Arrestato colonnello francese: spiava per i russi dal Comando Nato di Napoli. Rischia 15 anni di carcere
E' sospettato di aver fornito ai servizi segreti di Mosca documenti top-secret
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Un ufficiale dell'esercito francese è stato denunciato e messo sotto inchiesta per tradimento a favore della Russia. È sospettato di aver fornito ai servizi segreti di Mosca documenti top-secret, secondo quanto annunciato dalla radio Europe 1 e poi confermato dalla ministra della Difesa, Florence Parly. «Posso confermare - ha detto la ministra - che un ufficiale superiore è sotto procedimento giudiziario per attentato alla sicurezza».
Uomo di origine russa
Secondo Europe 1, la procedura è scattata una decina di giorni fa. Il caso è particolarmente scottante e imbarazzante per Parigi in quanto l'ufficiale, un tenente-colonnello, era di stanza alla Nato, in una base militare in Italia, più precisamente al Centro di comando alleato di Lago Patria (Giugliano), alle porte di Napoli. L’Allied Joint Forcers Command Naples è uno dei due comandi strategici operativi del Quartier generale delle potenze alleate in Europa: l’altro si trova a Brunssum, in Olanda. Prima di trasferirisi a Giugliano nel 2012, la base è stata per tutto il Dopoguerra a Bagnoli.
Secondo quanto riferisce l’emittente francese, l’uomo, sulla cinquantina e padre di 5 figli, ha lontane origini russe e parla correntemente la lingua di quel Paese.
I contatti con la spia russa
In Italia l’ufficiale è stato visto entrare in contatto con una spia russa, un agente del G.R.U., il servizio di intelligence militare russo. Non appena sono sorti questi sospetti, la Francia non ha voluto correre rischi. «Il ministero della Difesa ha preso l'iniziativa di deferire la questione al pubblico ministero attivando l'articolo 40 (del codice di procedura penale che prevede che ogni ufficiale che venga a conoscenza di un reato deve informare senza indugio l'autorità giudiziaria, ndr)», ha detto la ministra Florence Parly.
La Procura della Repubblica di Parigi ha aperto un'indagine e la Direzione Generale della Sicurezza Interna (DGSI) ha arrestato il sospetto circa dieci giorni fa, mentre stava finendo le vacanze in Francia e stava per partire per l'Italia.
Cosa rischia?
Fornire documenti o informazioni ultra-sensibili a un agente russo è un fatto qualificato come “tradimento” dal sistema giudiziario francese. Un reato punibile con 15 anni di carcere. L'indagine è ora affidata a un giudice istruttore, mentre l’ufficiale, che è stato incriminato, è rinchiuso nel carcere “La Santé” di Parigi.
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