Figli, assegno unico da 175 euro al mese. Cala a 50 euro per chi non presenta Isee
La bozza del decreto in arrivo in Consiglio dei ministri. Previste maggiorazioni in base al numero di figli e alla presenza di disabili, al reddito e al lavoro di entrambi i genitori
di Mariolina Sesto
4' di lettura
Un assegno mensile fino a 175 euro, che scendono a 85 per i figli maggiorenni tra i 18 e i 21 anni: è questo lo schema di base dell’Assegno Unico universale contenuto nella bozza del decreto attuativo in arrivo in Cdm. L’importo pieno andrà a chi ha Isee fino a 15mila euro, oltre i 15mila euro l’assegno cala progressivamente fino a un minimo di 50 euro (25 per i maggiorenni) per Isee oltre 40mila euro o per chi non lo presenta. Previste maggiorazioni in base al numero di figli e alla presenza di disabili, al reddito e al lavoro di entrambi i genitori. La domanda andrà presentata all’Inps dal 1 gennaio per il periodo da marzo a febbraio dell’anno dopo.
Per i nuovi nati assegno a partire dal settimo mese di gravidanza
L’assegno è riconosciuto “per ogni figlio minorenne a carico” e per i nuovi nati “a partire dal settimo mese di gravidanza” e non avrà “limiti di età” per i figli disabili. Lo prevede la bozza del decreto attuativo dell’assegno unico che dovrebbe arrivare sul tavolo del Consiglio dei ministri domani. L’assegno andrà al genitore che fa la domanda o “a richiesta anche successiva, in pari misura” tra i genitori. In caso di affidamento esclusivo “l’assegno spetta, in mancanza di accordo, al genitore affidatario. Nel caso di nomina di un tutore, l’assegno è riconosciuto nell’interesse esclusivo del tutelato”. La domanda può essere presentata anche dai figli, una volta diventati maggiorenni, che possono “richiedere la corresponsione diretta della quota di assegno loro spettante”.
Figli maggiorenni
Per vedersi riconosciuto l’assegno anche dopo i 18 anni il figlio maggiorenne deve frequentare “un corso di formazione scolastica o professionale o un corso di laurea”, svolgere “un tirocinio” o avere un lavoro con reddito complessivo “inferiore a 8.000 euro annui”, essere “registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego”, svolgere “il servizio civile universale”.
Da terzo figlio 15-85 euro in più, altri 100 dal quarto
Il nuovo assegno unico terrà conto delle famiglie numerose: a partire dal terzo figlio è prevista una maggiorazione tra i 15 e gli 85 euro a figlio in base all’Isee. La bozza del decreto attuativo dell’assegno unico individua due limiti di Isee, sotto i 15mila per avere il massimo dei benefici, mentre il minimo andrà a chi supera i 40mila. Chi non presenta l’Isee avrà sempre il minimo. Dal 2022 sarà prevista inoltre una “maggiorazione forfettaria” da 100 euro al mese per i nuclei “con quattro o più figli”.
Maggiorazione da 30 euro al mese per figlio se i genitori lavorano
Prevista una ulteriore maggiorazione da 30 euro al mese per ciascun figlio se entrambi i genitori lavorano, che diminuisce al crescere dell’Isee fino ad azzerarsi oltre i 40mila euro. Mentre altri 20 euro al mese per ciascun figlio arriveranno alle mamme under 21, indipendentemente dall’Isee. In sostanza un nucleo con Isee fino a 15mila euro riceverà 175 euro al mese con 1 figlio, 350 con due, 610 con tre e 970 con 4 che diventano 1090 euro al mese se entrambi i genitori lavorano (30 euro per 4 figli, 120 euro in più). A questa cifra vanno aggiunti i 20 euro al mese a figlio in caso di mamma giovanissima. I nuclei che superano i 40mila euro di Isee invece riceveranno 50 euro al mese con un figlio, 100 euro con due figli, 165 euro con tre figli, 330 euro con 4 figli. Anche in questo caso vanno aggiunti i 20 euro a figlio se la mamma ha meno di 21 anni mentre non opera la maggiorazione per entrambi i genitori lavoratori.
Assegno Unico anche a stranieri,minimo 2 anni residenza
L’Assegno Unico sarà erogato anche ai cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno, permesso di lavoro o di ricerca superiore a sei mesi. Tra i requisiti prevista “congiuntamente” la residenza in Italia “da almeno due anni, anche non continuativi ovvero” la titolarità “di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno semestrale”. Tra i requisiti anche il domicilio e il pagamento delle tasse in Italia.
Con figli disabili 85-105 euro in più
Le famiglie con figli disabili riceveranno l’assegno unico “senza limiti di età” dei figli. Introdotte inoltre specifiche maggiorazioni in base alla disabilità e all’età dei figli. Per i minorenni si riceveranno 105 euro al mese in più “in caso di non autosufficienza”, 95 euro al mese in più “in caso di disabilità grave” e 85 euro in più “in caso di disabilità media”. In presenza di maggiorenni disabili e fino a 21 anni si riceveranno 50 euro al mese in più (che si sommano all’assegno previsto tra i 18 e i 21 anni) mentre oltre i 21 anni si continuerà a ricevere un assegno in base all’Isee: i redditi più bassi, con Isee fino a 15mila euro, avranno un assegno di 85 euro al mese che si ridurrà gradualmente fino a 25 euro per Isee pari o superiore a 40mila euro.
Assegno unico in automatico con Reddito cittadinanza
I beneficiari del Reddito di cittadinanza non dovranno fare domanda per l’assegno unico perché sarà l’Inps a corrisponderlo “d’ufficio”. L’importo di quanto sarà erogato dall’Inps - “congiuntamente e con le modalità” con cui viene erogato il Reddito - sarà calcolato sottraendo da quanto spetta per l’assegno unico la quota di Reddito “relativa ai figli minori” parte del nucleo familiari, calcolata a sua volta sulla base della scala di equivalenza del Reddito.
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