Ferrari 499P, l’hypercar ibrida pronta per la 24 Ore di Le Mans
Dopo 50 anni Ferrari torna nella classe regina del Mondiale Endurance FIA Wec 2023
di Simonluca Pini
4' di lettura
Vincere la 24 Ore di Le Mans rappresenta il sogno per ogni costruttore impegnato nelle gare Endurance. Ferrari ci è già riuscita 9 volte e a 50 anni di distanza il leggendario trionfo si potrebbe ripetere grazie al debutto della 499P, modello che riporta il Cavallino nella classe regina del Mondiale Endurance già vinto in passato ben 22 volte. Fortemente collegata al passato a partire dal nome e dalla livrea scelta, la Ferrari 499P ibrida porterà su pista la trazione integrale, il propulsore 6 cilindri biturbo e il motore elettrico in grado di scaricare a terra una potenza complessiva di 680 cavalli. Presentata in anteprima a Imola alle Finali Mondiali Ferrari 2022, la 499P debutterà a marzo 2023 in occasione della 1000 Miglia di Sebring. Nata grazie al coinvolgimento di oltre 100 persone a Maranello, la Ferrari 499P ha già percorso oltre 12 mila chilometri di test e sarà caratterizzata da un’elevata sostenibilità grazie alle certificazioni ottenute.
Ferrari 499P, il perché del nome
Perché Ferrari 499P? In passato, i prototipi di Maranello avevano nella sigla che li identificava la lettera P, frequentemente anticipata dal numero della cilindrata unitaria del motore. Nel disegno della livrea con cui la 499P debutterà nella prossima 1000 Miglia di Sebring, è stato ripreso il celebre schema cromatico già introdotto nelle 312 P degli anni Settanta, che sottolinea anche visivamente il collegamento con una storia interrotta 50 anni fa dove il rosso e il giallo erano presenti sulla vettura. Per questo motivo, il numero 50 sarà uno dei due con cui saranno iscritte le vetture di Maranello nel mondiale, mentre l’altro sarà il 51, tra i più vincenti di sempre.
Ferrari LMH, Le Mans Hypercar
La definizione del nuovo regolamento tecnico relativo alla classe Hypercar emanato da FIA (Fédération Internationale de l'Automobile) e ACO (Automobile Club de l'Ouest) ha portato alla scelta di Ferrari di produrre una Le Mans Hypercar (LMH) per intraprendere un percorso di innovazioni e di sviluppo, seguendo così la tradizione che vede la pista come terreno ideale per la sperimentazione di soluzioni tecnologiche d’avanguardia da adottare sulle vetture stradali prodotte a Maranello. Il prototipo rispetta i dettami tecnici previsti dal regolamento della classe Le Mans Hypercar, che prevede l’utilizzo nel FIA World Endurance Championship di vetture con propulsori ibridi, dotate della trazione integrale e con un peso minimo non inferiore a 1.030 chilogrammi. Nella definizione della 499P sono state coinvolte tutte le realtà aziendali, affidandone la direzione ad Attività Sportive GT, diretto da Antonello Coletta, e la direzione tecnica a Ferdinando Cannizzo, responsabile dell’ente di sviluppo di vetture da competizione GT e Sport.
Ferrari 499P ibrida, scheda tecnica
Il powertrain ibrido della 499P combina un motore termico, in posizione centrale-posteriore, a un motore elettrico, sull’asse anteriore. L’unità ICE – Internal Combustion Engine - ha una potenza massima a terra, limitata dal regolamento, di 500 kW (680 cavalli) ed è derivata dalla famiglia dei V6 biturbo stradali. Il motore termico, che condivide l’architettura del propulsore montato sulla 296 GT3, rispetto a quest’ultimo è stato sottoposto a una profonda rivisitazione, finalizzata sia allo sviluppo di soluzioni ad hoc per il prototipo, sia all’alleggerimento complessivo; tra le caratteristiche specifiche del sei cilindri a “V” della 499P, inoltre, il fatto che l’unità motrice sia di tipo portante e quindi svolga una preziosa funzione strutturale, rispetto alle versioni che equipaggiano le granturismo da competizione dove il motore è montato sul telaio della vettura. La seconda “anima” del motopropulsore ibrido è rappresentata dall’ERS – Energy Recovery System – con una potenza massima di 200 kW (272 cavalli), un motore elettrico dotato di differenziale la cui batteria si ricarica nelle fasi di decelerazione e frenata, e non richiede di fonti d’alimentazione esterne. Il pacco batterie, con tensione nominale di 900 Volt, beneficia dell’esperienza maturata in Formula 1 sebbene sia stato sviluppato specificatamente per questo progetto. Il motopropulsore è accoppiato a un cambio sequenziale a sette rapporti.
Ferrari LMH, lo stile
La nuova Ferrari 499P, le cui linee sono state realizzate con il coinvolgimento del Centro Stile Ferrari diretto da Flavio Manzoni, presenta uno stile realizzato in grado di esaltare tecnica e aerodinamica. La carrozzeria del prototipo è modellata a partire da una superficie piana, dalla quale si sviluppano armoniosamente le “pance” laterali ed i passaruota. Le cavità delle “pance” sono attraversate da flussi aerodinamici che investono il cockpit e raffreddano i radiatori sottopelle. Sulla Ferrari 499P, i passaruota, sono caratterizzati in questo caso da ampie aperture sulla superficie, con lo scopo di ridurre la pressione all’interno dei locari. Al posteriore una sottile pelle di carbonio riveste le varie funzioni, lasciando ruote e sospensioni completamente a vista. La “coda” è caratterizzata da una doppia ala orizzontale; ala e bandelle superiori sono studiate per garantire il carico aerodinamico necessario a raggiungere la massima performance. L’ala inferiore ospita inoltre una ‘light bar’. In posizione dominante sul tetto della vettura, è disposta infine una presa d’aria multipla per l’alimentazione dell’aspirazione del motore V6 e per il raffreddamento della batteria e del cambio.
Sospensioni e freni
Realizzata a partire da un telaio monoscocca in fibra di carbonio, la Ferrari 499P presenta una geometria delle sospensioni a triangoli sovrapposti di tipo “push-rod”, che permette di raggiungere elevati doti di rigidezza. L’impianto frenante integra un sistema di brake-by-wire necessario per consentire il recupero della energia cinetica in frenata da parte dell’assale elettrico anteriore e sviluppato per coniugare precisione e velocità di risposta con affidabilità e durata, aspetti fondamentali per avere successo delle gare endurance. L’assale elettrico anteriore sfrutta l’energia recuperata in frenata e immagazzinata nella batteria alto voltaggio per trasmettere coppia motrice anche sulle ruote anteriori sopra una determinata velocità, contribuendo a innalzare le prestazioni della vettura sui tracciati che saranno sede del calendario 2023.
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