Ferrovie, la Francia fa le barricate contro l’arrivo di Trenitalia nell’alta velocità
Sncf si prepara all’arrivo della concorrenza con un Tgv low cost sulla linea Parigi-Lione
di Marco Morino
3' di lettura
L’intenzione, chiaramente espressa dall’amministratore delegato del gruppo Fs, Gianfranco Battisti, di portare Trenitalia sui binari dell’Alta velocità francese e fare concorrenza al monopolista Sncf (le ferrovie statali francesi) sta provocando uno scossone sul mercato ferroviario transalpino. In un’intervista al quotidiano «Le Parisien», il direttore generale di Sncf, Stéphane Rapebach, annuncia che il Tgv low cost di Sncf Ouigo entrerà in servizio da giugno sul collegamento più redditizio della società: la Parigi-Lione. Guarda caso, proprio una delle linee a cui è interessata anche Trenitalia.
La mossa anti-Trenitalia
Il Tgw low cost arriverà nel centro di Lione da Parigi dal 1° giugno con tre collegamenti andata e ritorno al giorno, con prezzi a partire da 16 euro. Finora Ouigo ha servito Lione facendo scalo all'aeroporto di Saint-Exupéry, situato a 30 chilometri alla città. Una scelta strategica per Sncf, spiega il dirigente, a pochi mesi dell’apertura della concorrenza per le linee ad Alta velocità prevista, in tutta Europa, per dicembre 2020.
Nell’intervista Rapebach fa proprio riferimento all’imminente arrivo di Trenitalia in Francia e alle strategie messo in atto da Sncf per contrastare la concorrenza italiana. In un passaggio dell’intervista, il dirigente di Sncf dice testualmente: «Gli italiani di Trenitalia hanno chiaramente annunciato che desiderano posizionarsi in Francia, in particolare su una parte della Parigi-Lione».
Il modello Av italiano
L’Italia, con le compagnie Trenitalia (Fs) e Italo (ex Ntv) , è stato il primo Paese in Europa a liberalizzare il mercato dell’Alta velocità ferroviaria. Cosa può insegnare l’Italia agli altri Paesi europei che non hanno ancora aperto il mercato alla concorrenza?
Risponde Andrea Giuricin, docente di Economia dei trasporti all’Università Bicocca di Milano: «In primo luogo in Italia, grazie alla concorrenza nell’Alta velocità, il numero di passeggeri è più che raddoppiato in solo 7 anni. Al tempo stesso il prezzo medio del biglietto (a parità di chilometri viaggiati) è diminuito di circa il 40 per cento proprio grazie alla competizione».
«Nel trasporto aereo - prosegue il docente - abbiamo visto la crescita e l’affermazione delle compagnie low cost, tanto che oggi Ryanair è la prima per numero di passeggeri trasportati. Al tempo stesso le compagnie tradizionali sono andate nel corso del tempo a compiere merger per diventare sempre più grandi e competitive di fronte a questi nuovi attori.
Nel trasporto ferroviario europeo, stiamo vedendo in qualche caso una dinamica abbastanza simile».
Il caso della Spagna
In Spagna, dove il processo di apertura nell’Av sarà effettivo a partire dal dicembre di questo anno (come previsto dal quarto pacchetto europeo), i nuovi entranti sono un operatore privato, Ilsa insieme a Trenitalia e Sncf tramite una sua controllata.
Al tempo stesso, l'operatore pubblico Renfe ha creato una sua compagnia low fare (Avlo), che tuttavia ricorda molto gli esperimenti delle compagnie aeree tradizionali nel creare una propria low cost.
Abbattere le barriere
«Altre sfide - dice Giuricin - ci saranno nel mercato francese e tedesco, che attualmente sono ancora chiusi alla concorrenza (di fatto). In questo caso sarà bene vigilare che le regole siano a favore della concorrenza perché esistono barriere elevate all’entrata di nuovi player che potrebbero frenare l’arrivo della concorrenza. Per tale ragione è importante che le autorità di regolazione (come l’Art in Italia) abbiano la possibilità di regolare e vigilare in maniera efficiente ed efficace la reale apertura del mercato».
Conclusioni
L’Italia è il migliore esempio dei benefici della concorrenza (nonostante l’Art sia arrivata con due anni di ritardo per scelte politiche), ma diversi Paesi hanno paura nell’aprire in maniera effettiva il mercato e vorrebbero difendere i loro player nazionali. È chiaro che se si andrà verso un modello italiano anche negli altri Paesi europei, la concorrenza sarà effettiva .
Per approfondire:
● La nuova sfida dei treni Alta velocità: collegare altre 10 città e 10 milioni di utenti
● Perché la liberalizzazione dell’Alta velocità rimette l’Italia al centro dell’Europa
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