La riunione di dicembre

La stretta Fed: acquisti azzerati a marzo, tassi vicini all’1% a fine 2022

La Banca centrale Usa riduce da gennaio gli acquisti di titoli di 30 miliardi, complessivamente, il doppio di quanto deciso a novembre

Il presidente della Federal reserve Jerome Powell

3' di lettura

L’inflazione è alta. I tassi resteranno però bassi, allo 0-0,25%. Fino a quando il tasso di disoccupazione non tornerà a livelli coerenti con la definizione - non esplicitata però in un target, un obiettivo - di massima occupazione. È questo il messaggio principale del comunicato pubblicato dalla Federal reserve alla fine della riunione di dicembre, ma non significa che non ci sarà una stretta o che non sia vicina.

«Con un’inflazione che ha superato l’obiettivo del 2% per qualche tempo, il Comitato (di politica monetaria, il Fomc, ndr), si aspetta - recita il comunicato - che sarà appropriato mantenere il range (dei Fed Funds rate, i tassi ufficiali, ndr) fino a quando le condizioni del mercato del lavoro non avranno raggiunto livelli coerenti con la sua valutazione della massima occupazione».

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Accelera però il tapering: gli acquisti di titoli di Stato saranno ridotti, da gennaio, di 20 miliardi di dollari al mese, e quelli di mortgage-backed securities di altri 10 miliardi di dollari, per calare rispettivamente a 40 e 20 miliardi al mese. La riduzione degli acquisti continuerà con questo ritmo, che è doppio di quello deciso a inizio novembre: a marzo raggiungeranno quota zero.

Il messaggio del comunicato ufficiale, parzialmente rassicurante per i mercati - ma non per chi teme che l’inflazione possa alimentare le aspettative sui prezzi - è apparentemente contraddetto dai “dots”, i “puntini” con cui i singoli governatori segnalano nelle proiezioni economiche trimestrali le loro individuali previsioni - non c’è discussione, quindi - sui tassi di interesse. La mediana (più corretta della media, in questi casi) delle previsioni per il 2022, indica un costo ufficiale del credito allo 0,75-1%, contro lo 0.25% di settembre. Per il 2023 si passa all’1,5-1,75 dal precedente 1%, e per il 2024 al 2-2,25% dall’1.75%. Si tratta di due-tre rialzi in più per l’anno prossimo e di ulteriori tre rialzi per il 2023.

È, in ogni caso, una stretta dal ritmo definito come «graduale» dal presidente Jerome Powell in conferenza stampa. Anche se - ha aggiunto Powell - a fine 2024 i tassi si avvicineranno al livello di lungo periodo nel 2024. I governatori si aspettano dunque una normalizzazione dei tassi in tre anni.

Powell, e con lui la Fed, ritiene quindi che la «massima occupazione» sarà raggiunta rapidamente. Il tasso di disoccupazione, sceso a fine 2021 al 4,3% (dal 4,8% previsto a settembre) dovrebbe infatti calare fino al 3,5% l’anno prossimo e restare a questo livello. Il tasso “di lungo periodo”, che corrisponde a un obiettivo - anche se la Fed valuta la «massima occupazione» con una pluralità di indicatori - del 4 per cento. In rialzo anche le proiezioni sull’inflazione: 2,6% nel 2022, dal 2,2% indicato a settembre, ma 2,3% nel 2023, dal 2,2% a settembre e 2,1% nel 2023.

Non c’è più quindi un’inflazione «temporanea», come ancora a novembre; e i rincari - ha notato Powell - «si sono allargati a un ampio spettro di beni e servizi». La dinamica del prezzi è però destinata a tornare verso l’obiettivo (ormai «medio») del 2% nell’orizzonte temporale della politica monetaria.

La crescita appare meno robusta quest’anno (5,5% contro il 5,9% di settembre), più rapida nel 2022 (4% contro il 3,8%) e ancora più lenta nel 2023 (2,2% dal 2,5%) per poi assestarsi al 2% nel 2024, contro un livello “di lungo periodo” dell’1,8%.

È cambiata, in ogni caso, la valutazione della «massima occupazione», a causa delle nuove preferenze dei lavoratori, che non accettano le offerte esistenti, e del surriscaldamento dell’economia. Non c’è ancora, ha detto Powell, «una forte ripresa del tasso di partecipazione della forza lavoro, e potremmo non averla per qualche tempo. Allo stesso tempo, dobbiamo fare politica monetaria ora, e l’inflazione è molto al di sopra dell’obiettivo».

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