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Finanza sostenibile, ecco le proposte del Forum ai partiti in vista delle elezioni

Dai fondi di garanzia alle Pmi ai corsi di educazione finanziaria sui temi green: la lettera-appello del network di banche, assicurazioni, sindacati e Terzo settore

di Vitaliano D'Angerio

Young finance, perché è ora di investire in modo “sostenibile”

2' di lettura

Dai fondi di garanzia agganciati alla tassonomia Ue per le piccole e e medie imprese, ad un aumento delle risorse per i piani di formazione sulla sostenibilità. È una lettera-appello quella inviata, ieri mattina, ai partiti in vista delle elezioni del 25 settembre. Un documento elaborato dal Forum per la finanza sostenibile con all’interno le proposte per uno sviluppo, equo e inclusivo per l’Italia. Il Forum è un network creato nel 2001 a cui hanno aderito 140 tra banche, assicurazioni, società di gestione, sindacati ed enti del Terzo settore. Il documento è firmato dal presidente Gian Franco Giannini Guazzugli e dal direttore generale Francesco Bicciato.

«Gli operatori finanziari sostenibili possono svolgere un ruolo proattivo per rendere possibile nel nostro Paese una transizione ecologica giusta e inclusiva – ha dichiarato Giannini Guazzugli –. Per questo motivo, l’associazione ha deciso di sollecitare le diverse forze politiche a impegnarsi per il perseguimento di uno sviluppo attento all’ambiente e al contrasto delle disuguaglianze, valorizzando le grandi potenzialità della finanza sostenibile». Nel 2021, i fondi sostenibili (dati Assogestioni), hanno superato i 430 miliardi di masse gestite.

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Proposte per le Pmi virtuose

La lettera-appello arriva nel corso di una campagna elettorale che in effetti ha visto poco presente nel dibattito il tema della sostenibilità, come segnalato anche da Banca Etica.

Ma quali sono, nel dettaglio, le richieste del Forum? «Per sostenere la transizione ecologica delle imprese, a partire dalle Pmi, si possono attivare fondi di garanzia e sviluppo che seguano i criteri della tassonomia europea delle attività eco-compatibili (Regolamento Ue 2020/852) – viene specificato nel documento –. Inoltre, è fondamentale che l’erogazione di fondi pubblici, specie attraverso bandi, avvenga tenendo conto anche di criteri di sostenibilità, prevedendo per esempio logiche premiali per le realtà più virtuose».

Educazione green

Non bastano però i finanziamenti per realizzare la transizione ecologica. «Per facilitare l’adesione e il supporto della cittadinanza alla transizione ecologica – viene spiegato –, sarà opportuno sviluppare programmi di informazione, ricerca e formazione sui temi della sostenibilità, includendo anche progetti di educazione finanziaria».

Da segnalare che è in arrivo ottobre, il mese dell’educazione finanziaria: perché non cominciare proprio da lì?

Spesa pubblica e partenariato

Per ottenere uno sviluppo sostenibile, viene spiegato nella lettera ai candidati, è necessario ridurre le diseguaglianze generazionali: nel 2020, la ricchezza netta familiare mediana delle persone under 30 era il 37% di quella degli over 65; nel 1987, era il 61,8%. Da qui l’importanza di non concentrare tutte le risorse pubbliche sulla popolazione più anziana.

Infine, oltre a riorientare la spesa pubblica «per rispondere alle sfide economiche, sociali e ambientali sarà cruciale valorizzare l’apporto della finanza privata: i partenariati pubblico-privato, in un’ottica di lungo periodo e con fiscalità agevolata, possono dar seguito al percorso intrapreso nelle prime fasi di implementazione dei progetti finanziati grazie al Pnrr. In questo, la finanza sostenibile è una risorsa fondamentale in termini non solo quantitativi ma anche qualitativi». 

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