Farina degli insetti, perché sarà fuori dalle produzioni di pasta e pizza
Si punta a regolamentare quattro diversi tipi di farine a base di insetti: la farina di grillo, la farina Alphitobius diaperinus (larve), la farina di Tenebrio molitor (tarme) e la farina di Locusta migratoria
I punti chiave
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Dopo l’ok dell’Unione europea alla commercializzazione di farine di insetti (grillo, locusta migratoria, verme della farina e larva gialla), tre mesi fa, l’Italia vigila affinché non vengano utilizzate per i piatti tradizionali come pasta e pizza. È questo uno dei principali paletti previsti dal Governo, che si affianca alla etichettatura specifica e agli scaffali dedicati, nell’ambito dei quattro decreti interministeriali notificati alla Commissione dopo il via libera in Conferenza Stato Regioni.
«Vigileremo attraverso il rigoroso controllo dei carabinieri dei NAS sia nell’utilizzo di queste farine sia nel rispetto degli obblighi di trasparenza e di tutela della salute», ha sottolineato il ministro della Salute Orazio Schillaci, anche per mettere in guardia i consumatori da «commistioni, con l’utilizzo di farine da insetti nei prodotti tipici della dieta mediterranea come pasta e pizza».
Le prossime tappe
Per l’entrata in vigore delle nuove regole serve il via libera di Bruxelles. La Commissione Ue ha tre mesi per dare una risposta. Qualora non dovesse esprimere un parere vale la regola del silenzio-assenso. Subito dopo i decreti verranno pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale ed entreranno in vigore. I provvedimenti, firmati di concerto da 3 ministeri (Agricoltura, Salute e Made in Italy) regolamentano quattro diversi tipi di farine a base di insetti: la farina di grillo, la farina Alphitobius diaperinus (larve), la farina di Tenebrio molitor (tarme) e la farina di Locusta migratoria. «Io non temo la concorrenza sui nostri prodotti, alla dieta mediterranea da parte di grilli, larve, e cavallette», ha detto il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida.
Verso stretta sui cibi sintetici
Mentre il Codacons annuncia che «vigilerà ed è pronto a denunciare abusi e informazioni ingannevoli rese ai consumatori», Coldiretti ricorda che i consumatori italiani sono «poco interessati a questi prodotti, tanto che il 54% è proprio contrario agli insetti a tavola» ma, in qualsiasi caso, sarebbe «importante che l’eventuale presenza di questi prodotti sia sempre indicata, anche nei bar e nei menu dei ristoranti». Sempre sul fronte del cosiddetto “novel food” dovrebbe arrivare presto in Consiglio dei ministri anche una stretta sui cibi sintetici. «I provvedimenti - ha chiarito Lollobrigida - saranno diversi da quelli per le farine di insetti, perché questi ultimi sono in qualche modo “naturali” e sono già stati autorizzati all’interno dell’Ue, mentre i cibi sintetici, sono totalmente innaturali e l’Europa non li ha normati».
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