hi-tech a 4 zampe

Fido scopre la tecnologia: in Italia è boom di «pet wearable»

In Italia sta crescendo in fretta una nicchia dell’Internet delle Cose che pochi conoscono: quella degli animali domestici. Il nostro è infatti il secondo Paese in Europa per numero di amici a quattro zampe, con 7,3 milioni di gatti e 7 milioni di cani, presenti nel 38,8% delle abitazioni (con picchi del 55% tra gli over 65)

di Enrico Marro

3' di lettura

In Italia sta crescendo in fretta una nicchia dell’Internet delle Cose che pochi conoscono: quella degli animali domestici. Secondo il Censis il nostro è infatti il secondo Paese in Europa per numero di amici a quattro zampe, con 7,3 milioni di gatti e 7 milioni di cani, presenti nel 38,8% delle abitazioni (con picchi del 55% tra gli over 65). Con 53,1 animali da compagnia ogni cento abitanti, l’Italia si colloca al secondo posto in Europa: dietro l'Ungheria (54,2 ogni 100 persone), ma prima di Francia (49,1), Germania (45,4), Spagna (37,7) e Regno Unito (34,6).

E’ un mercato dalle grandi potenzialità. Nel 2017 le famiglie italiane hanno speso 5 miliardi di euro per la cura e il benessere dei loro animali domestici (+12,9% negli ultimi tre anni): in media 371,4 euro l’anno per ogni famiglia con animali, destinati a cibo, collari, guinzagli, gabbie, lettiere, toletta, cure veterinarie.

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Secondo Euromonitor International, nel 2017 a livello globale il mercato degli animali domestici valeva 109 miliardi di euro, facendo registrare una crescita annuale del 14%, con un giro d'affari stimato per il 2025 a quota 178 miliardi di euro. Soltanto in Europa sono registrati circa 140 milioni di cani e gatti, secondo i dati Assalco 2019, 7 milioni dei quali vengono smarriti ogni anno per non essere mai più ritrovati nel 18% dei casi.

Presto questa nicchia di mercato, già tradizionalmente importante soprattutto in Italia, raccoglierà i frutti dell’innovazione tecnologica. I dispositivi digitali indossabili dagli animali domestici, i cosiddetti “pet wearable”, aggiungeranno al giro d’affari complessivo 3,2 miliardi di euro entro il 2024, grazie alla tendenza dei millennials a utilizzare sempre più i device tecnologici per monitorare e localizzare i loro amici a quattro zampe, come nota Wakefield Research.

Si tratta di un mercato che sta generando diverse startup a livello europeo, tra le quali si segnala per dinamismo l’italiana Kippy, fondata nel 2014 da Simone Sangiorgi e Marco Brunetti. In questi giorni la startup milanese ha lanciato uno dei pet tracker più avanzati al mondo, Kippy EVO, frutto di tre anni di studio in collaborazione con l’Università di Bologna e con il Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Milano.

«È un dispositivo unico nel suo genere» - spiega il co-fondatore Simone Sangiorgi. «Attraverso un’app dedicata sul proprio smartphone, Kippy EVO permette di sapere cosa sta facendo il nostro animale domestico in qualsiasi momento, localizzando in tempo reale la sua posizione, verificando la sua attività motoria (corsa, sonno, gioco) e ricevendo messaggi personalizzati per conoscere meglio i suoi bisogni e il suo stato di benessere. Un prodotto che con il tempo si è evoluto, fornendo nuove funzioni per il benessere degli animali».

L’anno scorso Kippy ha venduto 70mila device, fatturando 3,4 milioni di euro (+95% rispetto al 2017) con l’obiettivo di raddoppiare i ricavi a quota 7 milioni di euro entro l’anno prossimo. Sempre nel 2018 sono cresciute anche le attivazioni dei servizi in abbonamento (+369% rispetto all'anno precedente), con un totale di 17mila utenti attivi e un target di oltre 300mila abbonati entro il 2023.

Il device viene venduto in 30 Paesi grazie al doppio canale fisico e virtuale: da una parte l’e-commerce diretto o con Amazon, dall’altra le partnership con grandi operatori (tra cui Vodafone ed Europ Assistance) e con catene retail, per un totale di oltre tremila punti vendita attivi nel Vecchio continente.

Sul fronte finanziamenti, la startup milanese dopo aver incassato due round (uno da 300mila euro nel 2015 e uno da un milione di euro nel 2017) è impegnata in una campagna di crowdfunding che in poco più di dieci giorni ha già raccolto quasi 600mila euro sulla piattaforma Mamacrowd.com, con l'obiettivo massimo di raggiungere un milione di euro entro il 9 settembre.

«La campagna ci aiuterà a raccogliere i fondi necessari per sviluppare ulteriormente il prodotto e lanciare il Kippy Cat - spiega il co-fondatore Marco Brunetti - un prodotto ideato appositamente per i gatti, oltre che a sviluppare ulteriormente l'e-commerce per la distribuzione retail».

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