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Fiera Milano lancia Miba, un’«alleanza» per l’edilizia del futuro

A novembre l’evento che riunirà sotto lo stesso cappello quattro manifestazioni legate al tema delle costruzioni

di Giovanna Mancini

2' di lettura

Non una nuova fiera, ma un nuovo contenitore, una «grande alleanza» che si integra con la nuova strategia perseguita da Fiera Milano, di creare sinergie tra le proprie manifestazioni, nell’ottica di favorire espositori e visitatori offrendo palinsesti più completi, a maggiore valore aggiunto. Nasce così MIBA (Milan International Building Alliance), l’evento che dal 15 al 18 novembre prossimi riunirà nel quartiere fieristico di Rho quattro rassegne con diverse specializzazioni nel settore delle costruzioni: Gee, Global Elevator Exhibition (ascensori), Made Expo (materiali), Smart Building Expo (impianti) e Sicurezza, International Security & Fire Exhibition.

Fiere strumento di politica industriale

«Le fiere sono uno strumento di politica industriale – ricorda l’amministratore delegato di Fiera Milano, Luca Palermo – è MIBA conferma il nostro impegno in questa direzioneù, proponendosi come un grande in cui si parlerà di attualità, di quello che sta accadendo nel settore e di prospettive per il futuro dell’edilizia italiana». Circa mille gli espositori attesi, da tutto il mondo. «Il nostro obiettivo è che queste quattro manifestazioni, insieme, diventino un punto di riferimento anche in Europa, nel dettare le linee e tendenze per il futuro, oltre che per Paesi che hanno esigenze diverse», aggiunge Palermo.

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I temi di un’edilizia di qualità, rispettosa dell’ambiente e sicura si intrecciano tra loro e si tengono, come purtroppo dimostrano i drammatici fatti di questi giorni, con il disastroso terremoto in Turchia e Siria. In Italia, su oltre 14 milioni di abitazioni, il 50% ha più di 50 anni. «Siamo un Paese sismico ed è di fondamentale importanza la sicurezza», ha ribadito Palermo.

La direttiva Ue sulle case «green»

Non è tuttavia con un provvedimento come la direttiva in discussione al Parlamento europeo «che risolveremo il problema italiano - osserva Regina De Albertis, presidente di Assimpredil Ance Milano, Lodi; Monza e Brianza –. Il raggiungimento dell’obiettivo posto dalla bozza di direttiva presuppone uno sforzo epocale in termini di investimenti e di filiere produttive impiegate: 1,8 milioni di edifici residenziali in 7 anni, circa 182mila interventi all’anno a cui andrebbero aggiunti tutti gli altri edifici. Enea stima quasi 60 miliardi all’anno di investimenti per cinque anni. Un obiettivo difficile da raggiungere senza adeguato sostegno economico e tempi coerenti all’impegno che tutta la filiera delle costruzioni dovrà attivare: mai più un biennio come il 2021 e 2022».

Contro la direttiva europea – per come è impostata oggi – si è schierato anche il ministro alle Infrastrutture e trasporti, nonché vicepremier, Matteo Salvini: «Spero che si trovi un accordo per allungare i tempi di applicazione, tanto per il tema dell’edilizia green, quanto per quello che riguarda le auto».

La correlazione tra tema ambientale e sociale

Il tema ambientale non può prescindere inoltre da quello sociale, ha detto Pierfrancesco Maran, assessore alla casa e al piano quartieri del Comune di Milano: «È un aspetto spesso trascurato dall’Unione europea, ma è importante: l’inserimento di obiettivi sociali nelle direttive. Agli obiettivi ambientali andrebbero correlati anche degli obiettivi sociali, in particolare con riguardo alla popolazione studentesca, che a Milano deve confrontarsi con la questione del caro-affitti».


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