Fatturato globale in crescita (+10,1%) a 78,7 miliardi per Bosch nel 2021
Numeri in rialzo per il gruppo tedesco
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Nell’anno fiscale 2021 Bosch ha ottenuto una crescita significativa dei ricavi e dell'utile nonostante il difficile contesto. Il fatturato è cresciuto del 10,1% a 78,7 miliardi di euro e l’ Ebit è aumentato di oltre la metà a 3,2 mld, pari al 4% del fatturato rispetto al 2,8% dell’anno precedente. L’aumento delle vendite ha interessato tutte le regioni. In Europa le vendite sono state di 41,3 mld (+8,9%). In Nord America i ricavi sono cresciuti del 6,5% a 11,4 mld, mentre in Sud America sono stati di 1,4 mld (+32%).
In Asia Pacifico le vendite hanno raggiunto i 24,5 mld, con una crescita del 13,1%. Tutti i settori hanno contribuito allo sviluppo del business. Mobility Solutions con il fatturato più elevato ha registrato un aumento delle vendite del 7,6% a 45,3 mld. Dopo la perdita dell’anno precedente, il settore ha ottenuto un risultato positivo con un margine operativo Ebit dello 0,7%. «Mobility Solutions è particolarmente esposta ai problemi legati alla fornitura di chip e deve prepararsi a profondi cambiamenti nella mobilità. Allo stesso tempo, il settore sta facendo notevoli investimenti nell’elettromobilità e nella guida autonoma e ha già dovuto sostenere un aumento significativo dei costi delle materie prime e della logistica» ha spiegato il direttore finanziario di Robert Bosch Markus Forschner.
Nel suo discorso durante la presentazione dei risultati, il presidente del CdA di Bosch Stefan Hartung ha invece spiegato che la guerra in Ucraina rrallenterà il percorso nella riduzione delle emissioni di CO2 nel breve termine. A lungo termine, tuttavia, accelererà la trasformazione tecnologica in Europa. Hartung ha annunciato che Bosch investirà 3 mld in tre anni in tecnologie per la neutralità climatica, come l’elettrificazione e l’idrogeno. Il presidente ritiene che l’elettrificazione sia la strada più veloce verso la neutralità climatica, a condizione che sia basata sull’elettricità verde. Questo è il motivo per cui Bosch sta portando avanti la mobilità sostenibile: nel 2021 gli ordini dell’azienda relativi all’elettromobilità hanno superato per la prima volta i 10 mld. Hartung ha sottolineato l'importanza anche per l’idrogeno. «La politica industriale dovrebbe concentrarsi sul rendere tutti i settori dell’economia pronti per l’idrogeno. Le soluzioni basate sull’elettricità hanno la priorità, ma anche quelle basate sull’idrogeno devono guadagnare più slancio. Avremo bisogno di entrambe se vogliamo vivere in modo sostenibile sul nostro pianeta». Hartung ha annunciato che nei prossimi tre anni Bosch investirà altri 10 mld per la trasformazione digitale di questo business.
«La digitalizzazione ha anche un ruolo speciale nella sostenibilità - e le nostre soluzioni partono da questa premessa». Per garantire un’efficace azione di protezione per il clima, Bosch sta entrando nel business dei componenti per l’elettrolisi dell’idrogeno. Entro la fine del decennio, Bosch intende investire quasi 500 milioni di euro nel nuovo segmento di business, la metà dei quali al momento del lancio sul mercato previsto per il 2025. «Abbiamo una solida base per lo sviluppo di tecnologie a idrogeno e vogliamo far progredire la produzione di idrogeno in Europa. Ci aspettiamo che il mercato dei componenti per l'elettrolisi raggiunga un volume globale di circa 14 miliardi di euro entro 2030» ha detto Hartung. Con lo stack, Bosch fornirà il componente chiave dell’elettrolisi dell’idrogeno, combinato con l’elettronica di potenza, i sensori e l’unità di controllo per formare un modulo intelligente. Gli stack per la produzione di H2 dovrebbero entrare in produzione in serie già nel 2025. Per il 2022 Bosch prevede un crescente livello di incertezza. «Le vendite del Gruppo sono cresciute del 5,2% nel primo trimestre. Al momento prevediamo di superare la crescita del 6% prevista nel nostro rapporto annuale. Tuttavia, le notevoli incertezze che dobbiamo affrontare significano che è difficile fornire una stima più accurata per l’anno in corso» ha detto Forschner.
Secondo cui la società potrebbe non raggiungere del tutto l’obiettivo di eguagliare il margine EBIT del 2021, prevedendo di raggiungere un target compreso tra il 3 e il 4%. «Il nostro risultato sta subendo gli effetti dovuti soprattutto agli aumenti dei costi dell’energia, delle materie prime e della logistica. In particolare nel settore Mobility Solutions la pressione sui costi è attualmente molto alta - i prezzi di alcune materie prime sono quasi triplicati dal 2020. Dobbiamo prepararci a prezzi sempre più alti e a mercati molto volatili. Non sono solo le case automobilistiche a dover trasferire gli aumenti di prezzo, ma anche i fornitori». Alla luce della situazione attuale, Bosch ha già rivisto in modo significativo le previsioni economiche globali. L’azienda si attende una crescita di poco meno del 3,5%, all’inizio dell’anno era circa il 4%. La precedente previsione per la produzione auto di circa 88 milioni di veicoli e anche l’atteso aumento del 9% su base annua probabilmente non saranno soddisfatti. Forschner vede le ragioni nella recrudescenza degli effetti negativi della pandemia di coronavirus in Cina e nella carenza di chip. Nel complesso, però, resta fiducioso: «L’importante è avere prodotti all’avanguardia e un chiaro focus strategico a lungo termine e noi abbiamo entrambi».
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