica totale, utilizzando come riferimento il numero totale dei lavoratori. Anche questo indicatore, quindi, sceso del 7,9% rispetto al 2020, documenta l’impegno del Gse verso il risparmio di risorse e la diminuzione del proprio impatto ambientale. Che si è registrata anche sul fronte dei consumi dei rifiuti (-93% tra il 2019 e il 2021), soprattutto per quanto riguarda quelli pericolosi, destinati per la loro totalità al recupero.
Analoghi risultati positivi sono arrivati poi dal fronte del taglio dei consumi, a partire da quelli idrici e dai relativi scarichi che hanno subito una significativa riduzione, fanno sapere dal Gse, per il proseguimento dell’utilizzo della modalità di lavoro da remoto per tutto il personale nel corso dell’anno. E anche le emissioni di gas a effetto serra sono diminuite sia in valore assoluto che se comparate ai ricavi dell’azienda. A incidere, soprattutto, sul calo delle emissioni Scope 1 (legate, in particolare, al consumo di combustibili fossili per l’autotrazione), è stato in primis il passaggio all’utilizzo di una flotta mezzi completamente elettrica.
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