Fase 2, ecco quanto si sono mossi gli italiani in auto nella prima settimana
I dati dell'analisi VEM Solutions – Viasat in collaborazione con YouTrend permettono di ricostruire dettagliatamente i volumi degli spostamenti di automobili e veicoli commerciali dopo il 4 maggio
di Lorenzo Pregliasco

I dati dell'analisi VEM Solutions – Viasat in collaborazione con YouTrend permettono di ricostruire dettagliatamente i volumi degli spostamenti di automobili e veicoli commerciali dopo il 4 maggio
3' di lettura
La “fase 2” iniziata il 4 maggio ha sancito la (parziale) ripartenza dell'Italia dopo quasi due mesi di lockdown. Ma quanto si sono mossi gli italiani nella prima settimana post-quarantena? Una risposta ci arriva dai dati dell'analisi VEM Solutions – Viasat in collaborazione con YouTrend, che permettono di ricostruire dettagliatamente i volumi degli spostamenti di automobili e veicoli commerciali nel nostro Paese prima e dopo il 4 maggio.
VEM Solutions gestisce un database infotelematico satellitare tra i più rilevanti e consistenti a livello Europeo: oltre 780 mila mezzi connessi a livello europeo, tra veicoli privati, commerciali leggere e pesanti, 14 milioni di persone connesse (bacino di app, dispositivi indossabili, workforce management), 1.600 municipalità nel bacino collegato con sistemi di trasporto intelligence (Smart Cities), 2.600 edifici connessi (proiezioni dati al 31.12.2019).
Secondo i dati basati sul campione italiano di veicoli connessi e proiettati sul parco circolante italiano (Fonte: ACI 2019), il numero medio di automobili circolanti giornalmente in Italia era pari a 28,2 milioni a gennaio e 27,9 milioni a febbraio – prima del lockdown –. I primi Dpcm del governo di marzo sull'emergenza coronavirus hanno sostanzialmente dimezzato questa cifra, lasciando ferma metà delle auto nel nostro Paese.
Secondo i dati VEM Solutions-Viasat, nella settimana tra il 16 e il 22 marzo la media di automobili circolanti era pari a 14,3 milioni al giorno, scesa ancora a 13,6 milioni nella prima settimana di aprile. Un crollo del 51% rispetto a febbraio.
Nella prima settimana di fase 2, dal 4 al 10 maggio, la tendenza alla ripartenza è chiara: il numero di auto circolanti al giorno è risalito a 20,8 milioni, in crescita del 53%. Non siamo ancora ai livelli pre-quarantena, ma in sostanza a metà strada tra i volumi normali di inizio anno e quelli registrati nel pieno del lockdown.
Sono cresciute molto anche le distanze percorse dalle auto: dal 4 maggio i km macinati salgono del 75% rispetto ad aprile, con una media giornaliera di 49 chilometri, meno dei 77 di febbraio ma ben più dei 28 di un mese fa.
L'analisi Vem Solutions-Viasat in collaborazione con YouTrend chiarisce anche che, se molte auto sono rimaste ferme per effetto delle misure di contenimento attuate dal governo, i veicoli commerciali leggeri e i mezzi pesanti hanno in gran parte continuato a correre anche nel pieno del lockdown. Del resto molte attività economiche – la filiera agroalimentare, la logistica, le spedizioni, la sanità e i trasporti fondamentali per le attività produttive strategiche – sono rimaste per garantire servizi e prodotti essenziali alla cittadinanza.
A marzo i veicoli commerciali circolanti erano il 29% in meno che a febbraio, ad aprile si era arrivati a un -35%. Ma quelli rimasti attivi si muovevano comunque molto: la percorrenza media giornaliera dei veicoli commerciali a lunga percorrenza, tra i 960 e i 970 km a gennaio e febbraio, era infatti addirittura salita a marzo (998) e scesa ad aprile (901) per tornare poi, con il 4 maggio, a 958, in linea con i valori precedenti lo scoppio dell'emergenza.
Se l'emergenza COVID-19 è nazionale, possiamo anche dire che il panorama dell'epidemia è molto differenziato a livello locale – quasi il 39% di tutti i casi di coronavirus in Italia si concentra in un'unica regione, la Lombardia, e due terzi dei morti dell'ultima settimana provengono da appena tre regioni (Lombardia, Piemonte e Emilia-Romagna). Eppure i trend della mobilità sembrano aver seguito solo parzialmente le stesse direttrici geografiche del contagio.
Da una parte, il calo di auto private circolanti a marzo è stato effettivamente più pronunciato al Nord e meno al Sud, tanto che nel dettaglio per regione si va dai massimi di Trentino-Alto Adige (-60%), Lombardia (-50%), Valle d'Aosta (-49%) e Emilia Romagna (-48%) ai minimi di Puglia (-35%), Sicilia (-38%), Sardegna (-38%), Calabria (-38%), Campania (-39%). Dall'altra, il ‘rimbalzo' nell'uso delle auto nella prima settimana di maggio con l'avvio della fase 2 appare più a macchia di leopardo. Tocca in particolare Veneto (+17%) e Campania (+16%) per quanto riguarda i veicoli circolanti, mentre nella metrica dei km percorsi la crescita più rilevante è di Campania (+39%), Sicilia (+29%) e Lombardia (+25%).
Quanto ai veicoli commerciali per regione, fermo restando che come dicevamo in generale hanno subito una flessione più contenuta rispetto a quella delle auto, tra la prima settimana di aprile e la ‘fase 2' iniziata il 4 maggio si segnala una crescita maggiore nel Centro-Sud sia dei veicoli attivi (Molise +14%, Basilicata +12%, Campania +12%) sia dei km percorsi (Calabria +9%, Sicilia +4%).
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