ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùI film del fine settimana

“This Much I Know to Be True”, Nick Cave al centro di un documentario emozionante

Su MUBI il nuovo lungometraggio di Andrew Dominik. In sala il deludente “Shark Bait”

di Andrea Chimento

2' di lettura

Se nelle sale il periodo non è dei migliori per scovare grandi novità, un film molto interessante è arrivato invece nel mese di luglio su una piattaforma importante come MUBI: si tratta di “This Much I Know to Be True”, documentario di Andrew Dominik incentrato sul rapporto artistico tra Nick Cave e Warren Ellis.

I due grandi artisti sono inquadrati mentre si trovano per comporre nuove canzoni, che sono andate a formare i loro due ultimi album in studio, ovvero “Ghosteen” e “Carnage”. Oltre al processo di scrittura dei brani, vediamo anche l’esecuzione di diversi pezzi con tanto di quartetto d’archi. Con Cave ed Ellis, nel documentario compare anche Marianne Faithfull, loro amica di lunga data, nonché collaboratrice.Si può senza dubbio considerare “This Much I Know to Be True” come la seconda parte di un dittico iniziato nel 2016 con “One More Time With Feeling”, un altro documentario diretto sempre da Dominik, incentrato in quel caso sulla lavorazione di “Skeleton Tree” e sul dolore del terribile lutto che aveva colpito Nick Cave: la morte del figlio Arthur di soli quindici anni.Anche in questo secondo lungometraggio, però, si sente appieno la sofferenza che pervade i testi delle canzoni, meravigliose, e capaci di trasportarci in un'altra dimensione dalle atmosfere mistiche e profondamente spirituali.

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“This Much I Know to Be True”

Non solo canzoni

Oltre alle canzoni troviamo interessanti interventi, tra cui quello di Nick Cave che, raccontando l’intero processo che lo ha portato alla stesura di The Red Hand Files, coinvolge lo spettatore nel suo mondo, spiegandogli come pensieri e sentimenti vengano messi in ordine nella sua testa e poi in musica. Oltre alle note e alle melodie, Cave ci mostra nei primi minuti il laboratorio in cui sta realizzando sculture sulla vita del Diavolo, che dovrebbero rappresentare l’esistenza umana nei suoi vari stadi esistenziali.

“This Much I Know to Be True” è davvero un'esperienza audiovisiva suggestiva e appagante, capace di confermare la bravura di Andrew Dominik anche come regista di documentari: l'autore neozelandese è noto soprattutto per “L'assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford” e c'è grandissima curiosità per il suo prossimo lavoro, “Blonde”, incentrato sulla vita di Marilyn Monroe, in concorso alla prossima Mostra del Cinema di Venezia.

Shark Bait

Shark Bait

Come spesso avviene nei mesi estivi, anche quest'anno nelle sale arriva una pellicola con protagonista uno squalo feroce e affamato: si tratta di “Shark Bait”, nuovo film di James Nunn, già regista di “Tower Block” e “One Shot”.Al centro della trama c'è un gruppo di amici che, dopo una festa sulla spiaggia, decide di rubare alcune moto d’acqua. Mentre sono in mare aperto, però, un imprevisto li costringerà a stare al largo senza poter rientrare a riva. Dispersi in mezzo al mare, i ragazzi si troveranno braccati dagli squali e dovranno lottare per sopravvivere.Film che sa decisamente di già visto e del tutto fuori tempo massimo, “Shark Bait” è un prodotto che regala poche sorprese e che finisce presto per annoiare: la sceneggiatura è ai limiti dell'infantile e non basta qualche brivido per rialzare le sorti di un lungometraggio costruito col pilota automatico. Evitabile, anche a causa di un cast decisamente poco credibile.

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