ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùI film del fine settimana

“Holy Spider”, l'inquietante storia vera di un serial killer iraniano

Nelle sale il nuovo film di Ali Abbasi, una pellicola ispirata a terrificanti fatti di cronaca. Tra le novità anche “The Quiet Girl”

di Andrea Chimento

2' di lettura

Un weekend ad alta tensione sul grande schermo: tra le novità della settimana c'è “Holy Spider” di Ali Abbasi, film che prende spunto dalla vera storia di Saeed Hanaei, serial killer iraniano che ha strangolato sedici prostitute tra il 2000 e il 2001.

La trama ruota attorno a questo personaggio, un padre di famiglia intenzionato a compiere una “missione sacra”, ripulendo la città santa di Mashad dalla prostituzione, simbolo per lui di immoralità e corruzione. La modalità che sceglie per portare a termine questa “impresa” è l'omicidio.

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Presentato al Festival di Cannes dello scorso anno, “Holy Spider” è innanzitutto un film capace di scuotere, grazie a un buon ritmo e a una serie di scene, inquietanti al punto giusto, che rendono la visione concitata e appassionante.La regia è incisiva, anche se purtroppo in alcune sequenze si nota un certo autocompiacimento di fondo del suo autore, un limite già riscontrabile nel suo lavoro precedente, “Border” del 2018.Arrivato al suo terzo lungometraggio (il primo era “Shelley” del 2016), Abbasi sta però affinando bene il suo talento, giocando efficacemente con una fotografia ricca di luci e ombre e con un apparato sonoro ben gestito.

Un film politico

Non è soltanto un film su un serial killer, “Holy Spider”, ma anche una pellicola profondamente politica che parla di fondamentalismo religioso e maschilismo nell’Iran contemporaneo.Se le riflessioni proposte sono di indubbio spessore, meno incisiva è l'indagine della vicenda, che vede coinvolta una giornalista arrivata in città per scoprire chi possa essere lo spietato serial killer. Davvero notevole, però, è la parte conclusiva dopo che l’assassino è stato catturato: Abbasi non fa sconti e mostra una società in cui membri delle istituzioni e della popolazione arrivano a sostenere l’operato di Hanaei. Ma ancora più inquietante è il lato famigliare della storia e la ricostruzione degli omicidi fatta dai due giovanissimi figli dell’assassino.Da segnalare che Ali Abbasi è tra i registi coinvolti nella serie televisiva “The Last of Us”, che sta avendo un bel successo ed è ispirata all'omonimo e celebre videogioco.

“Holy Spider ” e gli altri film della settimana

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The Quiet Girl

Tra le novità della settimana si segnala anche “The Quiet Girl”, esordio alla regia di un lungometraggio per il cinema dell'irlandese Colm Bairéad.Al centro della trama c'è Cáit, una “tranquilla bambina” di nove anni, che proviene da una famiglia problematica, povera, con molti figli e in attesa di un altro bambino. Data la situazione, i genitori decidono di allontanarla durante l’estate e affidarla a una coppia di lontani parenti che Cáit non ha mai incontrato prima. Si tratta di un'opera prima intensa e delicata allo stesso tempo, capace di raccontare al meglio l'integrazione tra i personaggi e l'ambiente dell'Irlanda rurale che li circonda.All'interno di una narrazione in apparenza prevedibile, c'è spazio per qualche colpo di scena ben assestato che riesce a tenere alto il coinvolgimento fino alla fine.Non mancano qualche passaggio decisamente acerbo e alcuni dialoghi non troppo credibili, ma il disegno generale funziona e il risultato è una piacevole sorpresa.Da segnalare che il film è arrivato alla nomination agli Oscar come miglior lungometraggio internazionale.

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