«Malcolm & Marie», film in bianco e nero girato durante la pandemia
Su Netflix è arrivato il nuovo lungometraggio di Sam Levinson con Zendaya e John David Washington, anche se maggiori emozioni le riserva «La nave sepolta» di Simon Stone
di Andrea Chimento
3' di lettura
Verrà indubbiamente ricordato come uno dei primi film realizzati in piena pandemia «Malcolm & Marie», nuovo lungometraggio di Sam Levinson appena arrivato su Netflix.
Il progetto è stato infatti girato tra fine giugno e inizio luglio dello scorso anno, all'interno di un'unica grande proprietà in California, in totale segreto ma con le approvazioni dei sindacati degli attori, registi e sceneggiatori americani.
Al centro della trama c'è un regista che ha appena vissuto la serata più importante della sua vita: la première del suo film è stata un successo e ora si prepara a festeggiare insieme alla sua compagna. Una volta arrivati a casa, però, i due inizieranno a litigare in maniera sempre più feroce.
L'ispirazione del soggetto è nata per Sam Levinson da un'esperienza vissuta: durante una première del suo bel film precedente, «Assassination Nation», si era dimenticato di ringraziare la moglie, scatenando di lì a poco una vera e propria lite coniugale.Tra i principali pregi di questo lavoro c'è proprio il fatto di risultare realistico e credibile, con dialoghi ben scritti e ben gestiti da due protagonisti decisamente in parte: Zendaya, sempre più lanciata nel panorama hollywoodiano, e John David Washington, diventato una celebrità dopo «Tenet» di Christopher Nolan.
Una confezione elegante ma troppo studiata a tavolino
Girato in bianco e nero, in pellicola 35 millimetri, «Malcolm & Marie» è un film che guarda al cinema d'autore francese, in particolare a quello della Nouvelle Vague all'inizio degli anni Sessanta.L'eleganza non manca, ma c'è una dose enorme di furbizia in una confezione decisamente troppo laccata e studiata a tavolino, con l'obiettivo di dare un'aura autoriale a tutta l'operazione. Un po' come l'andamento emozionale della discussione tra i due personaggi, «Malcolm & Marie» è un prodotto altalenante, che ha un discreto fascino ma è troppo freddo e ripetitivo, tanto da faticare non poco a coinvolgere gli spettatori.
La nave sepolta
Sempre nel catalogo di Netflix, è più emozionante invece «La nave sepolta» di Simon Stone con Carey Mulligan e Ralph Fiennes.Ispirato al romanzo omonimo di John Preston del 2007, racconta la reale vicenda degli scavi di Sutton Hoo, avvenuti nel 1939, una delle più grandi scoperte della storia britannica del ventesimo secolo e non solo.
Ricordando un po' lo stile di Terrence Malick, soprattutto nella parte centrale, la regia di Simon Stone riesce efficacemente a riprendere la relazione tra i personaggi e l'ambiente che li circonda, il fascino della scoperta e una serie di riflessioni esistenziali non scontate per un prodotto come questo.In alcuni passaggi verso il finale si esagera un po' con la retorica, ma non si supera mai il livello di guardia e per la maggior parte della visione le emozioni trasmesse risultano sincere. Le grandi prove del cast contribuiscono a un risultando sorprendente e superiore alle aspettative.
Palmer
Su Apple Tv+ è invece in programmazione «Palmer» di Fisher Stevens con Justin Timberlake.L'attore interpreta un uomo che, dopo aver trascorso molti anni in prigione, viene rilasciato e cerca di rifarsi una vita. Il legame con un bambino potrebbe dare un nuovo senso alla sua esistenza.Più noto come attore che come regista, Fisher Stevens conferma i limiti che aveva già mostrato nel precedente «Uomini di parola»: il ritmo dato alla narrazione è scarso e abbondano luoghi comuni di vario genere, tanto nella descrizione dei personaggi quanto in una messinscena scolastica e didascalica.La prova di Timberlake è sufficiente, ma i momenti da ricordare nel corso del film sono davvero pochi ed è una pellicola che si dimentica in fretta al termine della visione.
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