Farmaci, ora la ricetta elettronica diventa definitiva
«Abbiamo ritenuto che fosse giusto porre fine alla sperimentazione e alle proroghe per semplificare il lavoro dei medici di famiglia e la vita dei cittadini», spiega il ministro della Salute Orazio Schillaci
di Nicola Barone
I punti chiave
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Sì del Consiglio dei ministri al disegno di legge delega per la semplificazione dei procedimenti amministrativi con alcune misure in materia farmaceutica e sanitaria, a favore in particolare dei malati cronicità e dei disabili, con una forte spinta verso le ricette dematerializzate. «Abbiamo ritenuto che fosse giusto porre fine alla sperimentazione e alle proroghe per semplificare il lavoro dei medici di famiglia e la vita dei cittadini che non dovranno recarsi negli studi medici ma potranno ricevere la ricetta tramite mail o altri canali sul proprio cellulare», è stato il commento del ministro della Salute Orazio Schillaci.
Un’unica ricetta per dodici mesi
Per quello che riguarda le ricette elettroniche dei farmaci il medico potrà ora formularle anche nel caso di terapie non rimborsate dal Servizio sanitario nazionale. Il testo va incontro ad una delle più forti richieste che arrivano dalle associazioni di pazienti cronici, con la possibilità per il medico, di indicare in un’unica ricetta la posologia e le confezioni dispensabili al massimo per dodici mesi, evitando così ai pazienti la necessità di chiedere ogni volta il rinnovo di una prescrizione che comunque può essere sempre sospesa dal medico curante. Per i pazienti cronici, la ricetta dematerializzata sarà valida per un anno e permetterà di fare scorta di farmaci per 30 giorni di terapia, sempre in base alle indicazioni del medico.
Medicinali carenti, più rapide le comunicazioni
Nel disegno di legge Semplificazioni, fra le misure per la sanità, trova spazio anche una norma per far fronte alle carenze di medicinali, che modifica l’attuale normativa rendendo più tempestiva la comunicazione in caso di carenza e agevolando l’approvvigionamento dei farmaci. Più nel dettaglio viene stabilito che «la comunicazione delle aziende all’Aifa, in caso di interruzione temporanea o definitiva della commercializzazione di un farmaco, riguardi le singole confezioni dei medicinali e che la comunicazione di carenza sia effettuata entro due mesi e non più quattro. Ciò consentirà ai medici di valutare per tempo i farmaci da prescrivere per il regolare proseguimento della terapia, evitando disorientamento e disagio ai pazienti preventivamente informati». Infine si stabilisce che l’odontoiatra possa esercitare le attività di medicina estetica non invasiva o mininvasiva al terzo superiore, terzo medio e terzo inferiore del viso.
Schillaci: per medici alleggerito peso amministrativo
Si tratta secondo il ministro di «importanti» novità. «Un malato cronico ha bisogno periodicamente di assumere lo stesso farmaco. Grazie a questa norma i pazienti o chi si prende cura di loro in caso di non autosufficienza, hanno il doppio vantaggio di non dover andare ripetutamente dal medico per ritirare la ricetta e ripetutamente in farmacia per ritirare i farmaci. Non dimentichiamo che molti pazienti cronici sono persone anziane, spesso affette da più di una patologia cronica, non autosufficienti o che hanno difficoltà a spostarsi. È evidente la portata semplificativa di questa misura non solo per le persone ma anche per i medici di famiglia per i quali si alleggerisce il carico di lavoro amministrativo a vantaggio della cura dei pazienti».
Polizia in ospedale
Maglie meno rigide, rispetto alle previsioni iniziali, per l’utilizzo dei medici gettonisti; possibilità di istituire posti di Polizia fissi negli ospedali e stabilizzazione dei ricercatori del Servizio sanitario nazionale. Queste invece alcune delle novità previste per il settore sanità dal decreto bollette, per il quale è stato completato l’esame degli emendamenti da parte delle commissioni riunite Finanze e Affari sociali della Camera. Il testo, con le modifiche apportate, approderà in Aula alla Camera il 17 maggio per l’avvio della discussione generale.
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