ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùBusseto e Fidenza

«Fettaccia» di terra che sta tra il Po e l’Appennino

Busseto e Fidenza

di Gino Ruozzi

2' di lettura

Per un po’ di tempo Giuseppe Verdi credette di essere nato il 9 ottobre 1814. Sulla base dei documenti religiosi e civili la data fu poi riportata esattamente al 10 ottobre 1813. La cosa curiosa è che il 9 ottobre è il giorno dedicato a San Donnino, il santo martire e patrono della città di Fidenza, dove fu decapitato verso la fine del III secolo. E che la città, prima di essere ribattezzata col nome latino originale di Fidenza, fu per secoli e fino al 1927 chiamata Borgo San Donnino. La costola del Festival Verdi nella città di Fidenza sembra scritta nel destino.

È a Fidenza che si esce dall’Autostrada del Sole per volgersi verso le terre verdiane situate tra la via Emilia e il Po. In «quella fettaccia di terra che sta tra il Po e l’Appennino», scriveva Giovannino Guareschi introducendo il Mondo piccolo di Peppone e Don Camillo (1948), nel cui paesaggio «basta fermarsi sulla strada a guardare una casa colonica affogata in mezzo al granturco e alla canapa, e subito nasce una storia». Guareschi stesso nel 1952 tornò da Milano nelle campagne della Bassa e si stabilì proprio alle Roncole Verdi, a due passi dalla casa natale del compositore e vi aprì una trattoria, come i genitori di Verdi, Carlo e Luigia, gestori di un’osteria con negozio di alimentari. Tradizione gloriosa di osti, se pensiamo che ancora qui, a Samboseto di Busseto, ha brillato la più importante trattoria «bottega» del nostro Novecento, quella di Peppino e Mirella Cantarelli, celebrata nel 1957 da Mario Soldati in una mitica puntata del suo Viaggio nella Valle del Po.

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Tra Roncole Verdi, Busseto e poi la villa e vasto podere di Sant’Agata di Villanova si svolse buona parte della vita di Verdi quando non era a Milano e a Genova e in giro per il mondo. È in queste verdi e distese pianure emiliane che egli ha coniugato l’amore per la terra e per la storia antica e medievale con i fermenti e i conflitti della modernità. Fidenza, Fontanellato, Soragna, San Secondo Parmense, Samboseto, Roncole Verdi, Busseto, Sant’Agata sono le tappe di una geografia che è stata profondamente segnata dal geniale influsso di Verdi, del quale si può qui respirare la straordinaria apertura e grandezza umana e culturale.

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