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Dai quasi 11 milioni di euro di Sergio Marchionne, ai poco meno di 85mila euro di John Abbott, passando per i 3,1 milioni di John Elkann e i quasi 3 milioni dell’attuale ceo Michael Manley, succeduto a Marchionne. Il gruppo Fca, che raggruppa i marchi Fiat e Chrysler, ha consegnato il suo Annual Report per il 2018 alla Sec, la società che controlla la Borsa americana. Un documento corposo, di 322 pagine che il gruppo automobilistico ha pubblicato sul suo sito. E che fra le varie informazioni riporta tutto il quadro di stipendi e bonus di presidente, ceo e componenti del Board of Directors.
La qualità dei vertici dell’azienda, si legge nel documento nella parte di premessa che precede la descrizione degli emolumenti, in particolare per gli executive, e quindi presidente e ceo, «è fondamentale per il nostro successo». Le politiche di remunerazione di Fca quindi «sono progettate per premiare il raggiungimento di obiettivi sostenibili a lungo termine e per attirare, motivare e trattenere dirigenti altamente qualificati che si impegnano a svolgere i loro ruoli nell’interesse dei nostri azionisti».
Analizzando la tabella delle remunerazioni dei componenti del Consiglio d’amministrazione, Fiat Chrysler Automobiles NV ha pagato a Sergio Marchionne, in qualità di amministratore delegato, 6,6 milioni di euro nel 2018. Al nuovo ceo Michael Manley sono andati 600.442 euro per questi nei suoi primi mesi di lavoro. A Manley, che come detto ha assunto la guida del gruppo il 21 luglio – poco prima della morte di Marchionne avvenuta poi il 25 luglio all’età di 66 anni – sono state anche garantire 180.364 azioni Fca per un valore di circa 3 milioni di dollari. Azioni, queste, che azioni potrebbero maturare nel 2019 ma al raggiungimento di alcuni determinati obiettivi di performance. Nella remunerazione di Manley si legge poi di un bonus di 310.766 euro legato alla a performance finanziaria del 2018 di Fca: bonus che sarà pagato nel 2019. Ultima voce: altri compensi per 89.817 euro.
Il nuovo piano di remunerazione riguardamte il ceo per il 2019 è stato comunque deciso proprio a settembre 2018: target di 14 milioni di dollari, di cui un salario base di 1,6 milioni di dollari, bonus da 2,4 milioni legato alle performance e un premio in azioni valutato 10 milioni di dollari.
Per quanto riguarda Sergio Marchionne, come scritto sul Sole 24 Ore del 25 novembre scorso nella graduatoria “Pay Watch” l’ex amministratore delegato di Fca-Fiat Chrysler mancato il 25 luglio scorso è stato il manager più pagato nel 2017 fra le società italiane quotate in Borsa: 46,3 milioni di euro lordi di compensi totali tra stipendio monetario, bonus e controvalore delle azioni gratuite, per tutte le cariche sociali. La remunerazione per il 2018 per il manager scomparso a luglio è stata di 10,9 milioni, con stipendio base poco sotto i 2 milioni di euro e circa 4,6 milioni di euro della performance di Fca nel 2017.
Per quanto riguarda le remunerazioni del presidente, a John Elkann sono andati 3,12 milioni di euro di cui 1,7 milioni di euro (2 milioni di dollari) di stipendio base. Un compenso di base, quello del presidente, rimasto uguale nei cinque anni fra 2014 e 2018, ma che per il periodo a partire dall’1 gennaio di quest’anno è stato dimezzato a 1 milione.
Gli emolumenti totali di Fca per i consiglieri d’amministrazione del gruppo nel 2018 hanno quindi di poco superato i 18,8 milioni di euro. Per quanto riguarda gli altri componenti: 84.677 euro per John Abbott, direttore del settore Downstream e componente del Comitato Esecutivo di Royal Dutch Shell Plc entrato in consiglio d’amministrazione il 13 aprile; 169.355 euro al presidente della Juventus Andrea Agnelli; 170.429 a Tiberio Brandolini D’Adda; 173.588 euro a Michelangelo Volpi; 180.505 per Ruth J. Simmons; 190.100 per Valerie Mars; 191.242 per Ermenegildo Zegna; 193.875 per Patience Wheatcroft; 204.682 per Glenn Earle; 205.909 per Ronald L. Thompson.
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