Ferrari, su le stime per utili e margini nel 2023. Consegne in Cina +14%
«Il secondo trimestre si è chiuso con dei risultati finanziari eccezionali, contraddistinti da elevata marginalità», ha commentato l’ad Benedetto Vigna
di Alberto Annicchiarico
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I punti chiave
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Risultati molto positivi nel secondo trimestre, per Ferrari, che ha ritoccato al rialzo le stime sugli obiettivi per l’anno: ora i ricavi dovrebbero salire a 5,8 miliardi contro 5,7; il margine Ebit rettificato dovrebbe andare oltre il 26%; l’utile diluito rettificato per azione è visto tra 6,25 e 6,40 euro (contro la precedente stima di 6-6,20). Tra aprile e giugno, intanto, i ricavi netti sono stati pari a 1,47 miliardi, in aumento del 14,1% rispetto all'anno precedente, con consegne totali pari a 3.392 unità, sostanzialmente invariate rispetto al secondo trimestre 2022 (-2%) e, ha sottolineato la nota di Maranello, «in linea con i piani per l'anno». Ebitda rettificato a 590 milioni e margine del 40%. Risultato operativo (Ebit) rettificato di 437 milioni, in aumento del 35,4% e margine relativo pari al 29,7% nel trimestre contro il 25% del 2022. Utile netto rettificato di 334 milioni e utile diluito per azione rettificato pari a 1,83 euro.
Infine, il free cash flow del trimestre (138 milioni e +74%) è stato trainato dall'aumento dall’Ebitda rettificato, in parte controbilanciato da spese in conto capitale per 198 milioni, dall'aumento di capitale circolante, fondi e altre voci e dagli interessi netti e dalle imposte pagati nel trimestre. L’indebitamento industriale netto (331 milioni al 30 giugno 2023 rispetto a 53 milioni al 31 marzo) riflette principalmente il pagamento di dividendi per 328 milioni e buyback per 83 milioni.
In Borsa il titolo è scivolato all’uscita dei conti, perdendo circa il 2% e restando volatile per il resto della seduta, per chiudere poco sotto la parità.
Contributo sorprendente delle personalizzazioni
«Il secondo trimestre si è chiuso con dei risultati finanziari eccezionali, contraddistinti da elevata marginalità. Le consegne nel periodo riflettono un ricco mix prodotti, mentre continuiamo a gestire un portafoglio ordini molto forte in tutte le aree geografiche. La decisione di rivedere al rialzo la guidance è stata sostenuta in particolare da un contributo delle personalizzazioni sorprendente», ha commentato l'amministratore delegato Benedetto Vigna. «L'innovazione è al centro di Ferrari e continua a trainare la nostra crescita e risultati, come l'indimenticabile vittoria a Le Mans» l’11 giugno scorso, ha aggiunto Vigna.
Riguardo ai dati dei primi sei mesi, le consegne sono state 6.959 contro le 6.706 (+4%) di un anno fa. L’Ebit rettificato è stato pari a 822 milioni (630, +30%), il margine Ebit 28,3% contro 25,4%. Infine l’utile netto 6,1 milioni contro 490 (+29%).
Le consegne corrono in Cina
«Le vetture consegnate nel secondo trimestre 2023 - spiega la nota del Cavallino - sono state pari a 3.392 unità, in calo di 63 unità rispetto all'anno precedente. Il livello delle consegne riflette i programmi di allocazione di volumi, aree geografiche e mix per trimestre, a fronte di un portafoglio ordini molto solido. Di conseguenza, la regione Emea ha registrato un aumento del 17,3%, Americhe in flessione del 17,5%, la Cina Continentale, Hong Kong e Taiwan sono rimaste pressoché in linea con l'anno precedente e la regione Resto dell'Asia Pacifico è diminuita del 15,6%». Nel corso del semestre, invece, la crescita è stata del 4% su base annua con tutte le regioni in positivo: notevole il +14% della Cina continentale, Hong Kong e Taiwan e +7% delle Americhe.
Le consegne sono state trainate dalla 296 GTB, dalla Roma e dalla Portofino M, mentre la 296 GTS e la 812 Competizione A erano in fase di avvio. Nel corso del secondo trimestre sono state avviate le consegne della Purosangue. Aumenteranno nella seconda metà dell’anno, pur restando sotto il 10% dei volumi totali. Intanto le prenotazioni per il 2026 sono iniziate e sono già a buon punto. Quanto al futuro, «il portafoglio ordini di Ferrari è incredibilmente alto in tutte aree geografiche e per i diversi modelli», ha dichiarato Vigna durante la presentazione dei conti.
Nella gamma prodotti del trimestre sono compresi nove modelli con motore a combustione interna (Ice) e quattro modelli a motorizzazione ibrida. Le consegne di questi ultimi hanno raggiunto il 43% del totale, il doppio rispetto all'anno precedente. «Non ci sono differenze di margine in base alla motorizzazione delle nostre vetture, tradizionali o ibride, ma la redditività è basata sul posizionamento di ogni singolo modello piuttosto che sulla motorizzazione», ha commentato il direttore finanziario Antonio Picca Piccon rispondendo agli analisti. Picca Piccon ha confermato che, «come detto al nostro Capital market day, avremo un mix molto bilanciato nei prossimi anni» nelle vendite tra Ice e ibride.
Obiettivo E-building, prima elettrica nel IV trimestre 2025
Capitolo finale, l’obiettivo neutralità carbonica entro il 2030. L’amministratore delegato, precisando che i tempi saranno rispettati («we are on track») ha ricordato ha messo a fuoco tre punti. «Da maggio abbiamo nella nostra fonderia il primo motore costruito con alluminio riciclato al 100%, un prototipo che stiamo attualmente testando. Secondo, siamo sulla buona strada con la costruzione dell’E-building. Stiamo completando le pareti e siamo pronti per iniziare a installare le apparecchiature a settembre, per essere operativi a giugno 2024, come promesso durante il Capital Markets Day di giugno 2022. L’intero edificio funzionerà con energia rinnovabile. Ultimo ma non meno importante, abbiamo ospitato oltre 60 sponsor e partner al nostro primo workshop sulla sostenibilità, un’opportunità per discutere di progetti di riduzione del carbonio che fungono da catalizzatore per il cambiamento». Nell’e-building «saranno prodotti componenti fondamentali per le auto elettriche, tra cui la prima Ferrari elettrica che sarà presentata nel quarto trimestre 2025, e ci sarà la flessibilità per assemblare anche auto non elettriche».
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