L’appuntamento

Festival dell’Economia di Trento dal 3 al 6 giugno: focus sul ritorno dello Stato dopo la crisi Covid

Il tema portante di questa edizione della manifestazione è “Il ritorno dello Stato. Imprese, comunità, istituzioni

di Dino Pesole

(foto imagoeconomica)

3' di lettura

La pandemia ha ribaltato il paradigma su cui si è basato per decenni l'assetto delle democrazie più avanzate, che sull'onda della dominante spinta neo-liberista ha visto un sostanziale arretramento dell'intervento pubblico a beneficio della libera iniziativa del mercato. Un assetto già posto in discussione per effetto delle distorsioni e delle disuguaglianze indotte da una globalizzazione mal governata, e che ora apre lo spazio a nuovi scenari in cui andrà ridisegnato il confine tra pubblico e privato.

Più Stato certamente, come mostra con plateale evidenza l'assoluta priorità assunta in Italia e in Europa dal servizio sanitario pubblico, ma “quale Stato”? Non vi è il rischio di tornare a modelli di eccessiva e ingombrante presenza dell'intervento pubblico nell'economia?

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Dal 3 al 6 giugno la sedicesima edizione del Festival dell’Economia di Trento

A questi interrogativi, di enorme portata e di strettissima attualità, intende offrire risposte, chiavi di lettura e di interpretazione la nuova edizione (la sedicesima) del Festival dell'Economia di Trento, in programma dal 3 al 6 giugno. In linea con le precedenti edizioni del Festival, non si partirà da alcuna posizione precostituita. Si affiderà piuttosto a un nutrito e qualificato parterre di studiosi, esperti, commentatori il compito di analizzare la questione da diversi angoli visuali.

Focus sul ritorno dello Stato

Il tema portante del Festival è “Il ritorno dello Stato. Imprese, comunità, istituzioni”, e stando a quanto ha anticipato nella conferenza stampa di presentazione il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, se l'andamento dei contagi lo consentirà si potrà nuovamente ospitare del pubblico in presenza, se pur nei limiti consentiti dalle attuali misure anti-Covid.

Il direttore scientifico Boeri: dopo il Covid rischio di Stato ipertrofico

La pandemia – ha osservato il direttore scientifico del Festival, Tito Boeri – «ha spinto il settore pubblico a entrare in modo ancora più invasivo nelle nostre vite. Lo ha fatto spesso, ma non sempre, per buone ragioni e altri paesi, che hanno avuto uno Stato meno invadente, se ne sono pentiti amaramente. Fatto sta che anche quando finalmente usciremo dall'emergenza ci ritroveremo con uno Stato ipertrofico che ha invaso campi in passato riservati esclusivamente all'iniziativa privata». Ecco allora che nello scenario che va definendosi nel dopo pandemia occorrerà cogliere l'occasione per ridisegnare i confini dello Stato, «rafforzare la sua presenza dove ce n'è maggiore necessità progettandone la ritirata altrove».

Il nodo sanità

Fugatti concorda sulla necessità di discutere su un rinnovato ruolo dello Stato, ma senza arretramenti sul fronte della sanità che dovrà restare di precipua competenza regionale. «Mai come quest'anno – osserva il sindaco di Trento, Franco Ianeselli - abbiamo bisogno del Festival dell'Economia per provare a capire quale sia il nuovo confine tra il pubblico, che ha allargato il suo raggio d'azione, e il privato, che deve ritrovare lo spazio in cui liberare le sue indispensabili energie». Ai tempi del Covid – aggiunge il rettore dell'Università di Trento, Flavio Deflorian - il dibattito su quale sia il giusto confine tra la libertà di scelta del singolo e la tutela della salute pubblica «è più che mai attuale e meritevole di approfondimento».

Aprirà il Festival il Nobel per l’economia 2019 Fremer

La sinergia tra Università, provincia autonoma, la casa editrice Laterza, gli sponsor viene confermata anche nella prossima edizione. Al Nobel per l'economia del 2019 Michael Kremer, che aprirà il festival, il compito di riflettere sui colli di bottiglia e blocchi di esportazioni nella fornitura su scala globale di vaccini. Poi sarà la volta del Nobel del 2020 Paul Milgrom, che focalizzerà il suo intervento sui meccanismi delle aste e delle gare d'appalto pubbliche, un tema di grande rilevanza alla luce del rilievo degli investimenti pubblici nel Piano nazionale di ripresa e resilienza. A seguire Joseph E. Stiglitz (Nobel 2001), Michael Spence (Nobel 2001), Jean Tirole (Nobel 2014). In programma poi gli interventi di Gita Gopinath, capo economista del Fmi e di Olivier Blanchard. Tornerà al Festival Thomas Piketty, ed è in programma anche l'intervento di Mark Carney, già governatore della Bank of England e della Banca centrale canadese, e di Beata Javorcik, capo economista presso la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo. In programma anche gli interventi di Romano Prodi e Sabino Cassese. Folta la presenza di esponenti del governo: Mariastella Gelmini, Renato Brunetta, Vittorio Colao, Enrico Giovannini, Roberto Cingolani, Giancarlo Giorgetti. E' atteso infine l'intervento del Governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco. Fra i format in programma, sono previsti vari “Forum”, con la partecipazione tra gli altri di Ilaria Capua, Walter Ricciardi, Salvatore Rossi.

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