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Farmaci, torna a correre la spesa in ospedale dopo la frenata del Covid

Quest’anno dovrebbe crescere del 5% la spesa per gli acquisti diretti: lo sfondamento del tetto oltre i 2 miliardi, la metà a carico delle aziende

di Marzio Bartoloni

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3' di lettura

La spesa farmaceutica ospedaliera torna a correre come ai tempi pre- Covid e quest’anno potrebbe sfiorare la quota record di 12 miliardi, con uno sfondamento del tetto di spesa di oltre 2 miliardi, il che significa che per il meccanismo del cosiddetto «payback» oltre 1 miliardo di questo sfondamento - il 50% appunto - sarà a carico delle aziende farmaceutiche.

Meno terapie ospedialiere

Con la pandemia i consumi delle terapie ospedaliere erano infatti crollati: nel 2020, per paura del contagio, molti pazienti avevano deciso di non andare in ospedale e molti medici avevano cancellato le visite e gli interventi che non ritenevano urgenti. Nel 2021 c'era stata una prima risalita nell'accesso alle diagnosi e alle cure che ha comportato una timida ripresa del mercato farmaceutico ospedaliero (+1,2 per cento). Ora però in base alle prime stime sui consumi dei primi mesi del 2022 il vento della spesa sembra di nuovo cambiato tornando a soffiare impetuoso come in passato.

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In base ai consumi attuali e alle stime di chiusura dell'anno rilevati da Iqvia - il provider globale di dati, analisi, consulenza e tecnologie innovative in ambito sanitario e farmaceutico - la spesa farmaceutica per acquisti diretti (spesa ospedaliera) nel 2022 oltrepasserà nuovamente il tetto programmato per legge:  si prevede che la spesa sarà intorno a 11,8-11,9 miliardi di euro , con un aumento di circa il 5% rispetto al 2021.

Il disavanzo della spesa

Secondo i calcoli di Iqvia, il disavanzo della spesa per acquisti diretti di farmaci sarà tra 2,2 e 2,3 miliardi di euro. Di questi la metà, cioè 1,10 – 1,15 miliardi, dovrà essere ripianata dalle aziende farmaceutiche. Infatti, il tetto di spesa per l'acquisto diretto di farmaci, anche se ancora provvisorio, dovrebbe essere intorno a 9,6 miliardi di euro, ossia il 7,8% del Fondo sanitario nazionale.

L’anno scorso lo sfondamento del tetto era stato di 1,968 miliardi, quindi per il 2021 poco meno di un miliardo dovrà essere ripianato dalle aziende farmaceutiche. Lo sfondamento di quest’anno secondo le prime stime dovrebbe dunque aumentare di circa il 10% rispetto al 2021, nonostante l'aumento di 2 miliardi del Fondo sanitario e l'incremento della percentuale sempre del Fondo dedicato alla spesa farmaceutica per acquisti diretti che è passato da 7,65% a 7,8% (al netto dei gas medicinali). Entrambe queste misure sono state deliberate dalla legge di Bilancio del 2021.

Aumento di spesa per i farmaci innovativi

Sono esclusi da questo computo i farmaci innovativi e innovativi oncologici che, da quest'anno, rientrano in un unico fondo separato da 1,1 miliardi di euro. In questo caso, Iqvia prevede un aumento di spesa sia per quanto riguarda i farmaci innovativi sia per i farmaci innovativi oncologici, ma poiché i due fondi sono ora uniti, non si prevede alcuno sforamento. Inoltre, il fondo unico gode di un aumento di 100 milioni di euro (da 500+500 milioni a 1,1 miliardi).

La spesa convenzionata (ricetta rossa) - quella in pratica degli acquisti in farmacia - è prevista in leggera crescita (tra lo 0,5% e l'1,5%) arrivando tra i 7,9 e gli 8 miliardi di euro, ma, poiché il finanziamento del fondo è previsto crescere di più (circa 1,7%), anche l’avanzo di risorse dovrebbe aumentare rispetto al 2021, arrivando tra i 600 e i 700 milioni.

Il sistema del payback

Per Sergio Liberatore, amministratore delegato di Iqvia Italia «negli ultimi anni la pressante esigenza di garantire la sostenibilità economica del servizio sanitario nazionale ha portato all'attuazione di una serie di interventi che penalizzano l'industria farmaceutica in Italia. Infatti, le aziende devono ripianare, con il sistema del payback, la metà del disavanzo per farmaci del Servizio sanitario nazionale. La restante parte è pagata dalle singole Regioni in base al loro superamento del budget assegnato».

Insomma nonostante l'aumento deciso nella legge di Bilancio 2021, la spesa farmaceutica rimane sotto-finanziata: «È importante - prosegue Liberatore - che questo tema torni a essere una priorità della politica. È improprio fissare un tetto di spesa farmaceutica così basso quando si sa che verrà sfondato per oltre due miliardi di euro».

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