Ferrari, le case d’affari alzano le stime: quotazioni sopra 300 euro
Per SocGen il nuovo target price è di 357 euro per azione, per Mediobanca 332 euro, per Morgan Stanley 329 euro, per Intesa 300 euro per azione
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Rialzo generalizzato dei target price per Ferrari . Dopo il balzo del 5,6% nel giorno dei conti la corsa della casa di Maranello continua. Il titolo, che ha sfondato ieri per la prima volta la soglia dei 300 euro per azione, continua ad aggiornare i record, dopo avere toccato un massimo di 309,9 euro (+2,1%). A spingere le quotazioni le revisioni delle stime da parte delle case d’affari. I report usciti a poche ore dei conti sintetizzano in nuove cifre la crescita del 46% dell’utile netto del gruppo: per SocGen il nuovo target è di 357 euro per azione, per Mediobanca 332 euro, per Morgan Stanley 329 euro, per Intesa 300 euro per azione. Il Target price medio è di 319 euro. Rimane il fatto che la quotazione a Piazza Affari riflette dei multipli elevatissimi, 46,8 volte l’utile netto e 21,9 volte il patrimonio netto contabile. Ferrari insomma va benissimo e accelera ancora ma se la macchina perdesse colpi per gli investitori sarebbero dolori.
Le valutazioni dopo la trimestrale
Esaminati i risultati annunciati giovedì 2 novembre, considerati dagli esperti “migliori delle attese a tutti i livelli”, e ascoltate le parole dell’amministratore delegato, Benedetto Vigna, gli analisti hanno confermato una visione molto positiva sui conti, sul nuovo aumento delle guidance per l’anno in corso e sulla visibilità che va già al 2024 e al 2025. «La forte visibilità offerta dal modello di business compensi l’effetto negativo sulla valutazione dagli alti tassi di interesse”, spiegano gli analisti di Intermonte. Per il 2024 «stiamo procedendo secondo i piani mostrati al Capital Markets Day. Il portafoglio degli ordini ci fa guardare con fiducia all’anno 2024 e copre bene tutto il 2025», ha detto il numero uno della casa di Maranello, sottolineando che «il portafoglio ordini c’è, il team sta lavorando bene, i nostri stakeholder su vari versanti ci stanno aiutando, quindi guardiamo con fiducia, ma siamo consci del fatto che dobbiamo essere pronti nel caso in cui cambi qualcosa». L’amministratore delegato ha anche dato rassicurazioni sul nuovo modello completamente elettrico, il cui arrivo è atteso a fine 2025 e su cui sono già stati avviati i test: «Non siamo in ritardo, anzi stiamo facendo tutti i test sul prototipo. Siamo on track sia per quanto riguarda lo sviluppo dell’auto sia per quanto riguarda l’infrastruttura che ci consentirà di realizzare i componenti», ha detto. Gli analisti di Intermonte hanno parlato di “risultati forti, con Ebitda, Ebit e utile per azione in crescita rispettivamente del 37%, 42% e 47% anno su anno, e migliori delle attese grazie all’effetto mix che ha più che compensato i maggiori costi di R&D”. La guidance sul 2023 «è stata migliorata con i nuovi target in linea con le stime, ma che rappresentando un floor possono portare ad una revisione delle stime di consenso Lsd”, hanno aggiunto gli esperti, spiegando che tutto questo ha portato alla conferma del rating “outperform” e a un aumento dell’obiettivo di prezzo da 362 a 369 euro per azione. Anche per Equita, che conferma la valutazione “hold” con target price di 260 euro, “la resilienza del modello di business è stata ancora una volta confermata: oltre ai risultati del terzo trimestre migliori delle attese col forte contributo delle personalizzazioni e il rialzo small single digit delle stime, spicca il backlog che copre l’intero 2025 con tutti i modelli sold-out tranne l’entry level Roma”. Quindi, per Equita, “risulta evidente la necessità di alzare la guidance al 2026, ma il management ha dichiarato che non accadrà prima del 2025”.
I numeri e le guidance
Ferrari chiude un trimestre da record e alza la guidance di fine anno. La casa di Maranello ha segnato negli ultimi tre mesi ricavi netti pari a 1,5 miliardi di euro, in crescita del 23,5% rispetto all’anno precedente, con consegne totali pari a 3.459 unità, in aumento dell’8,5% rispetto al terzo trimestre 2022. L’utile netto è stato di 332 milioni, in crescita del 46%. Crescita a doppia cifra anche per la redditività: l’Ebit adjusted è pari a 423 milioni di euro, in crescita del 41,6% rispetto all’anno precedente, con un margine pari al 27,4%. L’Ebitda adjusted è di 595 milioni, in aumento del 37% rispetto all’anno precedente, con un margine del 38,6%. La generazione di free cash flow industriale è pari 301 milioni.
Portafoglio ordini ai massimi
«Un altro trimestre da record, con una crescita degli utili trainata da un mix ancora più ricco e dal continuo appeal delle personalizzazioni, che ci porta ad aumentare la guidance per l’anno. Il portafoglio ordini rimane ai massimi livelli grazie alla forte domanda in tutte le aree geografiche e si estende a tutto il 2025», ha commentato l’amministratore delegato Benedetto Vigna che guardando al prossimo anno ha detto che si sta procedendo secondo i piani mostrati al Capital Markets Day: «Il portafoglio ordini ci fa guardare con fiducia al 2024 e copre bene tutto il 2025». I risultati segnati finora hanno infatti consentito di alzare ulteriormente le previsioni per l’intero anno: il gruppo prevede ricavi a 5,9 miliardi (la previsione era di 5,8 miliardi) ed Ebit adjusted a 1,57 miliardi (era tra 1,51 e 1,54 miliardi).
Elettrico secondo i piani
Nei nove mesi la società ha riportato un utile netto di 963 milioni (+34%), ricavi in rialzo del 19% a 4,447 miliardi, consegne in incremento del 5% a 10.418 unità e un Ebitda in crescita del 32% a 1,721 miliardi. «Bisogna sempre stare non con due piedi per terra, ma con quattro ruote per terra. Il portafoglio degli ordini c’è, il team sta lavorando bene, i nostri stakeholder sui vari versanti ci stanno aiutando. Guardiamo con fiducia, ma siamo consci anche del fatto che dobbiamo essere pronti nel caso in cui cambi qualcosa», ha spiegato il ceo. Vigna ha poi assicurato che sul lancio del nuovo modello elettrico di Ferrari, atteso nel 2025, «non siamo in ritardo, anzi si stanno facendo tutti i test sul prototipo di cui si parla». «Siamo on track sia per quanto riguarda lo sviluppo dell’auto sia per quanto riguarda l’infrastruttura che ci consentirà di realizzare i componenti dell’auto», ha detto. Inoltre, l’e-building di Maranello, un impianto all’avanguardia per sostenibilità e flessibilità, «è praticamente chiuso e abbiamo cominciato a installare le macchine. L’obiettivo è di inaugurarlo a giugno 2024, esattamente due anni dopo il Capital Markets Day», ha detto Vigna.
I prezzi e la Cina
Nel corso dell’incontro l’amministratore delegato di Ferrari, che ha escluso il trasferimento della sede legale di Ferrari Nv in Italia («vorrei aggiungere che la residenza fiscale è in Italia, quindi paghiamo regolarmente le tasse qui in Italia. Oggi non c’è questo progetto di trasferire la sede»), non vede nel 2024 un aumento dei prezzi, anche alla luce delle dinamiche legate all’inflazione, e nell’ambito di un focus sul mercato cinese ha sottolineato che «il 25% dei nuovi clienti della Ferrari in Cina è donna, nel resto del mondo tra il 5 e il 6%». Vigna ha spiegato che in Cina la quota della casa di Maranello è del 10% a fronte del 20% del resto dell’Asia, del 30% dell’America del Nord e del Sud e del 40% dell’Europa.
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