Dengue autoctona in Italia: cosa c’è da sapere e come proteggersi
La malattia nella maggior parte dei casi è asintomatica, in altri può causare febbre e sintomi influenzali, nausea, vomito, irritazioni della pelle, e nei casi più gravi anche emorragie potenzialmente fatali (in meno dell'1% delle persone)
di Francesca Cerati
3' di lettura
Sono 165 i casi di Dengue diagnosticati in Italia, 146 importati e 19 autoctoni, secondo l’ultimo aggiornamento settimanale dell'Iss. Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna sono le regioni in cui si registrano più casi: 50, 28 e 27, rispettivamente.
La malattia nella maggior parte dei casi è asintomatica, in altri può causare febbre e sintomi influenzali, nausea, vomito, irritazioni della pelle, e nei casi più gravi anche emorragie potenzialmente fatali (in meno dell’1% delle persone).
La dengue, malattia infettiva di origine virale trasmessa dalla zanzara tigre (genere Aedes) è endemica, soprattutto dal sud-est asiatico, ma la globalizzazione e il cambiamento climatico hanno stimolato il riemergere di vecchie malattie in nuovi luoghi, come l’Europa.
Quest’anno, oltre all’Italia, focolai di dengue autoctona sono stati notificati anche in Francia. Negli anni scorsi focolai di questo tipo sono stati confermati anche in Croazia e Spagna.
Tassi in aumento di 8 volte
A livello globale, secondo l’Oms, i tassi di dengue sono in aumento di otto volte a partire dal 2000, raggiungendo i 4,2 milioni di casi nel 2022, e il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ha affermato che solo l’anno scorso in Europa si sono verificati 71 casi di malattia, contro i 74 registrati tra il 2010 e il 2021 aggiungendo che la specie di zanzara Aedes albopictus, che diffonde la chikungunya e la dengue, si sta spostando più a nord e a ovest dell’Europa, mentre l'Aedes a Egypti, che diffonde malattie tra cui la dengue, la febbre gialla e la chikungunya, si è stabilita a Cipro lo scorso anno.
Le autorità sanitarie pubbliche stanno quindi monitorando la diffusione di questa malattia virale, ma c’è da preoccuparsi?
Nessun allarme
«Nessun allarme e preoccupazione, la Dengue è una patologia infettiva molto comune in area endemica, ma con un rischio molto basso di complicanze in area non endemica. La febbre di Dengue può essere asintomatica o pauci sintomatica sino all’80% dei casi. Nel restante 20% dei casi è caratterizzata da una sintomatologia simil-influenzale: può causare dolori articolari e muscolari, nausea, vomito e un rash esantematico che può essere anche molto fugace - ha scritto in un post sul suo profilo Facebook Emanuele Nicastri, direttore del Reparto di Malattie Infettive ad Alta Intensità di Cura dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani”.
La Dengue, prosegue il post, «è la malattia infettiva più comune in assoluto nelle aree tropicali per cui è molto probabile che ci sia qualche caso di importazione anche nel nostro Paese e i casi autoctoni si verificano se la femmina della zanzara tigre punge un soggetto infetto rientrato da area endemica e diviene, quindi, potenziale vettore».
Pochi casi gravi
La possibilità di complicanze gravi è però «molto bassa, meno dell’uno per mille», osserva Nicastri precisando che esistono quattro ceppi di dengue e che «i casi di malattia grave sono legati a una possibile, e in Italia rara, seconda infezione per la comparsa di un effetto paradosso degli anticorpi specifici. Sicuramente va prestata attenzione ai bambini piccoli e agli anziani dove la Dengue può avere un decorso più grave. Il rischio della malattia in Italia è comunque irrisorio e, come precauzione, bastano le solite protezioni dalle punture di zanzare. È importante però che tutti i medici che fanno diagnosi o che sospettano un caso di Dengue lo notifichino immediatamente, consentendo di attivare le campagne di disinfestazione dalle zanzare. Per chi viaggia in aree tropicali, dalla fine di quest’anno sarà a disposizione un vaccino efficace contro la Dengue».
Il vaccino
Si tratta di un vaccino tetravalente approvato a fine 2022 dalla Commissione europea per prevenire la malattia della dengue a partire dai quattro anni di età, indipendentemente da una precedente esposizione alla malattia. Il vaccino a due dosi, noto anche come Tak-003, è stato approvato anche dall’Aifa a febbraio di quest’anno.
loading...