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Ferrari (Next 14): così sono cambiate le aziende sul digitale nell’anno della pandemia

L’agenzia digital si è consolidata in un unico gruppo con 4 divisioni. Al termine di un 2020 oltre le attese, ci spiega quali sono oggi le priorità delle aziende italiane per stare sul mercato

di Luca Salvioli

Marco Ferrari, ceo di Next 14

3' di lettura

L’emergenza sanitaria e le conseguenti misure di contenimento, con effetto depressivo sull’economia, obbligano le aziende italiane a guardare al sodo. «Oggi slogan come “big data” non interessano se non sono accompagnati da soluzioni concrete che aiutino ad aumentare le vendite» spiega Marco Ferrari, ceo di Next 14.

Ferrari è uno che parla chiaro. Ha una lunga storia da imprenditore (prima è stato giornalista) iniziata nel 2000 con la fondazione di Neo Network, startup digitale poi venduta a De Agostini nel 2007. L’acquisizione ha poi portato alla nascita di Zodiak Media, società di contenuti dove ha ricoperto il ruolo di Group Chief Digital Officer global. Nel gennaio 2014 è tornato, insieme al suo storico team , a fare l'imprenditore con il progetto Next 14.

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Ci racconta come ha vissuto questo 2020 anomalo e cosa si aspetta dal 2021. Next 14 è una agenzia di marketing e comunicazione basata sui dati. Si occupa di pubblicità, storytelling, ecommerce, tecnologie di monetizzazione adv per i publisher. «Oggi da un insieme di aziende piccole dimensioni, siamo diventati un unico gruppo portando a termine un processo di consolidamento avviato da due anni».

Il punto di vista di Next 14 è interessante per cogliere cosa sta succedendo in questo periodo così atipico. «Oggi siamo una unica agenzia fatta di 4 divisioni. Cerchiamo di risolvere i problemi che le aziende incontrano lato marketing e comunicazione. Ce ne sono due ricorrenti. Il primo è la guerra dell’attenzione. Tutte cercano di catturare il consumatore, ma la concorrenza con altri servizi e messaggi è enorme. La seconda è usare al meglio i dati per sopravvivere. Hanno bisogno di analisi dati orientate al business».

Per le aziende italiane che si aggirano sui 100 milioni di fatturato, in particolare, ci sono tre priorità. «La prima è la digitalizzazione. La seconda l’internazionalizzazione, che si porta dietro anche la necessità di una maggiore managerializzazione. L’ecommerce rappresenta una risposta a tutti e 3 i problemi».

I risultati del 2020 per Next14 sono andati oltre le attese, spinti soprattutto dall’ecommerce. La previsione è chiudere l'esercizio 2020 con circa 27,5 milioni di euro di ricavi (+4% circa sul consolidato a parità di perimetro) e con un EBITDA di circa 2,7 milioni (+8% sul consolidato a parità di perimetro).

Un risultato complessivo di tenuta e crescita rispetto ai numeri 2019, ma derivante da significative oscillazioni interne. I servizi di advertising in Italia e Spagna hanno infatti registrato un calo di circa il 20% rispetto al 2019, per effetto della forte contrazione di campagne da parte di alcuni clienti registrate nei mesi di lockdown nei 2 paesi.

In fortissima crescita invece i servizi dedicati al mondo Amazon, che hanno visto più che raddoppiare i ricavi negli ultimi 12 mesi, mentre i numeri dell'offerta dedicata ai Publisher e quella basata su Content & Storytelling sono rimasti stabili, per effetto di una seconda parte dell'anno in forte crescita rispetto ai primi 6 mesi.

«Siamo riusciti a non lasciare a casa nessuno senza nemmeno attivare la cig. Credo sia stata vincente la scelta di un team di dimensioni tutto sommato ridotte - continua Ferrari -. Il gruppo è formato da 17 manager con consolidata esperienza tra cui ruoli dirigenziali in multinazionali. Tutti soci. E poi un team giovane molto tecnico, complessivamente una 70ina di persone».

Sul prossimo futuro «c'è grande ottimismo. Il sistema ha reagito meglio di come si potesse pensare a parte alcuni settori. Nell'ipotesi che con il vaccino il 2021 possa essere sotto controllo, mi aspetto grandissima crescita del settore servizi. Anche durante l’epidemia farmaceutico ed alimentare sono andati benissimo. Noi dobbiamo identificare i settori che continueranno a crescere nel 2021. E aiutare gli altri. Vedo una crescita abbastanza significativa anche per la pubblicità».

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