Il Governo riscrive il Pnrr. Il piano di Fitto in 152 pagine: 4 miliardi per superbonus ma solo a redditi bassi
Il documento propone di far slittare di 15 mesi la riduzione dei tempi di pagamento della Pa, che entro fine anno avrebbe dovuto liquidare sempre le proprie fatture in 30 giorni (60 per la Sanità). Più tempo viene chiesto anche per l’accelerazione nelle aggiudicazioni degli appalti su cui pesa il «cambio di sistema» determinato dal nuovo Codice
di Manuela Perrone e Gianni Trovati
2' di lettura
È una maxirevisione del Pnrr quella che il ministro Raffaele Fitto ha proposto oggi alla cabina di regia che si è svolta in Sala Verde a Palazzo Chigi. La rimodulazione del Piano (anticipata dal Sole24Ore.com) - che taglia interventi per 15,89 miliardi dalle ferrovie ai Comuni, dal dissesto idrogeologico al welfare, e la sua integrazione con il capitolo RepowerEu , che vale 19,2 miliardi - è dettagliata in un documento di 152 pagine che promette di accendere il dibattito con i titolari delle misure oggetto di definanziamento. Ma a spostarsi non sono solo fondi, ma soprattutto cambiano i tempi di molte riforme.
Tra le mosse principali, il documento propone di far slittare di 15 mesi la riduzione dei tempi di pagamento della Pa, che entro fine anno avrebbe dovuto liquidare sempre le proprie fatture in 30 giorni (60 per la Sanità). Più tempo viene chiesto anche per l’accelerazione nelle aggiudicazioni degli appalti su cui pesa il «cambio di sistema» determinato dal nuovo Codice. Si chiede poi un rinvio anche per la riduzione degli arretrati nei tribunali, mentre non ci dovrebbero essere problemi per il target parallelo relativo alle Corti d’appello.
Dal Viminale al ministero dell’Ambiente, fino all’Università, la proposta di revisione costruita dal Governo italiano agisce a tutto campo. Sulle ferrovie imboccano la porta d’uscita dal Piano la connessione diagonale Roma-Pescara, per un definanziamento di 620,17 milioni di euro, e alcuni tratti della Napoli-Bari e della Palermo Catania, per un taglio di altri 787 milioni. Soldi che dovrebbero essere riprogrammati per altri interventi nello stesso settore.
Nel dossier entra poi il RepowerEu, con tre grandi misure di investimento (reti, da 2,312 miliardi; transizione verde ed efficientamento energetico, per 14,793 miliardi; e filiere, per 2,05 miliardi) e sei riforme settoriali, che valgono altri 100,75 milioni: riduzione dei costi di connessione alle reti della produzione di biometano; Power Purchasing Agreement (Ppa) rinnovabili; green skill settore privato e pubblico (due riforme); road map per la razionalizzazione dei sussidi inefficienti ai combustibili fossili; testo unico rinnovabili. In tutto, il Repower italiano “cuba” 19,25 miliardi di euro.
RepowerEu: 4 miliardi per superbonus ma solo a redditi bassi
«Uno dei punti più qualificanti del Piano RepowerEu riguarda l’Ecobonus, dedicata espressamente alle abitazioni private». La misura avrà una dotazione di 4 miliardi di euro. È quanto emerge dalla sintesi diffusa durante la conferenza stampa che si è svolta al termine della cabina di regia. «La misura andrà in supporto delle famiglie a basso reddito, in passato rimaste escluse dagli interventi di efficientamento delle abitazioni - si legge nella sintesi - e si basa sulle consuete detrazioni fiscali, ma, a differenza del passato, con vincoli stringenti che le renderanno disponibili solo alle fasce a basso reddito».
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