I film del fine settimana

«Madre», finalmente nelle sale italiane lo straordinario film coreano e «Wheel of Fortune and Fantasy»

Dal regista di «Parasite», Bong Joon-ho, un lungometraggio potentissimo che arriva nei nostri cinema con 12 anni di ritardo. Tra le novità anche il giapponese «Wheel of Fortune»

di Andrea Chimento

Una scena dal film “Madre”

3' di lettura

Un vero evento nelle sale italiane: «Madre» di Bong Joon-ho (regista di «Parasite») arriva finalmente nei nostri cinema 12 anni dopo la sua prima apparizione al Festival di Cannes. Un'operazione simile era già stata fatta lo scorso anno con «Memorie di un assassino», altro lungometraggio del regista coreano datato 2003.

Si tratta di un'occasione importante, non soltanto per scoprire un altro tassello della filmografia di Bong Joon-ho, ma anche per (ri)vedere sul grande schermo uno dei lungometraggi più potenti del cinema sudcoreano del nuovo millennio.

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Un ragazzo problematico

Al centro la storia di un ragazzo problematico, che viene accusato dell'omicidio di una studentessa. La polizia pensa di chiudere il caso velocemente, ma la madre del ragazzo si mette in mezzo e proverà a dimostrare l'innocenza di suo figlio.

Quarto lungometraggio di Bong Joon-ho, «Madre» è uno straziante e commovente ritratto materno, capace di far riflettere sia sui legami affettivi, sia sulle tante conseguenze che possono nascere dall'amore che una madre prova per suo figlio.L'omicidio, esattamente come in «Memorie di un assassino», è lo spunto narrativo che il regista usa per parlare di tante tematiche diverse, che arrivano a toccare l'etica, la morale e la diversità nel mondo di oggi: il figlio soffre infatti di un deficit mentale che lo porta a essere rifiutato da (quasi) tutti e accusato rapidamente per un delitto tanto grave.

Un film sull'atto del guardare

Lo spettatore è assoluto protagonista di questo film che (ci) invita a seguire la narrazione con occhi attenti e partecipativi, chiedendo così anche a noi un parere su ciò che stiamo vedendo o, in alcuni casi, spiando.La grandezza di quest'opera però va al di là di una sceneggiatura appassionante, perché a colpire in primissima battuta è la messinscena di Bong Joon-ho, tanto sporca e brutale quanto raffinata ed elegante.Sono numerose le sequenze che rimangono a lungo impresse nella memoria, ma a colpire più di tutto sono l'inizio e la fine, due momenti che si specchiano uno nell'altro, donando alla pellicola una cornice di pura grandezza poetica.

Impressionante prova dell'attrice Kim Hye-ja nei panni della madre, ma tutto il cast fa molto bene il suo lavoro.

«Madre» e gli altri film del week-end

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Wheel of Fortune and Fantasy

Tra le novità della settimana, un altro titolo proveniente dall'Estremo Oriente, che è stato presentato in questi giorni al Far East Film Festival di Udine: «Wheel of Fortune and Fantasy» del giapponese Ryusuke Hamaguchi.

Al centro ci sono tre storie incentrate sull'amore e i casi della vita: nella prima protagonista è una modella in crisi sentimentale; nella seconda una ragazza parla con un professore del libro che ha scritto; nella terza due vecchie conoscenti si rincontrano dopo molto tempo e ripensano al loro passato.Dopo «Asako I & II», Hamaguchi torna ancora a parlare delle “sliding doors” della vita: piccoli gesti, parole o azioni che possono cambiare totalmente la nostra esistenza, dal presente al futuro.Lo stile è rigoroso e incisivo, ma la struttura narrativa sa molto di già visto e si sentono troppo vari riferimenti ad altri autori contemporanei che hanno trattato tematiche simili con migliori risultati (il sudcoreano Hong Sang-soo, giusto per fare un esempio).Non mancano momenti sinceri e toccanti, ma l'eccessiva freddezza di fondo limita non poco il coinvolgimento dello spettatore.

Bravi gli attori e buona la confezione formale, ma mancano quei guizzi necessari per scaldare gli animi del pubblico.

Io sono nessuno

Un altro film riuscito a metà è «Io sono nessuno» di Ilja Najsuller con protagonista Bob Odenkirk, l'attore diventato celebre per il ruolo di Saul in «Breaking Bad» e in «Better Call Saul».Qui veste i panni di un uomo mite che, dopo aver subito una grave ingiustizia, difenderà una ragazza per dimostrare a tutti di non essere un “signor nessuno”. Ma da quel momento la sua vita cambierà.Film d'azione dallo sviluppo interessante, «Io sono nessuno» cresce alla distanza dopo un inizio tentennante in cui fatica troppo a carburare.È un prodotto medio, senza infamia e senza lode, che regala momenti appassionanti, alternati a sequenze più deboli, anche a causa di dialoghi non sempre scritti con grande cura.Resta comunque un lungometraggio curioso, perfetto per scoprire le doti d'attore di Odenkirk, interprete forse ancora troppo sottovalutato nel mondo del grande schermo.


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