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Finalissima Italia-Argentina, a Wembley (forse) l’ultimo incrocio tra Chiellini-Messi

King Kong e la Pulce hanno collezionato delusioni negli ultimi 11 mesi. Adesso ultimo match con le maglie delle Nazionali. A meno che non si incontrino negli Usa

di Dario Ricci

Calcio: Italia-Argentina il 1° giugno per la Finalissima

3' di lettura

Davvero strano, il calcio, e l’intreccio di parabole ed eventi che solo il vorticoso roteare del pallone sa produrre. C’è stata un’estate di questo universo pallonaro ristretto e parallelo in cui i due capitani delle due Nazionali campioni d’Europa e Sud America si sono ritrovati affiancati da un destino condiviso e insolito: quello di essere entrambi senza contratto per la stagione che sarebbe di lì a poco iniziata. Succedeva appena 11 mesi fa. Come sarebbe andata a finire, invece, la vicenda lo si capì poco dopo: Giorgio Chiellini, capitano dell’Italia campione d’Europa, prolungò di una stagione ancora il proprio legame con la Juventus; Lionel Messi, leader a guida dell’Argentina fresca di Coppa America dopo 28 anni e dello storico successo sul Brasile, si trasferiva da Barcellona al Paris Saint Germain tra lacrime petrodollari.

Delusioni comuni

Annata malinconica per entrambi, quella appena passata, con l’aggravante, per l’azzurro, di aver fallito in modo roboante per la seconda volta consecutiva la qualificazione ai Mondiali. Messi invece in Qatar ci sarà, a giocarsi a 34 anni quella che molto probabilmente sarà la sua ultima occasione di laurearsi campione del mondo. Rimpianti comuni e confronti mancati. Certo, non aver stretto tra le mani la Coppa del Mondo è un rimpianto comune a entrambi (che condividono anche l’essere mancini), cui nel caso di Chiellini si aggiunge appunto la doppia delusione mondiale con la Nazionale e anche la mancata conquista della Champions con la Juventus. Delle due occasioni avute – 2015 e poi 2017, contro il Real Madrid – la prima sfumò proprio affrontando il Barcellona di Messi che si impose per 3 a 1 nella notte di Berlino, ma King Kong quella finale neppure riuscì a giocarla, fermato pure in quell’occasione da quel polpaccio che è stato il suo supplizio, e non solo negli ultimi anni.

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Pochi i precedenti nazionali

Nel 2017, invece, eccolo l’altro incrocio che conta, proprio nella semifinale di Champions: la Juventus che travolge i blaugrana per 3 a 0 a Torino nel segno di Dybala, per poi mettere la sordina al Camp Nou al tentativo di rimonta dei catalani, che si esaurisce in un infruttuoso 0 a 0. Curioso invece che di 117 presenze in azzurro, quella di Wembley sia per Chiellini solo la seconda giocata contro l’Albiceleste, e ancor più curioso che nell’unico precedente presente fosse Chiellini e assente invece Messi. Accadde il 14 agosto 2013, a Roma, nell’amichevole preceduta il giorno prima dall’udienza in Vaticano con Papa Francesco: si imposero gli argentini allenati allora dal compianto Sabella per 2 a 1 sugli azzurri di un Prandelli che sembrava già aver smarrito la pietra filosofale che l’aveva condotto alla finale di Euro 2012 poi persa con la Spagna. I marcatori? Higuain e Banega per l’Argentina, Insigne per l’Italia, già in campo allora come un certo Di Maria, oggi dato in arrivo nella prima Juventus del dopo-Chiellini…

Futuro a stelle e strisce?

Stasera si saluteranno, si scambieranno i gagliardetti a centrocampo prima del fischio d’inizio, si abbracceranno e poi proveranno a vincerla con tutto quello che hanno in corpo, la Finalissima di Wembley. Ma non è fantacalcio immaginare un futuro comune negli stati Uniti, per la strana coppia Messi-Chiellini. Lo (ex) juventino fa catenaccio sul proprio domani, ma intanto negli States ci andrà presto in vacanza, a Disney World, con tutta la famiglia, per poi restarci un anno a giocare e fare esperienza come dirigente, ruolo nel quale tornerà a Torino fra due anni, o quando e come vorrà; ma anche Messi guarda con sempre maggiore interesse verso l’altra sponda dell'Oceano. Al punto da aver comprato assieme all’amico David Beckham delle quote dell’Inter: non quella di Milano, dove pure era dato in arrivo qualche tempo fa, ma quella di Miami, Florida, dove il pluri-Pallone d’oro potrebbe approdare già quest’anno (se l’erede di Pochettino sulla panchina del Psg non dovesse essere di suo gradimento) o al massimo nel 2023 (opzione che i bookmakers neppure quotano, per quanto appare scontata). Insomma: occhi aperti e orecchie puntate su radiomercato, ché gli incroci tra King Kong e la Pulce sembrano destinati a non finire stasera, sul magico prato di Wembley.

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