ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùI film del fine settimana

“Il libro delle soluzioni”, tutta la creatività di Gondry in un film divertente

Nelle sale il nuovo lungometraggio del regista francese con protagonista Pierre Niney. Tra le novità anche “Comandante” di Edoardo De Angelis

di Andrea Chimento

3' di lettura

Fantasia al potere nelle sale: questa settimana è arrivato nei nostri cinema “Il libro delle soluzioni”, nuova pellicola di Michel Gondry, uno degli autori più creativi del panorama contemporaneo.
Sono passati addirittura otto anni da “Microbo & Gasolina”, il precedente lungometraggio, purtroppo ampiamente sottovalutato, firmato dal regista francese: in questo lungo periodo Gondry si è dedicato a realizzare corti, video musicali e la serie televisiva “Kidding” con protagonista Jim Carrey.
Finalmente l’autore di “Se mi lasci ti cancello” e “L’arte del sogno” è tornato a firmare un prodotto per il cinema, mantenendo del tutto riconoscibili le sue principali ossessioni e quei marchi di fabbrica che l’avevano reso grande in passato.

Il libro delle soluzioni

“Il libro delle soluzioni” ha come protagonista Pierre Niney nei panni di un regista squattrinato alle prese con un progetto alquanto problematico: nessuno sembra voler credere nel suo valore. Per lavorare in autonomia, sfuggendo alle rigidità della casa di produzione, l’autore prova a rifugiarsi da una sua vecchia zia con il gruppo di lavoro a lui più fedele per cercare di portare a compimento la sua opera.Si coglie facilmente quanto in questa sceneggiatura ci sia tanto di Gondry, del suo modo di fare cinema e di vedere la vita. Il personaggio principale sembra quasi un alter ego del regista francese, da sempre molto attento a proporre un cinema libero e personale, intimo e incentrato a dimostrare quanto anche le modalità più artigianali possano dare vita a splendidi effetti speciali. Il regista ce l’aveva già insegnato nel già citato “L’arte del sogno”, ma anche in un altro lavoro metacinematografico come “Be Kind Rewind”, film del 2008 che dialoga in maniera molto forte con questa nuova pellicola.

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“Il libro delle soluzioni” e “Comandante” sono i film del week-end

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Una buona dose di autoironia

Anche nella vicenda di un cineasta che fatica a trovare fondi per realizzare un nuovo progetto ci sono echi autobiografici evidenti, che non finiscono però mai per risultare semplice autocompiacimento ma, anzi, danno vita a situazioni fortemente autoironiche che si alternano con momenti più malinconici.Lo spessore dell’operazione cozza un po’ con un andamento ridondante, che risulta però l’unico limite di un lungometraggio per il resto davvero azzeccato, incisivo e godibile.Grazie infatti alla vena brillante del suo autore, “Il libro delle soluzioni” è un film divertentissimo e, a tratti, persino esilarante, capace di farci ridere con intelligenza e di usare sempre il giusto garbo nelle scelte narrative messe in scena.

Comandante

Tra le novità della settimana c’è anche “Comandante”, film di Edoardo De Angelis che ha aperto l’ultima Mostra del Cinema di Venezia.

Comandante

Pierfrancesco Favino interpreta Salvatore Todaro, comandante del sommergibile Cappellini ai tempi della Seconda guerra mondiale. Nell’ottobre del 1940, mentre naviga nell’Atlantico, nel buio della notte si profila la sagoma di un mercantile che viaggia a luci spente, il Kabalo, che in seguito si scoprirà̀ essere di nazionalità̀ belga e che apre improvvisamente il fuoco contro il sommergibile e l’equipaggio italiano. Scoppia una breve ma violenta battaglia nella quale Todaro affonda la nave nemica a colpi di cannone. Ed è a questo punto che il comandante prende una decisione destinata a fare la storia: salvare i ventisei naufraghi belgi condannati ad affogare in mezzo all’oceano per sbarcarli nel porto sicuro più̀ vicino, come previsto dalla legge del mare.Dopo diversi prodotti per il piccolo schermo, da film come “Natale in casa Cupiello” a serie come “La vita bugiarda degli adulti”, De Angelis torna a dirigere un lungometraggio per il cinema cinque anni dopo “Il vizio della speranza” e, sicuramente, firma l’opera più ambiziosa della sua carriera.“Comandante” è un racconto del passato che vuole però essere anche un monito sul presente, ragionando su come il rispetto verso gli esseri umani debba essere più forte di qualunque forma di belligeranza.Le premesse per qualcosa di davvero importante c’erano tutte, ma la pellicola è vittima di numerosi cali che rischiano di rimanere più impressi dei diversi momenti incisivi che si riscontrano durante la narrazione.Non mancano sequenze appassionanti, così come è notevole il lavoro della messinscena all’interno dello spazio angusto del sommergibile, ma la pellicola è eccessivamente retorica, sia nell’utilizzo della colonna sonora, sia per alcune frasi rese in maniera troppo pomposa.

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