Fiere, la fiammata Covid forza a riprogrammare il calendario degli eventi
Milano rinvia in primavera Bit e Transpotec. Per Ieg slittano Sigep e VicenzaOro. Veronafiere convoca il cda. A Bologna riflessioni su Marca
di Giovanna Mancini
I punti chiave
3' di lettura
Giovedì 30 dicembre 2021 Sigep e VicenzaOro, il 3 gennaio 2022 Bit e Transpotec Logitec. E con tutta probabilità in questi giorni seguiranno numerosi altri cambi di calendario per le fiere internazionali previste in questo primo squarcio di anno nel nostro Paese. In tutti i principali quartieri fieristici sono in corso riunioni e discussioni tra gli organizzatori delle manifestazioni, i partner e gli espositori per decidere il da farsi e individuare, eventualmente, le date migliori per riposizionare gli eventi di gennaio e, in parte, di febbraio.
Fiere non vietate
Rispetto a 2 anni fa e all’anno scorso, questa volta i riposizionamenti non sono imposti per legge (nessun decreto, infatti, vieta al momento lo svoglimento di fiere ed eventi), ma sono decisi in autonomia dagli organizzatori, per garantire una presenza internazionale adeguata alle manifestazioni in programma. La nuova ondata della pandemia – con l’elevato numero di contagi dovuti alla variante Omicron – sta infatti nuovamente mettendo un freno agli spostamenti internazionali e questo rischia di compromettere la qualità degli eventi in programma.
Le mosse di Ieg
La prima a muoversi è stata Italian exhibition group (Ieg, che riunisce i quartieri di Rimini e Vicenza), che giovedì 30 dicembre ha comunicato il rinvio da gennaio a marzo di Sigep - The Dolce World Expo e VicenzaOro January - The Jewellery Boutique Show.
La prima, dedicata al mondo della gelateria, pasticceria e panificazione, si terrà a Rimini dal 12 al 16 marzo, mentre VicenzaOro (oreficeria e gioielleria) si svolgerà dal 17 al 21 di marzo. Scelta determinata dal fatto che «le associazioni di categoria, alla luce degli attuali indicatori pandemici, valutano impossibile una visitazione significativa tanto dall’Italia, quanto dall’estero, Europa compresa», si legge nella nota diffusa dal gruppo.
Le scelte di Fiera Milano
Valutazioni analoghe hanno portato Fiera Milano a spostare Transpotec Logitec (la manifestazione italiana dedicata ad autotrasporto e logistica prevista dal 27 al 30 gennaio), riprogrammandola dal 5 all’8 maggio, e Bit (la Borsa italiana del turismo che si sarebbe dovuta tenere dal 13 al 15 febbraio), ora in calendario dal 10 al 12 aprile.
«Gli operatori del turismo che vedono in Bit un momento per fare business e incontrarsi, chiedono più tempo per permettere al settore di ritrovare un equilibrio e identificare le tendenze che caratterizzeranno i prossimi mesi», spiega un comunicato degli organizzatori. Le date di aprile sono state scelte «per consentire agli operatori di promuovere con forza la stagione turistica a 360 gradi».
Ancora incerta la sorte di Homi, il Salone degli stili di vita organizzato sempre da Fiera Milano, sulla cui possibile ricollocazione si decide in queste ore.
La convocazione del Cda Veronafiere
Il 3 gennaio, inoltre, Veronafiere ha convocato il cda e avviato riunioni con i partner organizzativi per valutare il da farsi sulle manifestazioni di gennaio e febbraio: Motor Bike Expo (in programma dal 13 al 16 gennaio), Fieragricola (dal 26 al 29 gennaio) e Progetto Fuoco (23-26 febbraio). Riunioni in corso anche nel capoluogo emiliano, dove BolognaFiere dovrà decidere a stretto giro se confermare o rinviare Marca, una delle principali fiere europee dedicate al settore del private label.
Il settore più colpito dalla pandemia
La sensazione di assistere a una pellicola già vista ormai quasi 2 anni fa è fortissima, anche se la speranza, questa volta, è che il danno si limiti al rinvio di qualche mese delle manifestazioni, senza arrivare a doverne annullare qualcuna. Anche perché il settore delle fiere è stato tra quelli più colpiti dalla pandemia: il primo a chiudere e l’ultimo a riaprire, con una ripresa graduale delle attività a partire dallo scorso giugno, ma soprattutto da settembre, ha perso circa l’80% dei ricavi nel 2020 e anche nel 2021 il fatturato è stato ben al di sotto dei livelli pre-Covid. Senza contare che i ristori governativi stanno affluendo nelle casse delle società fieristiche e degli organizzatori solo in queste settimane.
Fiducia tra gli operatori
Gli operatori restano fiduciosi: le fiere sono luoghi sicuri, grazie agli investimenti fatti per garantire il rispetto dei protocolli anti-Covid e all’obbligo del super green pass, ora, per accedervi. Tuttavia la quarta ondata del Covid rischia di rallentare quella ripresa che negli ultimi mesi ha visto i quartieri riempirsi nuovamente di manifestazioni, con una buona risposta dei partecipanti e un grande afflusso di pubblico anche dall’estero.
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