innovazione

Ferragamo, il sandalo-icona si evolve e diventa 100% sostenibile

di Chiara Beghelli

2' di lettura

Erano gli anni duri dell’autarchia quelli in cui Salvatore Ferragamo, vulcanico artigiano originario di Bonito, in provincia di Avellino, iniziò a realizzare le sue prime calzature: spinta dalla necessità di trovare materiali alternativi, la creatività dell’artigiano riconobbe nel sughero, prodotto in Italia, un valido ingrediente per esprimersi. Sbarcato negli Stati Uniti, e diventato l’artigiano delle calzature preferito dalle dive di Hollywood, Ferragamo portò con sé la sua inventiva e quello stesso sughero divenne l’anima del tacco del sandalo “Rainbow”, realizzato per Judy Gardland nel 1938.

Il Rainbow “originale”

Quel sandalo icona era pertanto simbolo di un’epoca, e la stessa capacità di interpretare il presente ha portato l’azienda fiorentina a lanciare oggi una rinnovata edizione del Rainbow, simbolo del nostro tempo perché riletto sotto la lente della sostenibilità, tema cruciale del dibattito pubblico contemporaneo.

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Ferragamo interpreta il sandalo-icona Rainbow in chiave sostenibile

Rainbow Future, questo il nome del nuovo sandalo, è infatti una scarpa realizzata con materiali e processi totalmente sostenibili: la zeppa è in legno, rifinita a mano, realizzata artigianalmente in cotone organico lavorato a mano all’uncinetto, e la fodera in pelle è rifinita senza alcuna emissione di anidride carbonica o consumo di acqua, secondo la tecnologia Layertech. La colla è ad acqua, l’ottone non è galvanizzato e il filo per le cuciture è di materiale 100% riciclato.

Anche il packaging è coerente con il progetto, dal momento che è le scarpe sono avvolte in una custodia in cotone biodegradabile e la scatola è di cartone FSC e al 100% riciclabile. Inoltre, dal momento che i sandali sono realizzati in edizione limitata di 100 esemplari nella collezione Ferragamo’s Creations, ogni paio è accompagnato da un certificato che ne descrive la storia e le caratteristiche.

Rainbow Future ha anche una certificazione, la ISO 14067, che li rende a emissioni zero, in quanto l’energia impiegata per la loro produzione è compensata da progetti di riforestazione, condotti in collaborazione con l’azienda fiorentina Treedom: 100 piante di arancio saranno messe a dimora nelle campagne nei dintorni di Catania, nel contesto di una produzione sostenibile di qualità, una per ogni paio di sandali, un’iniziativa di cui si potrà seguire lo sviluppo sul sito www.treedom.net.

In aprile, Ferragamo aveva reso noto l’ampliamento del suo piano per la sostenibilità, un percorso nel quale l’azienda è impegnata da tempo: già nel 2014, infatti, ha pubblicato il primo bilancio sul tema, estendendolo dal 2016 all’intero gruppo. Sempre nel 2016, con il lancio del progetto “Responsible Passion”, Ferragamo ha ottenuto la certificazione Leed Platinum per la nuova manifattura di Osmannoro, alle porte di Firenze, e la certificazione ISO 14064 per il Museo Salvatore Ferragamo, diventato così il primo museo d’azienda “green” in Italia. Nel 2017, insieme alla start up Orange Fiber, che produce fibra tessile a partire dagli scarti di produzione e lavorazione delle arance, ha anche lanciato la prima Ferragamo Orange Fiber Collection.

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