Ferrari 296 GTS, debutta la ibrida plug-in aperta da 830 cavalli
Dopo la 296 GTB arriva la spider siglata GTS, variante in grado di offrire prestazioni ma anche a cielo aperto. Sotto il cofano c’è il motore dei record
di Corrado Canali
I punti chiave
- La stessa soluzione plug-in da 830 cv di potenza
- Il nuovo V6 capostipite della svolta green di Maranello
- Le sintonie con la Dino 156 F2 del 1957
- Il riferimento col passato alla 250 LM del 1963
- Soltanto 14 secondi per aprirsi e chiudersi
- A capote aperta è previsto un lunotto in vetro
- Allestimento più estremo studiato per la pista
3' di lettura
La Ferrari 296 GTS è la più recente evoluzione del concetto di berlinetta sportiva spider a soli due posti e motore in posizione centrale posteriore della Casa di Maranello. Va ad affiancarsi alla 296 GTB nell’ambito della ridefinizione dell'idea di divertimento al volante per garantire emozioni pure non solo alla ricerca delle massime prestazioni, ma anche nella guida di tutti i giorni. Un aspetto delle nuove rosse che è ormai costante per tutti i nuovi modelli in arrivo negli ultimi anni interamente realizzati dal centro stile di Maranello sotto la guida di Flavio Manzoni.
La stessa soluzione plug-in da 830 cv di potenza
La vettura utilizza la nuova motorizzazione V6 turbo da 663 cv abbinata a un motore elettrico in grado di erogare ulteriori 122 kW pari a 167 cv presentata in anteprima sulla 296 GTB. Si tratta del primo 6 cilindri della storia per una spider stradale del Cavallino Rampante: gli 830 cv complessivi sono alla base delle grandi performance della vettura e di un sound innovativo impreziosito dalla possibilità di goderne gli effetti anche a tetto completamente aperto.
Il nuovo V6 capostipite della svolta green di Maranello
Sin dal nome della vettura che combina la cilindrata totale di 2.992 cc e il numero dei cilindri, seguiti dalla sigla GTS e cioè Gran Turismo Spider propria della migliore tradizione sportiva Ferrari, si è voluto sottolineare l'importanza che assume l’ultimo modello per la Casa di Maranello. Il nuovo V6, vero e proprio cuore pulsante della 296 GTS è, infatti, il capostipite di una nuova era all’insegna del green che affonda le radici nei 75 anni di storia di Ferrari.
Le sintonie con la Dino 156 F2 del 1957
La prima Ferrari dotata di V6 allora in configurazione a 65° e cilindrata totale pari a 1500 cc risale al 1957 ed è la monoposto Dino 156 F2. Nell'anno successivo furono presentati altri due V6 con cilindrata maggiorata su alcuni Sport Prototipi a motore anteriore, la 196 S e la 296 S, nonché sulla monoposto di Formula 1 che nel 1958 portò Mike Hawthorn alla vittoria del titolo Piloti del Campionato del Mondo di Formula 1, vale a dire la 246 F1, la più intrigante di allora.
Il riferimento col passato alla 250 LM del 1963
Il sistema elettrico plug-in della nuova 296 GTS le garantisce un'elevata fruibilità, l'azzeramento della risposta al pedale e 25 km di autonomia full-electric. In aggiunta il design sportivo e ancora le dimensioni compatte sottolineano la grande modernità della nuova 296 GTS che trova validi riferimenti in vetture del passato come la 250 LM del 1963, anch’essa un connubio perfetto tra la purezza della guida ad alte prestazioni e la funzionalità per un uso day by day.
Soltanto 14 secondi per aprirsi e chiudersi
Il tetto retrattile rigido garantisce grande confort di bordo. A tetto aperto, infatti, disegna linee sportive e molto filanti, mentre a tetto chiuso la silhouette della nuova spider resta molto fedele a quella della 296 GTB. La soluzione del tetto che si segnala per un peso davvero contenuto, impiega appena 14 secondi sia per abbassarsi che per alzarsi il tutto è possibile anche in movimento fino ad una velocità di 45 kmh. L’operazione si completa dunque in totale sicurezza.
A capote aperta è previsto un lunotto in vetro
Essendo stata posta la linea di separazione fra corpo vettura e tetto retrattile sopra il montante laterale, il tetto ripiegabile si suddivide in due parti alloggiate sopra la parte anteriore del motore, salvaguardando le caratteristiche di dissipazione di calore oltre che l'equilibrio di design. È stato possibile introdurre un pannello in vetro nella parte dietro del vano motore che lascia intravedere il nuovo V6. A capote aperta, abitacolo e area posteriore sono separati da un apposito lunotto dietro in vetro che è ranche egolabile elettricamente anche in altezza.
Allestimento più estremo studiato per la pista
La 296 GTS, infine, è disponibile in allestimento Assetto Fiorano se si opta per incrementarne in particolare le prestazioni, specie in pista grazie ad un peso ridotto e ad una aerodinamica specifica.Tra questi ultimi spiccano gli ammortizzatori Multimatic derivati dalle competizioni GT, dotati di regolazione fissa ottimizzata per l'utilizzo in pista e le appendici ad alto carico in fibra di carbonio sul paraurti davanti che permettono di ottenere fino a 10 kg di carico verticale in più. E ancora l'esteso uso di materiali leggeri come la fibra di carbonio dentro e fuori.
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