I film del fine settimana

«Una donna promettente», revenge-movie al femminile con Carey Mulligan

Nel weekend in sala l'atteso esordio di Emerald Fennel, premiato con l'Oscar alla miglior sceneggiatura originale. Tra le novità anche il seguito di «A Quiet Place»

di Andrea Chimento

3' di lettura

È arrivato finalmente il momento di «Una donna promettente»: ultimo degli otto lungometraggi candidati all'Oscar 2021 per il miglior film ad arrivare in Italia, l'esordio di Emerald Fennell è il titolo più atteso del weekend in sala.

Protagonista è Cassie, una trentenne in apparenza come tante, che lavora in un piccolo bar. Durante gli anni dell’università, la ragazza ha però subito un trauma terribile: la sua amica Nina è stata vittima di una tremenda violenza e da quel momento Cassie ha abbandonato gli studi e vive cercando in ogni modo di vendicarla.

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Riprendendo il sottogenere dei revenge-movie al femminile, Emerald Fennell ha firmato un prodotto curioso e interessante, anche se troppo altalenante nell’andamento narrativo. Se la prima parte ha un buon respiro, col passare dei minuti il film risulta meno incisivo del dovuto e finisce per lasciare qualche perplessità, soprattutto sulla conclusione. La sceneggiatura, che ha ottenuto l'Oscar per il miglior copione originale, più che per la trama funziona per la costruzione dei personaggi, a partire da quello principale: una ragazza che cerca di costruire una propria identità attraverso una serie di vendette personali, incentrate più sull'umiliazione che sulla violenza.

Ottima prova di Carey Mulligan

Il pregio maggiore di questa pellicola è però sicuramente l'ottima prova di Carey Mulligan, attrice inglese che per la sua performance ha meritato la nomination agli Oscar: la seconda della sua carriera dopo quella per «An Education» del 2010.Se già quest'anno aveva dimostrato il suo grande momento di forma con «La nave sepolta», arrivato su Netflix, con «Una donna promettente» l'attrice si conferma una delle più brave della sua generazione e tra quelle meglio capaci di dare vita a ruoli di natura completamente diversa.Da sola (o quasi) riesce a rialzare le sorti di un prodotto eccessivamente forzato e non abbastanza credibile per sostenere al meglio le tante riflessioni proposte dal soggetto, scritto dalla stessa Emerald Fennell, esordiente alla regia conosciuta soprattutto per aver interpretato il ruolo di Camilla Shand nelle ultime stagioni delle serie «The Crown».

A Quiet Place 2

Tra le novità della settimana al cinema c'è anche «A Quiet Place 2», seguito del fortunato e sorprendente film del 2018. Dopo gli eventi del lungometraggio precedente, la famiglia protagonista deve ancora una volta lottare per la sopravvivenza in un mondo dove il rumore è bandito, pena essere individuati e massacrati da creature aliene. Questa volta usciranno dai confini della loro casa per tentare di trovare qualche altro essere umano vivo, ma durante il loro cammino si renderanno conto che i temuti mostri non sono l'unica minaccia da cui stare alla larga.Diretto nuovamente da John Krasinski, regista e attore del film, questo seguito paga senza dubbio il fatto che ormai il mondo messo in scena e l'idea alla base della vicenda sono pienamente noti e il fascino complessivo non può che diminuire.Nonostante questo, però, anche questo secondo capitolo è un prodotto capace di coinvolgere nel modo giusto, dando vita a qualche azzeccato colpo di scena che rende la visione di buon intrattenimento.

«Una donna promettente» e i film del week-end

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L'operazione risulta comunque un po' pigra e poteva essere più coraggiosa, ma gli esiti restano discreti e per un sequel di un film di questo genere comunque non è poco.

Shiva Baby

Andando a dare un occhio alle piattaforme, un consiglio di visione importante arriva da Mubi con «Shiva Baby», esordio al lungometraggio della canadese Emma Seligman. Al centro della trama c'è la giovane Danielle, un'universitaria che affronta una serie di incontri imbarazzanti, che la metteranno in grande difficoltà, durante una shiva, una riunione funebre della tradizione ebraica. La regista esordiente, partendo dall'idea nata per un suo cortometraggio omonimo del 2018, dà vita a un prodotto originalissimo, che gioca con spunti surreali e con trovate narrative davvero sorprendenti.Mescolando lo stile di una commedia che ricorda Woody Allen a un registro narrativo che sfiora addirittura l'horror, «Shiva Baby» è un prodotto ibrido di notevole interesse, che fa ricordare tanti altri autori e titoli del passato, pur mantenendo una propria identità molto personale. Da vedere.


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