Femminicidi, stretta sui tempi: in caso di inerzia nelle indagini preliminari subentra il procuratore
Relazione almeno semestrale al procuratore generale presso la Corte di cassazione sul rispetto dei tre giorni per asumere informazioni sulla persona offesa
di Nicoletta Cottone
I punti chiave
3' di lettura
La politica si muove per mettere fine a quella che sembra una strage infinita. Dall’inizio dell’anno sono già 78 i femminicidi commessi. Una strage silenziosa che colpisce donne di tutte le età ed estrazioni sociali. Donne uccise da mariti, compagni. corteggiatori. Da persone che dichiaravano di amarle. Il 7 settembre è arrivato il via libera definitivo della Camera al disegno di legge - prima firmataria Giulia Bongiorno (Lega) - , che interviene su uno degli aspetti delle regole da seguire nei procedimenti per delitti di violenza domestica e di genere, incidendo sul cosiddetto “codice Rosso”, la legge 69/2019. Il testo ha ottenuto 200 voti favorevoli, nessun contrario e 61 astenuti (Pd e Avs). Un unico articolo, con due diverse modifiche al decreto legislativo 106/2006, che reca disposizioni in materia di riorganizzazione dell’ufficio del pubblico ministero.
Obbligo per il pm di assumere informazioni entro tre giorni
Arriva l’obbligo per il pubblico ministero di assumere informazioni dalla persona offesa o da chi ha denunciato i fatti di reato entro tre giorni dall’iscrizione della notizia di reato. Una tempistrica già prevista dalla normativa, ma poco rispettata. La novità prevede che, qualora il magistrato designato per le indagini non abbia rispettato il termine, il procuratore della Repubblica possa revocargli l’assegnazione e assumere, senza ritardo, le informazioni dalla persona offesa o da chi ha presentato denuncia direttamente o tramite assegnazione a un altro magistrato dell’ufficio.
Relazione con cadenza almeno semestrale
Fra le novità è previsto che il procuratore generale presso la Corte d’appello acquisisca con cadenza trimestrale dalle procure della Repubblica del distretto i dati sul rispetto del termine dei tre giorni e invii al procuratore generale presso la Corte di cassazione una relazione almeno semestrale.
Bongiorno: ora c’è un rimedio in più
«Quando una donna denuncia chiede aiuto allo Stato e l’aiuto deve essere immediato. Nonostante l’esistenza del codice rosso del 2019 abbiamo assistito a una serie di femminicidi dopo la denuncia e questo è intollerabile perché, se non aiutata tempestivamente, la donna viene tradita dallo Stato». Lo ha detto la presidente della commissione Giustizia del Senato Giulia Bongiorno (Lega), parlando dei femminicidi. con la nuova legge arriva «un rafforzamento della legge sul codice rosso che prevede che il procuratore capo di fronte a ritardi o inerzie da parte del procuratore che sta istruendo il fascicolo può revocarglielo e assegnarlo a chi può intervenire tempestivamente. Sono nuovi poteri di vigilanza e controllo. Da ieri esiste un rimedio in più».
Mattarella: la violenza sulle donne è una barbarie sociale
Sul tema della violenza contro le donne è intervenuto il capo dello Stato Sergio Mattarella. «Non c’è libertà, oggi, quando una persona è vittima di molestie e violenze fisiche o morali - ha sottolineato il presidente della Repubblica in un messaggio inviato al Corriere della Sera in occasione della decima edizione del Tempo delle Donne -. La violenza contro le donne in Italia, in questi ultimi mesi, ha continuato a manifestarsi con numerosi casi di assassinio e di stupro. Questa intollerabile barbarie sociale richiede un’azione più consapevole di severa prevenzione, concreta e costante. A questa si deve affiancare, nell’intera società, un impegno educativo e culturale contro mentalità distorte e una miserabile concezione dei rapporti tra donna e uomo».
Il nuovo ddl governativo incardinato alla Camera
Intanto in commissione Giustizia alla Camera è stato incardinato il disegno di legge governativo che - ha spiegato Carolina Varchi, capogruppo di FdI nella stessa commissione - «prevede norme più severe e soprattutto una maggiore tutela della vittima, con l’inasprimento anche delle misure di protezione preventiva». Il testo, ha sottolineato Varchi, «fissa tempi stringenti per l’adozione delle misure cautelari, come l’utilizzo più rigoroso del braccialetto elettronico, e dispone l’arresto anche in ’flagranza differita’, tramite l’acquisizione di video e foto». Inoltre favorisce la specializzazione dei magistrati che si occupano di questo reato e interviene sul fronte della prevenzione e dei risarcimenti. Varchi ha reso noto che viene introdotta una provvisionale a titolo di ristoro, prima ancora di giungere alla sentenza, in favore della vittima o, in caso di morte, degli aventi diritto, in condizioni di bisogno.
La geolocalizzazione prevista dalla pdl di Forza Italia
Intanto Forza Italia ha presentato alla Camera la proposta di legge ’Mai sole’, a prima firma Catia Polidori, con ’Disposizioni concernenti lo sviluppo di strumenti informatici e di servizi di assistenza telefonica per la prevenzione della violenza sulle donne’. I testo prevede anche un’applicazione, su base volontaria, che possa subito geolocalizzare chi ne fa richiesta. «La geolocalizzazione sarà sempre attiva, anche a telefono spento - ha spiegato Polidori -. La legge prevede anche un servizio telefonico con operatori formati». Il segretario nazionale di Fi e vicepremier, Antonio Tajani, ha spiegato che consegnerà «il testo della proposta in Consiglio dei ministri alla ministra Roccella, a Nordio e Piantedosi per vedere se si può integrare il testo del governo anche con questi aspetti più tecnologici».
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