Tanta Italia al Festival di Salisburgo
Debutta il nuovo allestimento de Le nozze di Figaro nella regia del direttore del Burgtheater di Vienna
di Flavia Foradini
2' di lettura
Tornato ai fasti precovid, il Festival di Salisburgo si presenta quest'anno fino al 31 agosto con un cartellone punteggiato di nuove produzioni che parlano italiano.
Sul fronte dell'opera lirica, debutta un nuovo allestimento de Le nozze di Figaro nella regia dell'attuale direttore del Burgtheater di Vienna, Martin Kušej e con Raphaël Pichon sul podio dei Wiener Philharmoniker.
C'è grande attesa anche per il nuovo Macbeth nella regia di Krzysztof Warlikowski al Grosses Festspielhaus (dal 29 luglio), ancora con i Wiener. La direzione musicale avrebbe dovuto essere affidata a Franz Welser-Möst, che per motivi di salute ha tuttavia lasciato il posto a Philippe Jordan.
Falstaff diretto da Ingo Metzmacher
Il 12 agosto sarà la volta del nuovo Falstaff diretto da Ingo Metzmacher sul podio dei Wiener, con la regia di Christoph Marthaler. La tragedia lirica I Capuleti e i Montecchi di Vincenzo Bellini verrà proposta in forma concertante nella cornice della Felsenreitschule il 19 e 21 agosto. La direzione d'orchestra è di Marco Armiliato, sul podio dell'orchestra del Mozarteum.Concertante sarà anche la proposta di Les Troyens di Hector Berlioz il 26 agosto, con John Eliot Gardiner sul podio.Significative sono pure le tre nuove produzioni della sezione teatro, che lanciano tre chiari messaggi in direzione di una sostenibilità dei rapporti umani: il dramma Ognuno di Hugo von Hofmannsthal, fin dalla fondazione del festival fulcro del programma e tradizionalmente ambientato nella piazza del Duomo è imperniato sul personaggio di un uomo ricco e gaudente, che viene sinistramente avvisato della propria morte imminente e deve fare i conti con le dissolutezze della propria vita. La nuova messinscena con numerose recite fino al 29 agosto è firmata da Michael Sturminger, che traspone l'azione in un futuro fosco e segnato da diseguaglianze sociali e climatiche.
Nello spazio polifunzionale della Perner Insel, il 28 luglio vede il debutto di Nathan il Saggio, insuperato manifesto illuminista di Gotthold Ephraim Lessing sulla tolleranza fra religioni. La regia è di Ulrich Rasche.Un ulteriore messaggio etico promana anche dal terzo nuovo allestimento dei Festspiele 2023: il Cerchio di gesso del Caucaso di Bertolt Brecht, inno all'amore materno e al suo coraggio. La regia è firmata da Helgard Haug, il debutto è previsto il 12 agosto.Nella sezione concerti anche quest'anno torna a Salisburgo Riccardo Muti, per dirigere i Wiener in un programma comprendente Verdi e Bruckner (13,14 e 15 agosto). Andras Schiff proporrà Bach, Felix Mendelssohn, Robert Schumann e Johannes Brahms, suonando un pianoforte Blüthner del 1859 (15 agosto), mentre in chiusura Anne-Sophie Mutter sarà ai Festspiele il 31 agosto con la Boston Symphony Orchestra diretta da Andris Nelsons. Il programma sarà incentrato su John Williams e Stravinsky.
www.salzburgerfestspiele.at
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