Dal nuovo Bond a «Titane», un weekend imperdibile
Settimana ricca di film attesi con il nuovo capitolo della saga di 007, la Palma d'oro all'ultimo Festival di Cannes e l'impegnato «Quo vadis, Aida?»
di Andrea Chimento
3' di lettura
È una di quelle settimane in cui l'offerta cinematografica è talmente ampia e variegata che riesce ad accontentare davvero tutti i gusti: dall'attesissimo nuovo capitolo di James Bond all'impegnato «Quo vadis, Aida», passando per il controverso «Titane», le novità in sala di questo weekend sono tra le più interessanti degli ultimi tempi.
«No Time to Die»
Partiamo da «No Time to Die», il venticinquesimo capitolo della saga di 007, con Daniel Craig che torna per la quinta e ultima volta nei panni dell'agente segreto più iconico della storia del cinema.Sono passati circa cinque anni dagli eventi che chiudevano il film precedente, «Spectre» di Sam Mendes, e Bond si sta godendo una vita tranquilla dopo essersi ritirato dal MI6.Quando un suo vecchio amico si presenta da lui con una richiesta d'aiuto, l'ex spia britannica decide di intraprendere una nuova missione che si rivelerà molto presto più complicata del previsto.
Non si può svelare troppo di una trama ricca di colpi di scena e di personaggi che, come spesso accade nei film di 007, non sono quello che sembrano.
Diretto da Cary Fukunaga (regista noto per aver firmato «Jane Eyre», «Beasts of No Nation» e, soprattutto, la prima stagione di «True Detective»), «No Time to Die» è l'ottima chiusura del ciclo di 007 con Daniel Craig, iniziato con «Casino Royale» e proseguito con «Quantum of Solace», «Skyfall» (uno dei migliori titoli dell'intero franchise) e il già citato «Spectre».
Un film spettacolare e commovente
Aperto da un incipit che racconta un episodio del passato di uno dei personaggi principali, il film si sposta presto a Matera, dove avviene uno spettacolare inseguimento tra i luoghi più affascinanti della città.Non è però soltanto l'azione a essere la grande protagonista della pellicola, ma un copione che scava in grande profondità, puntando più sulle parole che sugli spari e su una numerosa serie di momenti toccanti.
«No Time to Die» è soprattutto un film emozionante, con tanti momenti (in primis quello che precede i bellissimi titoli di testa, accompagnati dalla canzone di Billie Eilish) capaci di entrare fin da subito nella memoria collettiva dei fan della saga.Godibile e ricco di personaggi di contorno scritti con grande cura, «No Time to Die» è un lungometraggio che non delude le aspettative e che riesce a risultare sorprendente, anche al di là dei vari colpi di scena inseriti in fase di sceneggiatura.
Titane
Molto atteso (e non potrebbe essere altrimenti visto il premio che ha ottenuto) è anche «Titane», vincitore a sorpresa della Palma d'oro all'ultimo Festival di Cannes.Accompagnato da reazioni decisamente controverse fin dalle prime proiezioni sulla Croisette, è il secondo lungometraggio della regista francese Julia Ducournau, dopo il buon esordio con «Raw» del 2016.
Protagonista è una ballerina che, quando era piccola, è rimasta vittima di un terribile incidente automobilistico: è riuscita a sopravvivere solo grazie a una placca di titanio che i medici le hanno impiantato sul lato destro del cranio. Quell’operazione ha cambiato totalmente il suo modo di approcciarsi agli esseri umani e… alle macchine.
Film estremo e pensato per creare un vero e proprio shock negli spettatori, «Titane» si può collegare al filone del body horror, con tanti riferimenti al filone del cyberpunk e alla poetica di David Cronenberg («Crash», in primis, è un titolo che viene subito in mente).Alternando momenti di grande fascino ad altri del tutto fuori luogo e poco centrati, narrativamente parlando, Julia Ducournau conferma il suo notevole talento estetico, ma anche qualche limite in fase di scrittura: sono troppi i passaggi che sanno di già visto, così come i momenti eccessivamente gratuiti e pretestuosi.
Non mancano, però, diverse sequenze degne di nota (le scene di ballo danno un senso molto interessante all'intera visione), a patto che si sia pronti ad affrontare una pellicola realmente dura e violenta. A ogni modo, un film che non lascerà indifferenti e di cui si discuterà ancora a lungo.
«Quo vadis, Aida?»
Chi è in cerca di un film d'autore impegnato, invece, non può perdersi «Quo vadis, Aida?», nuovo lavoro di Jasmila Žbanić, presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2020 e poi candidato all'Oscar come miglior film internazionale, rappresentando la Bosnia ed Erzegovina.Ambientato nel 1995, questo lungometraggio sulla strage di Srebrenica ha come protagonista una traduttrice dell'Onu, che risulta uno dei personaggi meglio scritti e più interessanti visti negli ultimi tempi sul grande schermo.È un film drammatico incalzante, ricco di tensione e suspence, con un ritmo da thriller capace di coinvolgere gli spettatori fin dai primi minuti.
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