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Femminicidio Giulia Cecchettin: Filippo Turetta fermato in Germania

Filippo Turetta è stato fermato questa mattina in Germania. Lo dice all’ANSA l’avvocato del giovane, Emanuele Compagno, che ne ha avuto conferma poco fa, ed ha informato i genitori

Manifestazione in ricordo di Giulia Cecchettin, associazione Non una di meno

3' di lettura

Termina in Germania la fuga di Filippo Turetta. Dopo una settimana di latitanza e il ritrovamento del corpo di Giulia Cecchettin sulle sponde del lago Barcis, in provincia di Pordenone, il presunto omicida è stato arrestato mentre era ancora a bordo della sua auto in Sassonia vicino Lipsia. Nei confronti del ragazzo era stato spiccato un mandato di arresto europeo. Ora spetterà a un giudice tedesco decidere sulla richiesta di estradizione da parte delle autorità giudiziarie italiane. Ma l’estradizione, ha assicurato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, dovrebbe avvenire entro 48 ore.

Convalidato l’arresto

E’ stato convalidato l’arresto di Filippo Turetta ad Halle, in Germania. La polizia di Halle scrive in un aggiornamento del suo primo comunicato che: “il 21enne cittadino italiano è stato portato davanti al giudice del Tribunale di Halle (Saale) intorno alle 17.00 di oggi. Quest’ultimo ha deciso che l’uomo deve essere posto in arresto”. Turetta “è stato portato in un centro detentivo nella città di Halle”.

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La procedura di estradizione

La procedura ordinaria richiederebbe in genere qualche settimana e la Germania dovrebbe adottare la decisione finale sull’esecuzione del mandato entro 60 giorni dall’arresto. Ma il ministro degli Affari Esteri Tajani ha assicurato che la collaborazione tra le autorità italiane e quelle tedesche dovrebbe consentire una velocizzazione dei tempi tecnici.

Fiori davanti alla casa di Giulia Cecchettin a Vigonovo

Se Turetta acconsente alla consegna, la decisione è presa entro 10 giorni. Il ricercato, prevedono le norme, deve essere consegnato il più rapidamente possibile a una data convenuta tra le autorità incaricate, al massimo entro 10 giorni dalla decisione finale relativa all’esecuzione del mandato d’arresto europeo.

Al giovane viene ora notificato il mandato d’arresto da parte delle autorità tedesche; sarà quindi portato davanti a un giudice di quel Paese per la procedura di validazione. Turetta ha diritto ad avere un legale, un interprete ed il gratuito patrocinio. Esaurito l’iter in Germania, sarà consegnato alle autorità italiane, attraverso lo Scip, il Servizio per la cooperazione internazionale di polizia, che opera presso la Direzione centrale della Polizia criminale. Gli agenti andranno in Germania a prendere il giovane e lo porteranno in Italia, in genere con un volo diretto a Fiumicino dove sarà eseguito l’ordine di custodia cautelare in carcere.

Fiori davanti alla casa di Giulia Cecchettin a Vigonovo

La fuga

Dal Veneto al Friuli, dall’Austria fino a Germania dove a sud del Paese si è fermata la fuga di Filippo Turetta. Una fuga seguita dalle telecamere che lo hanno ripreso anche quando Turetta ha fatto benzina in un distributore vicino a Cortina. Un rifornimento fatto però con banconote macchiate di sangue ritrovate nel distributore automatico.

Filippo Turetta, fermandosi domenica scorsa a fare rifornimento in un distributore automatico, infatti, è stato ripreso dalle telecamere, come scrive il Corriere Veneto, che hanno inquadrato l’auto, la Fiat Punto nera, ed il ragazzo che introduceva il denaro nello sportello. Quando il titolare della stazione di servizio ha aperto l’impianto, qualche giorno dopo, tra le banconote ne ha trovata una da 20 euro con macchie di sangue.

Quando Filippo Turetta è stato controllato dalla polizia tedesca, «si è avvicinato agli agenti e si è lasciato arrestare senza opporre resistenza». Lo scrive Bild. Il controllo della polizia sarebbe avvenuto ieri poco dopo le 22, dopo che «automobilisti hanno segnalato la presenza di un veicolo non illuminato sulla corsia d’emergenza» dell’autostrada 9 nei pressi di Bad Dürrenber, Sassonia-Anhalt.

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Gli ultimi eventi

Giulia Cecchettin è stata uccisa da svariate coltellate che l’hanno colpita alla testa e al collo. E’ quanto emerso dall’ispezione cadaverica esterna svolta fino a pochi minuti fa dal medico legale Antonello Cirnelli, alla presenza del sostituito procuratore di Pordenone Andrea Del Missier. Lunedì 20 novembre è attesa l’autopsia che chiarirà comunque le cause del decesso e l’arco temporale del crimine. Il corpo, nonostante quasi un settimana nel bosco, è stato ritrovato integro in fondo a un canalone vicino al lago di Barcis dopo una caduta di 50 metri.

«Amore, mi manchi già tantissimo. Abbraccia la mamma e dalle un bacio da parte mia». Lo scrive stamane sul proprio profilo Facebook Gino Cecchettin, il papà di Giulia, trovata morta ieri nella zona di Barcis in Friuli. Poi una citazione «L’amore vero non umilia, non delude non calpesta, non tradisce e non ferisce il cuore. L’amore vero non urla, non picchia, non uccide».

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