ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùI film del fine settimana

“Tetris”, la storia di uno dei videogiochi più popolari di sempre

Su Apple TV+ il film sull'origine del celebre videogame. In sala il lungometraggio cinese “Terra e polvere”

di Andrea Chimento

3' di lettura

All'origine di uno dei videogiochi più celebri della storia: su Apple TV+ è arrivato “Tetris”, film di Jon S. Baird con protagonisti Taron Egerton e Nikita Efremov.
Alla base della pellicola c'è proprio la storia del gioco divenuto in breve tempo una vera e propria icona popolare: inventato dal programmatore russo Aleksej Leonidovič Pažitinov nel 1984, Tetris ha avuto una crescita esponenziale diventando già molto diffuso alla fine del decennio.

Taron Egerton nel film interpreta Henk Rogers, imprenditore che scopre Tetris nel 1988 e decide di puntare tutto sul videogioco viaggiando in Unione Sovietica, dove unisce le forze con il suo inventore per riuscire a portare il prodotto all’attenzione delle masse. Prendendo spunto dalla storia vera all'origine della fama del videogioco, il film si sofferma a lungo sulle battaglie legali sulla proprietà di Tetris, nate dopo il suo successo in piena Guerra Fredda, puntando molto su questo versante storico-politico che va direttamente a collegarsi con l'evoluzione e la crescita dello stesso videogame.

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Mescolando cronaca e mitologia, questo lungometraggio si potrebbe definire a tutti gli effetti un thriller di spionaggio, nonostante non manchino passaggi da commedia e momenti in cui vari generi si vanno a mescolare. Di fronte a questo film possono venire in mente altri titoli inerenti alla creazione di un fenomeno di massa – come “The Social Network”, sulla nascita di Facebook, o il recente “BlackBerry”, visto all'ultimo Festival di Berlino – ma “Tetris” ha comunque una sua identità che riesce a distinguerlo dai possibili modelli di riferimento.

“Tetris” e gli altri film della settimana

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Un viaggio nel tempo

Vedere questo film è anche fare un viaggio nel tempo, non soltanto per i riferimenti storici, ma anche per un piglio stilistico che riprende modalità tipiche degli anni Ottanta, tali da poter inserire questo prodotto in quell'ampio gruppo di titoli che raccontano (nostalgicamente?) quel decennio, sempre molto presente come riferimento per il cinema odierno.Jon S. Baird (regista che in passato aveva diretto diverse serie tv, tra cui “Vinyl”, o film come “Stanlio & Ollio”) non ha una mano particolarmente delicata e “Tetris” eccede spesso seguendo chiavi estetiche fin troppo debordanti, seppur nel complesso rimanga coerente con il suo ambito di riferimento e con un soggetto che ha proprio nella creatività il suo principale punto di forza. Anche la sceneggiatura utilizza qualche furbizia di troppo, ma il ritmo regge fino alla e l'intero copione riesce comunque a coinvolgere e a incuriosire dalla prima all'ultima sequenza.

Terra e polvere

Tra le novità in sala c'è, invece, il film cinese “Terra e polvere” di Li Ruijun, presentato in concorso al Festival di Berlino 2022.Ambientato in una zona poverissima nel nord-ovest della Cina, il film racconta la storia di un uomo e una di donna che conducono vite a dir poco difficili.I due, che ormai non sono più giovanissimi e che cominciano a essere un peso per le rispettive famiglie, decidono di sposarsi per via di un matrimonio combinato. È la storia dell'evoluzione di una relazione, da un iniziale incontro tenero e pudico nascerà col passare del tempo un legame solido e prezioso, che li spingerà a migliorare le loro esistenze, provando con le loro forze a superare l'estrema povertà che li attanaglia, lavorando la terra e vivendo dei suoi frutti.Il risultato è una dolce storia d'amore tra due personaggi abbandonati dalla società e dalle famiglie, capace di emozionare e di toccare corde profonde.Non mancano però diversi passaggi troppo didascalici, che rendono il tutto fin troppo scolastico e un po' carente di veri e propri guizzi artistici in grado di innalzare il livello (comunque buono) dell'operazione.In ogni caso, un film da vedere, ennesima conferma del notevole stato di salute del cinema cinese contemporaneo.

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